Moto & Scooter
Honda SH300i
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Abbiamo provato il rinnovato commuter della Casa di Tokio insieme a un tester d'eccezione, Andrea Dovizioso: occasione preziosa per scoprire le migliorie a uno scooter di successo e il lato umano di un "big" del motomondiale
Presentato ad inizio 2007, l'SH300i è piaciuto subito al pubblico, la Honda ha arricchito la gamma di scooter a ruote alte con un commuter capace di confrontarsi con il traffico cittadino e con i piccoli spostamenti "fuoriporta".
Riproposto per il 2011 con un'estetica ridisegnata e preziosi aggiornamenti che non stravolgono le qualità dinamiche del mezzo, il "grande" della famiglia SH ci è stato presentato da un testimonial d'eccezione, Andrea Dovizioso, che si è aggregato al gruppo di giornalisti-tester lungo le statali che portano al Lago di Bracciano, nel corso della presentazione alla stampa del nuovo scooter.
Riproposto per il 2011 con un'estetica ridisegnata e preziosi aggiornamenti che non stravolgono le qualità dinamiche del mezzo, il "grande" della famiglia SH ci è stato presentato da un testimonial d'eccezione, Andrea Dovizioso, che si è aggregato al gruppo di giornalisti-tester lungo le statali che portano al Lago di Bracciano, nel corso della presentazione alla stampa del nuovo scooter.
"Premetto che ho usato a lungo la versione 2010 – ha commentato il Dovi al termine della presentazione - e già era uno scooter favoloso, anzi favoloso è dir poco, perché il rapporto potenza/leggerezza è impressionante. Soprattutto, è ideale per chi non fa viaggi lunghi. In effetti, avendo tanta potenza a disposizione con un peso così contenuto, sentivo questo scooter un po' nervoso: ora è evidente che sia stato irrigidito il telaio, secondo me l'hanno reso impeccabile, non riesco a trovargli un difetto".
In effetti, le modifiche che hanno interessato il m.y. 2011 sono state volte principalmente a rinfrescarne l'estetica e a perfezionare un prodotto che risultava già, dal punto di vista dinamico, particolarmente efficace. Disegnato dal centro stile europeo in stretta collaborazione con quello nipponico, l'SH300i ha linee più tese e una nuova strumentazione; sarà disponibile, a richiesta, con sistema di frenata combinata C-ABS, in cinque livree: i nuovi Moondust Silver Metallic, Satin Blue Metallic e Pearl Pacific Blue, che si aggiungono ai già noti Pearl Nightstar Black e Pearl Cool White.
É già in vendita al prezzo di 4.600 euro f.c. (5.000 euro f.c. la versione con C-ABS) con bauletto incluso nel prezzo.
É già in vendita al prezzo di 4.600 euro f.c. (5.000 euro f.c. la versione con C-ABS) con bauletto incluso nel prezzo.
Quattro chiacchiere col Dovi
Reduce dai test di Sepang qual è il tuo bilancio e quali sono le prospettive per la stagione che sta per cominciare?
"Sono molto soddisfatto dei test, non mi era mai capitato nella mia carriera di iniziare una stagione così bene. Sono soddisfatto per due motivi: il primo è che sono così competitivo da pensare di correre per vincere il campionato, ma soprattutto perché ci sono cinque piloti Honda davanti, il che significa che stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli ultimi due anni. Da quando c'è la 800 cc la Honda, a mio avviso, non è mai stata così forte. Sono molto soddisfatto, ma siamo in sei ad essere davanti, attaccati: prevedo che sarà una stagione difficile per tutti, perché il livello delle moto e dei piloti è molto simile e di rider talentuosi e di moto con molti anni di sviluppo ce ne sono. Honda e Yamaha, ad esempio, sono ormai allo stesso livello, ciascuna con lo stesso numero di pregi e difetti. Ci sono sei o sette piloti che si potranno giocare la vittoria di volta in volta.
Abbiamo fatto solo un test, quindi la mia impressione è indicativa fino a un certo punto, ma secondo me quest'anno sarà molto più combattuto dei precedenti e sarà una stagione molto bella da vedere."
Oltre che il Campione del mondo della MotoGP cosa ti piacerebbe fare "da grande"?
"Sinceramente la mia aspirazione è sempre stata essere il pilota più veloce al mondo e in questo momento, quando ti trovi nella situazione di giocartela davvero, l'obiettivo rimane quello. In generale, l'aspirazione che ho adesso e che avrò anche dopo è quella di vivere la vita al meglio: vuol dire che ho la fortuna, e spero di averla ancora, di guadagnare soldi a sufficienza per farmi star bene senza dover andare a lavorare a fine carriera. Anche perché mi ritengo una persona semplice, che ama stare con gli amici e coltivare le proprie passioni: per esempio, in questo momento è il motocross che mi prende tantissimo: amo il motocross, amo la giornata che dedico al motocross, amo il pensare di dover andare a fare motocross, il tragitto per raggiungere la pista, qualunque cosa riguardi questa disciplina e già questa passione spero di poterla coltivare più ampiamente al termine della mia carriera. Poi c'è la famiglia, che per me è molto importante: ho realizzato da due anni una casa grande, che ospita anche mia madre e mia sorella oltre a me, con la mia compagna e la mia bimba… adesso ho anche una bimba, sono diventato papà e la visione della vita cambia, si guardano le cose da altri punti di vista e può solo migliorare".
Una vita come la tua, ricca di visibilità e che ti porta a stare lontano così a lungo, come ha condizionato i tuoi legami?
"Un'esposizione come quella a cui sono soggetto condiziona molto i rapporti umani, e così ho imparato ad essere diffidente: i rapporti diventano meno sinceri, si fa fatica a fidarsi delle persone, ci si chiude a riccio. Io già di natura sono uno che si concede difficilmente ai nuovi rapporti, non a caso i miei amici mi stanno accanto dalle scuole medie e frequento prevalentemente persone che conosco da tanti anni".
Puoi guidare la moto durante il tempo libero?
"Si, l'unico divieto che mi viene imposto per contratto riguarda discipline come lo sci."
Hai timore di guidare in strada?
"Moltissimo. Vedo fare ai motociclisti, in strada, delle cose folli non conoscendo il limite del mezzo, ed è molto pericoloso".
Puoi tenere nel box solo tre moto. Quali scegli?
"Un 250 4T Motocross Factory HRC, ci deve essere tutto, deve costare una barca di soldi. E poi le altre due ce le ho già: l'SH e il CB1000R, due moto impressionanti, favolose nelle rispettive categorie. L'SH è eccezionale per girare in città e subito fuori città, anche il CB1000R è un mezzo perfetto".
Ti capita di andare in vacanza in moto?
"Non le ho mai fatte. Non ci tengo tanto, sinceramente mi pare siano più i contro che i pro nel fare un viaggio in moto. Ma nella vita si cambia, magari tra qualche anno la vedrò diversamente… Chi lo fa non ne parla così, poi al giorno d'oggi ci sono molte comodità a disposizione del viaggiatore, e invece il viaggio in moto è di per sé poco confortevole.
La moto, secondo me, è una passione ed è bellissima, ma ho la fortuna di poterla coltivare tanto in pista, così mi sento abbastanza fortunato, non sento il bisogno di dedicare ad essa del tempo anche in strada. Anzi, quando non sono in pista per lavoro e voglio stare in sella, cerco di stare su una moto da cross…"
"Sono molto soddisfatto dei test, non mi era mai capitato nella mia carriera di iniziare una stagione così bene. Sono soddisfatto per due motivi: il primo è che sono così competitivo da pensare di correre per vincere il campionato, ma soprattutto perché ci sono cinque piloti Honda davanti, il che significa che stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli ultimi due anni. Da quando c'è la 800 cc la Honda, a mio avviso, non è mai stata così forte. Sono molto soddisfatto, ma siamo in sei ad essere davanti, attaccati: prevedo che sarà una stagione difficile per tutti, perché il livello delle moto e dei piloti è molto simile e di rider talentuosi e di moto con molti anni di sviluppo ce ne sono. Honda e Yamaha, ad esempio, sono ormai allo stesso livello, ciascuna con lo stesso numero di pregi e difetti. Ci sono sei o sette piloti che si potranno giocare la vittoria di volta in volta.
Abbiamo fatto solo un test, quindi la mia impressione è indicativa fino a un certo punto, ma secondo me quest'anno sarà molto più combattuto dei precedenti e sarà una stagione molto bella da vedere."
"Sinceramente la mia aspirazione è sempre stata essere il pilota più veloce al mondo e in questo momento, quando ti trovi nella situazione di giocartela davvero, l'obiettivo rimane quello. In generale, l'aspirazione che ho adesso e che avrò anche dopo è quella di vivere la vita al meglio: vuol dire che ho la fortuna, e spero di averla ancora, di guadagnare soldi a sufficienza per farmi star bene senza dover andare a lavorare a fine carriera. Anche perché mi ritengo una persona semplice, che ama stare con gli amici e coltivare le proprie passioni: per esempio, in questo momento è il motocross che mi prende tantissimo: amo il motocross, amo la giornata che dedico al motocross, amo il pensare di dover andare a fare motocross, il tragitto per raggiungere la pista, qualunque cosa riguardi questa disciplina e già questa passione spero di poterla coltivare più ampiamente al termine della mia carriera. Poi c'è la famiglia, che per me è molto importante: ho realizzato da due anni una casa grande, che ospita anche mia madre e mia sorella oltre a me, con la mia compagna e la mia bimba… adesso ho anche una bimba, sono diventato papà e la visione della vita cambia, si guardano le cose da altri punti di vista e può solo migliorare".
"Un'esposizione come quella a cui sono soggetto condiziona molto i rapporti umani, e così ho imparato ad essere diffidente: i rapporti diventano meno sinceri, si fa fatica a fidarsi delle persone, ci si chiude a riccio. Io già di natura sono uno che si concede difficilmente ai nuovi rapporti, non a caso i miei amici mi stanno accanto dalle scuole medie e frequento prevalentemente persone che conosco da tanti anni".
"Si, l'unico divieto che mi viene imposto per contratto riguarda discipline come lo sci."
"Moltissimo. Vedo fare ai motociclisti, in strada, delle cose folli non conoscendo il limite del mezzo, ed è molto pericoloso".
"Un 250 4T Motocross Factory HRC, ci deve essere tutto, deve costare una barca di soldi. E poi le altre due ce le ho già: l'SH e il CB1000R, due moto impressionanti, favolose nelle rispettive categorie. L'SH è eccezionale per girare in città e subito fuori città, anche il CB1000R è un mezzo perfetto".
"Non le ho mai fatte. Non ci tengo tanto, sinceramente mi pare siano più i contro che i pro nel fare un viaggio in moto. Ma nella vita si cambia, magari tra qualche anno la vedrò diversamente… Chi lo fa non ne parla così, poi al giorno d'oggi ci sono molte comodità a disposizione del viaggiatore, e invece il viaggio in moto è di per sé poco confortevole.
La moto, secondo me, è una passione ed è bellissima, ma ho la fortuna di poterla coltivare tanto in pista, così mi sento abbastanza fortunato, non sento il bisogno di dedicare ad essa del tempo anche in strada. Anzi, quando non sono in pista per lavoro e voglio stare in sella, cerco di stare su una moto da cross…"
Come è fatto
L'equilibrio complessivo dell'SH300i è stato perfezionato, sull'edizione 2011, grazie a modifiche mirate che hanno interessato il reparto ciclistico: nuovi sono i cerchi in alluminio pressofuso da 16", nuovo il pneumatico posteriore radiale, mentre il telaio in acciaio è stato irrigidito in alcuni punti (ma non sono cambiate le quote generali del mezzo), e le sospensioni sono state rivisitate. Nuova è anche la misura del perno ruota, passato da 15 a 20 mm.
Il propulsore è il già noto monocilindrico raffreddato a liquido da 279,1 cc, capace di 20 kW (27,2 CV) e 26,5 Nm: parco nei consumi, grazie alla capienza del serbatoio (9 litri) dovrebbe garantire un'autonomia prossima ai 250 km.
Il lifting estetico ha interessato anche il pannello strumentazione, che comprende indicatori analogici per tachimetro, livello carburante e temperatura di raffreddamento, ma in più ha un display per il contakm e l'orologio. Nuova è anche la sella, che garantisce un piano di seduta a 785 mm e cela un vano capace di ospitare, a detta della casa, due caschi jet o un integrale, anche se alla prova dei fatti si fa fatica a sistemarli all'interno.
In compenso, la piastra portapacchi è predisposta per ospitare il bauletto in tinta a sgancio rapido da 35 litri di capacità: l'allestimento previsto per l'Italia sarà dotato di serie di questo accessorio, anche se la lista degli optional è ben più lunga e comprende anche il telo coprigambe e le manopole riscaldate.
Il parabrezza, anch'esso optional, si integra perfettamente con la linea del mezzo, ed è abbinato a una coppia di paramani trasparenti.
In Honda Italia fanno inoltre presente che, se è vero che "il principale difetto dell'SH è che lo rubano", grazie a una partnership con Gemini si può installare un antifurto satellitare e godere di un pacchetto che prevede la reimmatricolazione di un veicolo identico al proprio, in caso di furto entro i primi 12 mesi di possesso del mezzo.
Il propulsore è il già noto monocilindrico raffreddato a liquido da 279,1 cc, capace di 20 kW (27,2 CV) e 26,5 Nm: parco nei consumi, grazie alla capienza del serbatoio (9 litri) dovrebbe garantire un'autonomia prossima ai 250 km.
Il lifting estetico ha interessato anche il pannello strumentazione, che comprende indicatori analogici per tachimetro, livello carburante e temperatura di raffreddamento, ma in più ha un display per il contakm e l'orologio. Nuova è anche la sella, che garantisce un piano di seduta a 785 mm e cela un vano capace di ospitare, a detta della casa, due caschi jet o un integrale, anche se alla prova dei fatti si fa fatica a sistemarli all'interno.
In compenso, la piastra portapacchi è predisposta per ospitare il bauletto in tinta a sgancio rapido da 35 litri di capacità: l'allestimento previsto per l'Italia sarà dotato di serie di questo accessorio, anche se la lista degli optional è ben più lunga e comprende anche il telo coprigambe e le manopole riscaldate.
Il parabrezza, anch'esso optional, si integra perfettamente con la linea del mezzo, ed è abbinato a una coppia di paramani trasparenti.
In Honda Italia fanno inoltre presente che, se è vero che "il principale difetto dell'SH è che lo rubano", grazie a una partnership con Gemini si può installare un antifurto satellitare e godere di un pacchetto che prevede la reimmatricolazione di un veicolo identico al proprio, in caso di furto entro i primi 12 mesi di possesso del mezzo.
Come va
In sella all'SH300i si apprezza subito il rinnovato quadro strumenti. Il manubrio, stretto e distanziato il giusto dal busto, contribuisce a dare al pilota la sensazione di uno spazio studiato in modo impeccabile.
Appena in movimento, si apprezzano le già note qualità di un veicolo che porta la sigla "SH" sulla fiancata: l'agilità della ciclistica, sincera, e il brio espresso dal propulsore sono quelli che avevamo già apprezzato sulla precedente versione.
Efficace negli spostamenti urbani, più maneggevole nel traffico grazie all'interasse contenuto e alle sospensioni aggiornate, all'aumentare della velocità risulta più stabile e confortevole; il propulsore è stato reso più fluido nell'erogazione grazie alla nuova taratura dell'iniezione e consente punte velocistiche di tutto rispetto. Non teme nemmeno le andature autostradali e i sorpassi a velocità sostenuta, grazie ad una riserva di potenza sempre sufficiente: in tangenziale, poi, si viaggia con un filo di gas a 90 km/h.
L'unico limite è la scarsa proteziona aerodinamica, che rende quasi obbligatorio l'uso del parabrezza se si dovrà guidare l'SH300i anche in inverno o su tragitti extraurbani.
Appena in movimento, si apprezzano le già note qualità di un veicolo che porta la sigla "SH" sulla fiancata: l'agilità della ciclistica, sincera, e il brio espresso dal propulsore sono quelli che avevamo già apprezzato sulla precedente versione.
Efficace negli spostamenti urbani, più maneggevole nel traffico grazie all'interasse contenuto e alle sospensioni aggiornate, all'aumentare della velocità risulta più stabile e confortevole; il propulsore è stato reso più fluido nell'erogazione grazie alla nuova taratura dell'iniezione e consente punte velocistiche di tutto rispetto. Non teme nemmeno le andature autostradali e i sorpassi a velocità sostenuta, grazie ad una riserva di potenza sempre sufficiente: in tangenziale, poi, si viaggia con un filo di gas a 90 km/h.
L'unico limite è la scarsa proteziona aerodinamica, che rende quasi obbligatorio l'uso del parabrezza se si dovrà guidare l'SH300i anche in inverno o su tragitti extraurbani.
Dati Tecnici Dichiarati
Motore: monocilindrico a 4 tempi e 4 valvole, raffreddamento a liquido con distribuzione monoalbero a camme in testa; alesaggio per corsa 72 x 68,5 mm; cilindrata 279,1 cc; rapporto di compressione 10,5:1. Alimentazione a iniezione elettronica PGM-FI, diametro corpi farfallati 34 mm. Capacità serbatoio carburante 9 litri.
Trasmissione: frizione automatica centrifuga, finale a cinghia V-Belt. Cambio a variatore automatico centrifugo.
Ciclistica: telaio tubolare in acciaio a semi-doppia culla; sospensione anteriore, forcella telescopica da 35 mm, escursione 102 mm; sospensione posteriore a forcellone oscillante con doppio ammortizzatore, escursione 83 mm.
Cerchi: anteriore 16x2,75", posteriore 16x3,50". Pneumatici: anteriore 110/70-16, posteriore 130/70-16. Freni: anteriore a disco in acciaio da 256 mm e pinza a 3 pistoncini, posteriore a disco in acciaio da da 256 mm con pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.098, larghezza 728, altezza sella 785, interasse 1.422. Peso in ordine di marcia 167 kg.
Trasmissione: frizione automatica centrifuga, finale a cinghia V-Belt. Cambio a variatore automatico centrifugo.
Ciclistica: telaio tubolare in acciaio a semi-doppia culla; sospensione anteriore, forcella telescopica da 35 mm, escursione 102 mm; sospensione posteriore a forcellone oscillante con doppio ammortizzatore, escursione 83 mm.
Cerchi: anteriore 16x2,75", posteriore 16x3,50". Pneumatici: anteriore 110/70-16, posteriore 130/70-16. Freni: anteriore a disco in acciaio da 256 mm e pinza a 3 pistoncini, posteriore a disco in acciaio da da 256 mm con pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.098, larghezza 728, altezza sella 785, interasse 1.422. Peso in ordine di marcia 167 kg.
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