Moto & Scooter
Beta Motard M4, la special di Emporio Elaborazioni Meccaniche
La base è la supermoto sorella della Alp 4.0 spinta dal modesto monocilindrico ad aria della Suzuki DR 350. La factory romana è riuscita a darle una nuova personalità, oltre che a farle perdere parecchi chili
Era il 2003 quando Beta decise di dare una controparte stradale alle fuoristradistiche Alp. La 200 esisteva già dal 1999, arrivata in sostituzione della 250 2t, e in quel 2003 arrivarono le sorelle Alp 4.0 e Motard 4.0, spinte entrambe dal monocilindrico ad aria da 349 cc della Suzuki DR 350. Qui ci occuperemo della seconda delle due, una supermotard come da tendenza del periodo, ma con performance modeste e focalizzata su affidabilità e costi di gestione ridotti.
Non leggerissima e poco potente, c’è chi, però, anche a quasi vent’anni di distanza, ha giudicato che la M4, cambiò nome nel 2006, potesse rivelarsi una buona base per una special. Si tratta di Emporio Elaborazioni Meccaniche, un laboratorio con base a Roma specializzato, come suggerisce l’appellativo che si sono dati, in customizzazioni molto spinte.
Semplice, addirittura scarna, come tutte le moto di estrazione fuoristradistica, priva di orpelli e di qualsivoglia complicazione elettronica, la Beta M4 si è rivelata una moto facile da spogliare delle sovrastrutture originali, per far posto a particolari unici e disegnati su misura.
Il primo obiettivo di Emporio Elaborazioni Meccaniche è stata la riduzione del peso. Pur già spoglia di suo, la Beta M4 di serie fa registrare oltre 130 kg sulla bilancia, non pochi se pensiamo che una motard specialistica, con raffreddamento a liquido e componentistica anche più dimensionata, si ferma a 110-115.
La Beta M4 in questione, scovata dai colleghi di Bike Exif, portale dedicato alle special, è stata dunque privata di tutte le sovrastrutture originali; sono rimasti il telaio e forcellone, il motore, le sospensioni e le ruote. Ciò ha permesso di sostituire il resto con elementi sì personalizzati ma soprattutto essenziali. Si vedano i parafanghi, tanto affilati quanto quasi inesistenti, il serbatoio, che richiama quelli in metallo a goccia delle moto anni ’70 ma con un tocco di modernità e la zona della sella e della cassa filtro in alluminio.
Il frontale, oltre che dal tagliente parafango, è caratterizzato da una serie di luci a led che prendono il posto della mascherina originale con faro rettangolare. Al posteriore manca un portatarga con un vero fanalino, ma sono presenti piccole barre di led sui montanti del telaietto posteriore.
Emporio Elaborazioni Meccaniche ha pensato non solo all’estetica, ma anche a dare un po’ di brio in più alla guida. Il motore è rimasto di serie ma il filtro e l’aspirazione sono stati rivisti, così come lo scarico che termina con un silenziatore, apparentemente poco silenzioso, che corre parallelo al codino. È stato modificato anche il comando frizione, da meccanico a idraulico.
L’obiettivo della diminuzione del peso è stato raggiunto, si parla di addirittura -25 kg, e così quello di dare nuova personalità ad una moto che al tempo ha rubato il cuore a pochi.
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