Moto & Scooter
Honda EXP-2: la moto che poteva cambiare la storia
Honda portò alla Dakar 1995 una rivoluzionaria moto a due tempi da 400 cc., telaio in alluminio, iniezione elettronica e sistema ARC. Il quinto posto finale non fu sufficiente a far cambiare idea alla Casa dell'Ala e salvare i 2T dall’oblio
Riavvolgiamo il nastro: siamo alla partenza della Dakar 1995 e Honda, che da qualche anno non riesce a vincere con le bicilindriche, si presenta al via con una monocilindrica 2 tempi di soli 400 cc, dotata di iniezione elettronica e soprattutto della innovativa tecnologia ARC. La moto sviluppa 54 CV per 155 kg di peso a secco, ben più leggera delle "navi del deserto" a due cilindri. In sella alla EXP-2, Jean Brucy taglierà il traguardo al quinto posto assoluto: un risultato storico per il prototipo della Casa giapponese.
Secondo una normale logica, il segno tangibile che un piccolo monocilindrico 2T può essere competitivo contro i grossi mono e bicilindrici a quattro tempi. Consuma meno e quindi richiede meno benzina nel serbatoio, è più leggero e meno affaticante. E invece le cose andranno in maniera completamente differente. Honda, che non ha mai amato il 2T nonostante i raffinati sviluppi apportati alla sua tecnologia sia nel mondiale di velocità 500 GP che alla Dakar, diventerà la Casa che affosserà definitivamente il due tempi. A metà anni '90 infatti la dirigenza Honda aveva già deciso che il futuro sarebbe stato a 4T.