BMW R nineT /5: un fascino senza tempo

Federico Garbin il 05/07/2019 in Moto & Scooter

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Sulla BMW nuova R nineT /5

L’omaggio al passato è solo estetico, è teatro, è finzione: la base tecnica è quella della nineT Pure, il boxer è omologato Euro4 e sfodera 110 cavalli

Cinquant’anni fa nasceva la capostipite di tutte le tedesche moderne: la R75/5. Oggi il mito è tornato a vivere grazie a una esclusiva serie limitata della modern classic di Monaco

BMW R nineT /5: un fascino senza tempo

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Fu svolta. Sì, anno 1969, un passo dopo un altro tipo di rivoluzione: debutta sul mercato la R 75/5, prima vera maxi moto dell’era moderna di BMW. Piaceva: era confortevole, veloce, sicura. Cambio a quattro marce per sfruttare tutti i 50 CV del suo boxer da 750 cc, freni a tamburo che, comunque, facevano il loro dovere, e piccolo fanale tondo che inglobava la strumentazione: contagiri e tachimetro nello stesso quadrante e in mezzo, il totalizzatore chilometrico. Questa, signori, è stata la mamma di tutte le boxer con 2 valvole per cilindro prodotte fino al 1996. Certo, poi sono arrivati i freni a disco e il cambio a 5 marce... ma le R 90 S, le R 100 RS, le R 80 G/S e tantissime altre perle degli Anni 70/80/90 sono tutte figlie di questa signora di mezza età.

Forcella con foderi in alluminio spazzolato, soffietti in gomma e colorazione “Lupine Blue” sul parafango e sul serbatoio: la R nineT /5 è un capolavoro di stile, ispirato al passato

Un doveroso omaggio

Poteva BMW non renderle omaggio? No, non poteva. 2019: sono passati 50 anni ed eccola qui, la nuova R nineT /5. In comune, uno stile impeccabile. Così come la 75/5 (che, lo ricordiamo, arrivò insieme alle sorelline 50/5 e 60/5), anche la nuova nineT sembra sorvolare il tempo. Tra cinque, dieci, venti anni rimarrà bella uguale. Il trucco? Forme pulite, rotonde, semplici, che mettono d’accordo tutti e non stancano. Poi c’è il plus del colore, quel “Lupine Blue” che rimarca la forma del serbatoio e del parafango anteriore. E i filetti bianchi, che sono un altro tocco di classe o i paraginocchia in gomma, come si usava un tempo, anche sulla sua antenata.

Look retrò, tecnologia moderna

Ma l’omaggio al passato è solo estetico, è teatro, è finzione: la base tecnica è quella della nineT Pure, il boxer è omologato Euro4 e sfodera 110 cavalli. Una potenza inimmaginabile in quegli anni. Poi c’è l’elettronica: ABS e ASC (controllo di stabilità come lo chiama BMW, di trazione se preferite) fanno parte della dotazione di serie, così come le manopole riscaldate. Così come la vedete, è come uscirà dalla fabbrica, in edizione limitata.

Cerchi a raggi in alluminio, foderi della forcella spazzolati, soffietti in gomma come sulla progenitrice, specchietti cromati, sella con filetto bianco e logo posteriore, scarico 2 in 1 a urlare fuori quella voce roca e bassa che solo il boxer ad aria/olio ha, e “firma” sul serbatoio, con la scritta /5.

Si può anche aggiungere qualcosa, se siete incontentabili: la lista di accessori è lunga e comprende numerosi componenti non poco invitanti, come i coperchi delle teste tondeggianti, come sugli indimenticabili boxer delle serie /5 e /6.

Cinquant’anni e non sentirli

Messo tutto insieme, l’effetto scenografico è piuttosto impressionante. Certo, sotto sotto questa moto non si discosta dalle altre proposte della famiglia nineT ma tutti quei piccoli dettagli che vi abbiamo raccontato le danno tutto un altro appeal. Insomma, per questi cinquant’anni, ci sembra che BMW abbia fatto proprio un bel regalo ad una delle sue creature più riuscite. E a noi esteti.