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Piaggio Vespa PX 125: un mito senza tempo

Redazione
dalla Redazione il 09/02/2023 in Moto & Scooter
Piaggio Vespa PX 125: un mito senza tempo
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Presentata nel 1978, questa Vespa è stata uno dei modelli più longevi e apprezzati dal pubblico. E ha traghettato Piaggio nella modernità

Nata nel 1978 e uccisa solamente dalla decisione di Piaggio di non aggiornarla all'Euro4 sul finire dello scorso decennio, la Vespa PX è a tutti gli effetti un'icona e una pietra miliare nella quasi 80enne vita dello scooter di Pontedera. 

Presentata al Salone di Milano nel 1977, la primissima PX aveva un motore monocilindrico 2T da 123,4 cc per 8 CV di potenza a 5.600 giri, cambio a 4 rapporti, alimentazione a carburatore Dell'Orto da 20 mm e aveva l'acccensione a volano magnete. La ciclistica prevedeva il classico telaio monoscocca, ruotine con cerchi da 10 pollici, serbatoio da 8 litri e un peso complessivo di 80 kg. Era disponibile in bianco e azzurro e costava 767mila lire.

Il pubblico allora rimase favorevolmente impressionato dalla innovativa linea dello scooter, capace di rinnovare gli stilemi della precedente serie di Vespa. E dalò punto di vista funzionale alcuni accorgimenti come le nuove sospensioni ne miglioravano una tenuta di strada altrimenti non ottimale. Inoltre, è stato il primo veicolo della famiglia dove si potevano montare come optional gli indicatori di direzione.

 

LE EVOLUZIONI DEGLI ANNI 80

La naturale evoluzione fu rappresentata dalla famiglia PX-E (1981) che, a fianco della 125, affiancava le versioni 150 (da 8,8 CV) e 200 (da 12 CV, quest'ultima dotata di freni maggiorati e più efficaci): in questa serie debuttarono numerose innovazioni, tra cui spiccava l'accensione elettronica. 

Già con le versioni successive (come quelle del 1983) la PX perde il rubinetto del carburante con la classica "posizione riserva" per lasciare spazio a una strumentazione che presentava l'indicatore del livello del serbatoio. Nel 1984, poi, la PX arriva in versione Elestart, ossia con l'avviamento elettrico.

Per tutte e tre le cilindrate, che accompagneranno la famiglia PX attraverso gli Anni 80, saranno lanciate sul mercato anche le versioni Arcobaleno, ossia allestimenti più ricercati dal punto di vista estetico e delle dotazioni.

Nel 1985, gli amanti delle emozioni forti vengono accontentati con una versione speciale denominata PX-T5: la 125 Pole Position (nome con cui era nota) aveva un motore con cilindro a 5 travasi e prestazioni decisamente superiori alla 125 base, ossia 11 CV pieni. 

 

GLI ANNI 90 E 2000

Gli Anni 90 sono stati un decennio difficile per il più classico degli scooter Piaggio (ricordate il fallimentare tentativo della Cosa?), che nonostante tutto ha proseguito il suo percorso. Nel 1993 la PX - nelle consuete tre cilindrate - è per molti un veicolo retrò, e fino al 1996 manterrà i freni a tamburo. Che lasceranno spazio al disco anteriore a partire dal modello PX Disco del 1997: qui il motore è sempre 2T (da 8,3 CV la 125, da 9 CV la 150, da 11 CV la 200), i cerchi da 10 pollici ma all'anteriore debutta un freno inedito e "moderno". Cambia anche la sospensione anteriore a molla scoperta.

Nel 1999, in anni nei quali i motori 2T iniziano a essere considerati desueti e poco economici da produrre, la PX continua imperterrita a conquistare adepti continuando a migliorare in modo residuale ma continuo la propria consolidata ricetta di base, sebbene l'offerta sia solo limitata alle versioni 125 e 150. E non mancano le evoluzioni tecniche per restare al passo coi tempi (e soprattutto cone le normative antinquinamento), come la versione con catalizzatore che resterà a listino fino al 2007, anno nel quale uscirà di produzione con una serie celebrativa per i 3 decenni di vita e i 3 milioni di pezzi venduti, denominata 30 anni.

 

E NON FINISCE QUI

Tutto qui? La PX è quindi destinata a restare un oggetto di modernariato? Assolutamente no. A grande richiesta degli appassionati infatti Piaggio è "costretta" a rimettere in produzione la vecchia e gloriosa PX, in anni nei quali la Vespa è ormai tutt'altra cosa, con motori 4T, cambio con variatore automatico e cerchi da 11 pollici.

Ebbene, dal 2011 e fino al 2014 (anno nel quale divenne impossibile adeguare all'Euro4 il motore 2T), la Vespa 125-150 PX con telaio monoscocca e cambio a manopola è tornata sulle strade, col motore due tempi aggiornato all'Euro3 e i suoi cerchi da 10 pollici che l'avevano resa una mosca bianca nel panorama scooteristico europeo.  

E' quindi con la versione da collezionisti Settantesimo della PX 125, datata 2016, che l'ultima Vespa davvero old style esce dalle catene di montaggio di Pontedera. 

 

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