Moto & Scooter
Honda Integra: benvenuta moto-scooter
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Siamo saliti in sella al nuovo modello del costruttore giapponese, per capire davvero come funziona questo "ibrido" dal concept ambizioso. Ovvero unire le migliori doti dinamiche della moto con la praticità e il carattere dello scooter
Qualche giorno fa vi avevamo presentato l'Integra, una delle grandi novità 2012 targate Honda. Un progetto importante, votato a migliorare la mobilità su due ruote, creando un segmento che sulla carta si propone molto innovativo. La casa di Tokyo ha quindi cercato di fondere il DNA della moto con quello dello scooter. Attingendo dai pregi di una categoria, per migliorare i difetti dell'altra. Partendo dal cuore, ovvero da un motore bicilindrico, progettato specificatamente per il commuting e dotato di un innovativo cambio a doppia frizione, derivato dalla VFR1200F. Gli ingegneri Honda saranno riusciti nell'ambizioso intento? Scoprite come va...
Come va
Levanto – La Spezia. Integra, è una moto o una scooter? Honda lo chiama "Scooting motorcycle", e si posiziona infatti a metà strada. Ha caratteristiche degli uni e delle altre, e solo guidandolo e provandolo si può dare una risposta.
Saliti a bordo si nota la cura e le finiture cui siamo abituati sui prodotti del marchio giapponese, pur senza esagerare in fatto di dotazione. L'altezza della sella, 790 mm, permette di appoggiare saldamente i piedi a terra senza esitazioni. Giriamo la chiave nel quadro, avviamo normalmente il motore e proviamo a dare un "colpetto" di gas, giusto per testare il punto di attacco della frizione. Il motore sale di giri e Integra non si muove. Non freme sotto i piedi come i soliti maxi-scooter. Per farlo partire infatti, nel blocchetto comandi di destra è presente un selettore anteriore ed uno posteriore. Da quello anteriore si seleziona la D (Drive) con un singolo impulso e S (Sport) con un doppio impulso del tasto, che inserisce la marcia e vi fa partire in modalità automatica.
Integra infatti è dotato di un cambio automatico a doppia frizione di seconda generazione, che è l'ultimo ritrovato tecnologico di Honda in fatto di trasmissioni. Partiamo con la modalità automatica più tranquilla, la "D" , tiriamo leggermente i freni, selezioniamo con il tasto a bilanciere la "marcia" e siamo pronti per nostro test; purtroppo flagellato da una lieve, ma costante, pioggia. L'attacco della frizione è perfetto: Integra si muove con una dolcezza incredibile e con un controllo encomiabile. Merito anche di un bilanciamento dei pesi ottimale: 49,8% sull'anteriore ed il 50,2% sul posteriore, che si traduce in una facilità di guida, degna di nota alle bassissime velocità. Dove infatti ci si può destreggiare anche in spazi stretti senza timori. Le strade tortuose fatte di salite e discese, curve ampie e tornanti, ci permettono di saggiare tutte le doti tecniche e dinamiche dell'Integra. A partire dal motore bicilindrico a corsa lunga in linea, di 670 cc, di nuova ed evoluta concezione, che permette riprese brillanti fin dai giri più bassi. Risultando, per converso, un po' pigro a quelli più alti e vicini al limitatore posizionato a 6500 giri/m. Il nuovo ed evoluto cambio a doppia frizione si dimostra veloce ed efficiente nel mettere le marce. Anche se la logica di funzionamento in modalità automatica D, non risulta la più adatta nei tortuosi saliscendi dell'entroterra ligure, inserendo troppo presto le marce più alte e cercando di mantenerle per limitare al massimo il consumo di carburante.
Passiamo dunque alla modalità "Sport", sempre automatica, ma molto più indicata per il tracciato scelto. E' a questo punto che apprezziamo sia la velocità di salita delle singole marce, sia la prontezza con cui vengono scalate in caso di frenata ed entrata in curva. Anche se a discapito di un lieve effetto "on-off", quando si riprende il "gas" in uscita di curva. Effetto non percepito invece nella precedente mappatura.
La modalità M (Manuale) selezionabile in qualsiasi momento, anche durante la guida, prevede invece i comandi di cambiata e scalata in posizione estremamente comoda, naturale e raggiungibile sul blocchetto di sinistra. Inoltre permette un utilizzo del cambio prettamente motociclistico, che consente a questo nuovo mezzo un dinamismo ed una sensazione di controllo tipici delle due ruote "tradizionali". Il passaggio da una logica di funzionamento del cambio all'altra, può avvenire in qualsiasi momento e può essere selezionata comodamente al variare delle esigenze e dello stato d'animo del "pilota". Solo l'affollamento dei blocchetti elettrici può creare, inizialmente, qualche problema nel trovare il comando giusto. Dopo qualche chilometro l'Integra comincia a dimostrare il proprio potenziale appieno.
Grazie al telaio in tubi di acciaio di grosso diametro, la forcella telescopica da 41 mm e dalla escursione di ben 120 mm. Oltre al monoammortizzatore con leveraggio progressivo Honda Pro-Link, le ruote da 17 pollici con misure da moto vera: 120/70 all'anteriore e ben 160/60 al posteriore. Il tutto con sistema frenante con doppio disco da 320 ant e 240 post, coadiuvato dal validissimo C-ABS.
Tutta questa dotazione, infatti, nel giro di pochi chilometri e in condizioni di aderenza precaria, ci ha così convinto da rispondere alla prima domanda in modo chiaro: Honda Integra è una moto-scooter e non un maxi-scooter, con le marce. La precisione di guida, l'assenza di oscillazione, la solidità del telaio, la compostezza della forcella, la stabilità in frenata non danno adito a dubbi.
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