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KTM 1090 Adventure R: la regina del turismo offroad
Jacopo Cerutti
il 21/07/2017 in Anteprime
Il pacchetto Offroad (che gestisce la centralina di ABS e controllo di trazione in fuoristrada), uniti ai cerchi a raggi da 21 e 18 pollici, rendono la 1090 Adventure R una "macchina perfetta" nell'uso fuoristrada: nonostante il peso, la moto si comporta egregiamente e affronta le salite più impegnative con estrema facilità. In vendita a 14.650 euro c.i.m.
KTM 1090 Adventure R: la regina del turismo offroad
Nell'ormai lontano 2001 si apriva una nuova era per KTM che con Fabrizio Meoni faceva debuttare alla Dakar una portentosa bicilindrica, in pratica il prototipo della Adventure 950 che sarebbe poi arrivata sul mercato. Era la prima maxienduro a riproporre nel nuovo millennio la ruota da 21! Sedici anni e quattro generazioni dopo nasce l'ultimo erede di questo progetto. La 1090 Adventure R è la risposta di KTM a tutti quegli appassionati del turismo off-road che non si accontentano della versione stradale della 1090 ma vogliono avere "una marcia in più" nel fuoristrada.
Il motore resta il bicilindrico a V di 75° della precedente 1050, portato a 125 CV invece dei 95 di prima. Rispetto alla versione stradale i cambiamenti sono numerosi, tutti volti a migliorare il feeling e la sicurezza quando si lascia l'asfalto. I cerchi a raggi, con l'anteriore da 21 e il posteriore da 18, sono montati con pneumatici Continental Twinduro TKC 80. Le sospensioni regolabili WP con l'escursione maggiorata a 220 mm permettono di avere una luce a terra di 250 mm. Per quanto riguarda la posizione in sella c'è la possibilità di spostare le pedane di qualche mm in basso o indietro, a seconda delle esigenze.
La sella monopezzo, il cupolino regolabile più piccolo e il telaio con paracolpi arancione completano il quadro di una moto che sulla bilancia pesa circa 2 kg rispetto alla stradale. A livello di elettronica, il pacchetto Offroad (che gestisce la centralina di ABS e controllo di trazione in fuoristrada rendendo il loro intervento meno marcato e riducendo la potenza a 100 CV) è incluso di serie, mentre nella 1090 stradale è optional. Il lay-out estetico è quello della precedente 1190 R, della quale questa moto riprende lo spirito schietto.
Il prezzo chiavi in mano è di 14.650 euro, che non sono pochi. C'è da dire che la Adventure R offre di serie le protezioni laterali e gli attacchi per le borse laterali in materiale plastico. Queste costano 995 euro. In alternativa, ci sono le casse in alluminio (927 euro il kit completo di attacchi per le laterali).
Un prezzo di 14.650 euro significa anche 3.000 euro in meno della 1290 Super Adventure R che avevamo provato in Perù (Dueruote n.144, aprile 2017), una moto più sofisticata nell'elettronica, ricca nella dotazione e molto più potente (160 CV). Ma, come vedremo, i 125 di questa 1090 bastano e avanzano. Si può dire che, nella articolata gamma delle crossover austriache, questa sia dedicata ai "puristi".
Una volta in sella e premuto il bottoncino di avviamento si gode subito del sound deciso dello scarico Akrapovic in dotazione alla moto in prova. La moto resta abbastanza alta da terra (890 mm) ma offre una posizione davvero comoda nella guida off-road, sia in piedi che seduti. Avanzando molto in piedi si avverte la larghezza del serbatoio, che non infastidisce troppo nella guida.
Fin dai primi metri del nostro test, sulle montagne intorno a Bardonecchia, la moto si fa guidare in modo fantastico. Il test è praticamente tutto in off-road, all'inizio su strade bianche, poi su percorsi decisamente impegnativi. Il motore, con una spinta degna di una moto di maggior cubatura, ci fa assaporare belle emozioni ripartendo nei tornanti in salita. Molto morbido a partire e senza un briciolo di on-off, il bicilindrico austriaco si distende molto regolare e con tanta potenza ci permette di mettere alla frusta il pneumatico posteriore. Le sospensioni fanno un ottimo lavoro, con un corretto bilanciamento dei pesi che rende la guida intuitiva in tutte le situazioni. La forcella presenta una taratura piuttosto tenera che ci fa raggiungere il fine corsa nelle asperità più marcate come dossi o salti. Con una semplice correzione del precarico molla e qualche click in più alla compressione, siamo riusciti a migliorare notevolmente questo affondamento in pochi secondi.
Il feeling sul veloce è ottimo, la moto è sempre stabile e precisa anche nei sassi smossi o piantati. Nelle curve veloci è facilissimo metterla di traverso ed insistere sulla marcia confidando nel poderoso allungo del motore. Sui tornanti stretti resta molto agile considerando il peso totale della moto; il monoammortizzatore PDS dedicato ci permette di scaricare benissimo a terra la potenza. Con un po' di coraggio e malizia con questa moto si possono affrontare salite che riteniamo quasi impossibili per questa categoria di "oversize". In discesa si apprezzano le qualità dell'impianto frenante Brembo, con doppio disco all'anteriore e due pinze a quattro pistoncini che trasmettono grande potenza e modulabilità.
Anche il freno posteriore è molto modulabile e potente. Con un prodotto così azzeccato, pressoché privo di veri e propri difetti e un animo racing molto marcato, KTM si mette ancora una volta in mostra e lancia il guanto di sfida alle avversarie sul mercato. Per gli appassionati di turismo off-road non potrebbe andare meglio.
Il motore resta il bicilindrico a V di 75° della precedente 1050, portato a 125 CV invece dei 95 di prima. Rispetto alla versione stradale i cambiamenti sono numerosi, tutti volti a migliorare il feeling e la sicurezza quando si lascia l'asfalto. I cerchi a raggi, con l'anteriore da 21 e il posteriore da 18, sono montati con pneumatici Continental Twinduro TKC 80. Le sospensioni regolabili WP con l'escursione maggiorata a 220 mm permettono di avere una luce a terra di 250 mm. Per quanto riguarda la posizione in sella c'è la possibilità di spostare le pedane di qualche mm in basso o indietro, a seconda delle esigenze.
La sella monopezzo, il cupolino regolabile più piccolo e il telaio con paracolpi arancione completano il quadro di una moto che sulla bilancia pesa circa 2 kg rispetto alla stradale. A livello di elettronica, il pacchetto Offroad (che gestisce la centralina di ABS e controllo di trazione in fuoristrada rendendo il loro intervento meno marcato e riducendo la potenza a 100 CV) è incluso di serie, mentre nella 1090 stradale è optional. Il lay-out estetico è quello della precedente 1190 R, della quale questa moto riprende lo spirito schietto.
Il prezzo chiavi in mano è di 14.650 euro, che non sono pochi. C'è da dire che la Adventure R offre di serie le protezioni laterali e gli attacchi per le borse laterali in materiale plastico. Queste costano 995 euro. In alternativa, ci sono le casse in alluminio (927 euro il kit completo di attacchi per le laterali).
Un prezzo di 14.650 euro significa anche 3.000 euro in meno della 1290 Super Adventure R che avevamo provato in Perù (Dueruote n.144, aprile 2017), una moto più sofisticata nell'elettronica, ricca nella dotazione e molto più potente (160 CV). Ma, come vedremo, i 125 di questa 1090 bastano e avanzano. Si può dire che, nella articolata gamma delle crossover austriache, questa sia dedicata ai "puristi".
Una volta in sella e premuto il bottoncino di avviamento si gode subito del sound deciso dello scarico Akrapovic in dotazione alla moto in prova. La moto resta abbastanza alta da terra (890 mm) ma offre una posizione davvero comoda nella guida off-road, sia in piedi che seduti. Avanzando molto in piedi si avverte la larghezza del serbatoio, che non infastidisce troppo nella guida.
Fin dai primi metri del nostro test, sulle montagne intorno a Bardonecchia, la moto si fa guidare in modo fantastico. Il test è praticamente tutto in off-road, all'inizio su strade bianche, poi su percorsi decisamente impegnativi. Il motore, con una spinta degna di una moto di maggior cubatura, ci fa assaporare belle emozioni ripartendo nei tornanti in salita. Molto morbido a partire e senza un briciolo di on-off, il bicilindrico austriaco si distende molto regolare e con tanta potenza ci permette di mettere alla frusta il pneumatico posteriore. Le sospensioni fanno un ottimo lavoro, con un corretto bilanciamento dei pesi che rende la guida intuitiva in tutte le situazioni. La forcella presenta una taratura piuttosto tenera che ci fa raggiungere il fine corsa nelle asperità più marcate come dossi o salti. Con una semplice correzione del precarico molla e qualche click in più alla compressione, siamo riusciti a migliorare notevolmente questo affondamento in pochi secondi.
Il feeling sul veloce è ottimo, la moto è sempre stabile e precisa anche nei sassi smossi o piantati. Nelle curve veloci è facilissimo metterla di traverso ed insistere sulla marcia confidando nel poderoso allungo del motore. Sui tornanti stretti resta molto agile considerando il peso totale della moto; il monoammortizzatore PDS dedicato ci permette di scaricare benissimo a terra la potenza. Con un po' di coraggio e malizia con questa moto si possono affrontare salite che riteniamo quasi impossibili per questa categoria di "oversize". In discesa si apprezzano le qualità dell'impianto frenante Brembo, con doppio disco all'anteriore e due pinze a quattro pistoncini che trasmettono grande potenza e modulabilità.
Anche il freno posteriore è molto modulabile e potente. Con un prodotto così azzeccato, pressoché privo di veri e propri difetti e un animo racing molto marcato, KTM si mette ancora una volta in mostra e lancia il guanto di sfida alle avversarie sul mercato. Per gli appassionati di turismo off-road non potrebbe andare meglio.
KTM 1090 Adventure R: la regina del turismo offroad
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