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Ducati Multistrada V2 MY25: nuova dalla A alla Z!
La nuova Adventure media di Borgo Panigale si rinnova a fondo: motore V2 senza Desmo ma con IVT, telaio front, forcellone sdoppiato e lo stesso look della sorella maggiore con motore V4
La Multistrada V2 si porta sulle spalle aspettative importanti. Perché è per certi versi l’erede più diretta della dinastia delle Multi fino alla V4, perché è stata la prima Ducati col 19” e a lungo la miglior Multistrada in gamma e perché, dopo il grandissimo successo della V4 che ha messo un po’ in ombra le pur tante qualità della generazione precedente, deve rilanciare le vendite peraltro sempre discrete.
Oltre a montare il recente motore V2 senza desmo e con fasatura variabile IVT, la Multi V2 2025 chiude definitivamente con il look delle precedenti V2 e si uniforma a quello della V4: niente traliccio e serbatoio più gonfio che contrasta con il codino più leggero, pur se i convogliatori sul radiatore ricordano un po’ la precedente V2. Da notare anche il forcellone, sempre bibraccio e arcuato ma ora con una struttura del tutto scaricata al centro come sulla Panigale V4 e sulle recenti Panigale V2 e Streetfighter V2.
Stessa ricetta, ingredienti tutti nuovi
Tolte ruote e sospensioni la ciclistica è completamente nuova, e in linea con la filosofia adottata per tutte le nuove V2 punta tutto sulla leggerezza: ben 18 kg in meno della precedente versione, per un peso di 199 kg senza benzina (202 kg la V2 S con sospensioni semiattive).
Se tanto ci dà tanto, dovrebbe essere migliorata la protezione aerodinamica, particolarmente buona sulla sorellona V4. A questo proposito sono stati rivisti, sempre passando in galleria del vento, il parabrezza (regolabile) e i deflettori; sempre come sulla V2 sono stati introdotti i convogliatori d’aria "upwash" che indirizzano aria fresca sulle gambe del pilota, per contrastare il calore emesso dal motore.
Il becco è più corto, e sormontato da nuovi proiettori e DRL nello stile della Multistrada V4. L’ergonomia è stata rivista, con nuove selle per pilota e passeggero, che guadagna anche maggiore spazio grazie a bauletto e valigie arretrati, oltre a un nuovo maniglione. La sella è regolabile a 850 mm o 830 mm, ma può andare da 810 mm a 870 mm con gli accessori Ducati Performance, e fino a 790 mm sulla S con sistema “Minimum Preload”.
Addio traliccio
Il nuovo V2, al quale abbiamo già dedicato ampio spazio, pesa meno di 55 kg ed eroga in questa configurazione 115 CV a 10.750 giri, con 92 Nm a 8.250 giri. La rinuncia al Desmo pare qui più sopportabile che sulla Panigale V2, visto che la Multi V4 ne ha sempre fatto a meno; e grazie alla fasatura variabile IVT lato aspirazione, riesce ad erogare il 70% della coppia massima a 3.000 giri, e oltre il 75% dai 3.500 agli 11.000. Rispetto alla Panigale V2 ci sono un volano maggiorato e una taratura più dolce nella risposta; anche la rapportatura del cambio è dedicata, con le prime due marce più corte assistite dal quickshifter DQS 2.0 senza sensore sulla leva. Tra i benefici del nuovo motore, la manutenzione ridotta con controllo del gioco valvole a 30.000 km.
Del tutto nuova la ciclistica: cambiano telaio, telaietto e forcellone, col primo ora monoscocca di tipo “front” come sulle V4 (che fa anche da air-box), mentre il telaietto resta a traliccio in acciaio. Confermate le ruote da 19”-17”, con pneumatici Pirelli Scorpion Trail II e freni Brembo con doppio disco anteriore da 320 mm e pinze M50 a fissaggio radiale.
La Multistrada V2 base monta una forcella rovesciata Marzocchi da 45 mm e mono sempre Marzocchi con leveraggio, entrambi regolabili. La V2 S conferma le semiattive DSS, con logica evoluta per aumentare l’effetto anti-dive in frenata e anti-squat in accelerazione (in breve: per ridurre i trasferimenti di carico), e introducono la funzione di abbassamento automatico (Minimum Preload). I “Suspension Mode” sono selezionabili indipendentemente dai Riding Mode. L’escursione è sempre di 170 mm su entrambi gli assi. Pesi come detto contenuti attorno ai 200 kg senza benzina, e maggiore snellezza sia rispetto alla V4 (ovviamente) ma anche rispetto alla versione precedente, per toccare terra coi piedi più facilmente.
Nuovo cruscotto, elettronica sempre al top
Lato elettronica, il pacchetto già completissimo guadagna nuovi comandi al manubrio (joystick sul lato sinistro) e il nuovo cruscotto da 5” con formato 16:9 e interfaccia ridisegnata. Le spie fisiche sono ora all’interno del display, e ci sono tre modalità di visualizzazione (Road, Road Pro, Rally).
Grazie alla piattaforma inerziale abbiamo poi ABS e TC cornering, l’anti-wheelie, il controllo attivo del freno motore EBC e come detto il Quickshifter 2.0. Cinque i riding mode: Sport, Touring, Urban, Enduro, Wet, tutti con parametri personalizzabili. Di serie il Cruise Control e, sulla V2 S, il Ducati Multimedia System con la possibilità di attivare il navigatore Turn-By-Turn.
Lunga la serie degli accessori: valigie in plastica da 60 litri o in alluminio da 76 litri con attacchi flottanti, protezioni in acciaio, cavalletto centrale, ruote a raggi e diverse proposte per lo scarico realizzare da Termignoni. C’è poi l’allestimento Travel che ha di serie le valigie in plastica, il cavalletto centrale e le manopole riscaldate.
Ducati Multistrada V2 MY25: disponibilità e prezzi
La nuova Multistrada V2 sarà soltanto rossa, mentre la V2S rossa o verde. Arriverà a gennaio 2025 a un prezzo ancora da comunicare, anche in versione 35 kW posizionata come sempre a 1.000 euro in meno.
Avrà l’obiettivo “ambizioso, ma realistico” di sfidare la V4 nelle vendite, esprimendo al meglio il potenziale della rinnovata piattaforma V2 di Borgo Panigale. Già la precedente Multi V2 era una delle nostre Ducati preferite, non vediamo l’ora di poter saggiare la consistenza di questo pacchetto tutto nuovo.
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