Moto & Scooter
Honda PCX 125: provare per credere
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Design elegante, sistema Stop & Go per ridurre i consumi, capacità di carico elevata, grande cura dei dettagli ed eccellente guidabilità ad un prezzo da "low cost": 2420 euro chiavi in mano.
Ci siamo abituati o forse rassegnati a trovare innovazioni, controlli elettronici e via dicendo, solo sulle moto. Mentre sugli scooter, al di là del tre ruote Piaggio Mp3, non ci sono state grandi novità. Almeno fino ad oggi con l'arrivo del nuovo Honda PCX 125 che rappresenta un approccio inedito nel concepire gli scooter, anche quelli di piccola cilindrata.
Intendiamoci, sul nuovo ottavo di litro Honda non c'è nulla di rivoluzionario ma l'innovazione è quella di averlo progettato secondo precisi parametri che ne fanno un mezzo moderno nei contenuti tecnologici, in grado però di essere venduto ad un prezzo molto competitivo: 2420 euro chiavi in mano. Un prodotto da discount? Nient'affatto, vi basterà osservarlo per accorgervi che il PCX è tutt'altro che spartano. Ha un design elegante, carene ben verniciate dalle colorazioni brillanti e un frontale caratterizzato da un gruppo ottico molto imponente sovrastato dal parabrezza fumé. Il PCX è ben assemblato e ha una capacità di carico notevole per essere un 125 cc: nel sottosella si può sistemare un casco integrale e altri oggetti, mentre nel retroscudo c'è un cassettino abbastanza profondo. Manca la pedana piatta ma nel tunnel centrale è posizionato il serbatoio del carburante, una soluzione che offre due vantaggi: si può stare seduti in sella per fare rifornimento e permette di accentrare le masse e abbassare il baricentro dello scooter. Infine il motore – come vedremo - consuma poco, molto poco.
Intendiamoci, sul nuovo ottavo di litro Honda non c'è nulla di rivoluzionario ma l'innovazione è quella di averlo progettato secondo precisi parametri che ne fanno un mezzo moderno nei contenuti tecnologici, in grado però di essere venduto ad un prezzo molto competitivo: 2420 euro chiavi in mano. Un prodotto da discount? Nient'affatto, vi basterà osservarlo per accorgervi che il PCX è tutt'altro che spartano. Ha un design elegante, carene ben verniciate dalle colorazioni brillanti e un frontale caratterizzato da un gruppo ottico molto imponente sovrastato dal parabrezza fumé. Il PCX è ben assemblato e ha una capacità di carico notevole per essere un 125 cc: nel sottosella si può sistemare un casco integrale e altri oggetti, mentre nel retroscudo c'è un cassettino abbastanza profondo. Manca la pedana piatta ma nel tunnel centrale è posizionato il serbatoio del carburante, una soluzione che offre due vantaggi: si può stare seduti in sella per fare rifornimento e permette di accentrare le masse e abbassare il baricentro dello scooter. Infine il motore – come vedremo - consuma poco, molto poco.
Il nuovo PCX 125, ha la qualità costruttiva tipica di tutti i prodotti Honda ma il prezzo di un modello low cost, 2420 euro
Per essere chiari il PCX in comune con l'SH125i non ha nulla, se non il fatto di essere un Honda. Ogni singolo pezzo del PCX è stato pensato e progettato solo per questo scooter che viene prodotto negli stabilimenti Tailandesi della Honda.
Le soluzioni adottate per la ciclistica sono tradizionali ma vale la pena di elencarle: telaio in tubi d'acciaio, forcella telescopica da 31 mm, una coppia di ammortizzatori posteriori (non regolabili) e cerchi da 14' che calzano pneumatici dal profilo stretto (90/90 l'anteriore, 100-90 il posteriore). L'impianto frenante utilizza il sistema ad azione combinata CBS abbinato al meccanismo antiaffondamento della forcella ed è composto da un disco anteriore da 240 mm con pinza a tre pistoncini, mentre al posteriore lavora un classico freno a tamburo da 130 mm. Il peso in ordine di marcia è di 124,4 kg, circa 10 chili in meno rispetto all'SH e spostarlo – anche a motore spento – è semplicissimo anche per una ragazza.
Il motore è un monocilindrico quattro tempi, 2 valvole, da 124,9 cc ad iniezione e raffreddamento a liquido. Il radiatore per razionalizzare e ridurre gli ingombri è sistemato vicino al motore mentre l'alternatore funziona anche da motorino di avviamento.
La chicca che distingue il PCX da tutti gli altri scooter in commercio è il sistema Stop & Go che spegne il motore automaticamente se si rimane fermi per più di tre secondi senza ruotare il gas. Questa modalità che si attiva premendo un pulsante sul manubrio contribuisce a ridurre sensibilmente i consumi, già contenuti, del PCX. La Honda dichiara una percorrenza di circa 46 km/l e con un pieno di serbatoio (6,2) si possono arrivare a percorrere circa 300 chilometri. Dati che nel corso della nostra prima presa di contatto ci sembrano più che veritieri.
Le soluzioni adottate per la ciclistica sono tradizionali ma vale la pena di elencarle: telaio in tubi d'acciaio, forcella telescopica da 31 mm, una coppia di ammortizzatori posteriori (non regolabili) e cerchi da 14' che calzano pneumatici dal profilo stretto (90/90 l'anteriore, 100-90 il posteriore). L'impianto frenante utilizza il sistema ad azione combinata CBS abbinato al meccanismo antiaffondamento della forcella ed è composto da un disco anteriore da 240 mm con pinza a tre pistoncini, mentre al posteriore lavora un classico freno a tamburo da 130 mm. Il peso in ordine di marcia è di 124,4 kg, circa 10 chili in meno rispetto all'SH e spostarlo – anche a motore spento – è semplicissimo anche per una ragazza.
Il motore è un monocilindrico quattro tempi, 2 valvole, da 124,9 cc ad iniezione e raffreddamento a liquido. Il radiatore per razionalizzare e ridurre gli ingombri è sistemato vicino al motore mentre l'alternatore funziona anche da motorino di avviamento.
La chicca che distingue il PCX da tutti gli altri scooter in commercio è il sistema Stop & Go che spegne il motore automaticamente se si rimane fermi per più di tre secondi senza ruotare il gas. Questa modalità che si attiva premendo un pulsante sul manubrio contribuisce a ridurre sensibilmente i consumi, già contenuti, del PCX. La Honda dichiara una percorrenza di circa 46 km/l e con un pieno di serbatoio (6,2) si possono arrivare a percorrere circa 300 chilometri. Dati che nel corso della nostra prima presa di contatto ci sembrano più che veritieri.
Come va
La sella ampia e accogliente che integra il supporto lombare è posta ad appena 760 mm da terra e una volta a bordo si ha la sensazione che la distanza dal suolo sia ancora meno. Ci si sente quindi ben inseriti sullo scooter e si assume una posizione di guida – complice il manubrio largo e il discreto spazio per i piedi sul tunnel centrale - che infonde subito sicurezza.
Il frontale basso e allungato ripara solo le gambe e parzialmente il busto, lasciando scoperte le spalle e il casco ma per rimediare fra gli optional è previsto il parabrezza alto.
L'anteriore è leggero e il PCX si lascia guidare in modo molto rilassante. Inoltre il raggio di sterzata ridotto consente manovre da funambolo in piccoli spazi, senza il minimo impegno.
Ruotando l'acceleratore si avverte appena il borbottio del motore che, complice una trasmissione ben rapportata, ha una ripresa briosa molto progressiva.
È solo un centoventicinque e ha meno CV dell'SH (11 contro i 13), ma ha un buono spunto e raggiunge la velocità massima prossima ai 100 km/h in poco spazio. Attivando il sistema Stop & Go ogni volta che ci si ferma per più di 3 secondi il motore si spegne, poi basta ruotare leggermente l'acceleratore e il PCX riparte, ma in sella non vi accorgerete di nulla. Il sistema è silenziosissimo e la sensazione è quella di partire normalmente come se il motore fosse rimasto acceso al minimo. Perché quindi disinserirlo, ci viene da domandarci… se si può risparmiare un po' di carburante (dal 5 al 7% dichiara la Honda).
A motore freddo va precisato che il sistema Stop & Go non è attivo, entra in funzione solo dopo aver percorso un piccolissimo tratto ad almeno 10 km/h. Mentre si disattiva in automatico appena il pilota scende dallo scooter, grazie ad un sensore sulla sella che rileva il peso.
In movimento il PCX grazie al peso contenuto, al baricentro basso, ai pneumatici stretti e ad un interasse di appena 1305 mm è molto maneggevole. E anche quando l'andatura si fa più allegra danza fra le curve e non perde precisione. Le sospensioni hanno una taratura morbida per privilegiare il comfort nei trasferimenti urbani e quindi non gli si può chiedere un rigore esemplare alle alte velocità. Le vibrazioni non si sentono e dopo un po' di chilometri percorsi l'unico appunto va fatto all'imbottitura della sella che si rivela poco confortevole.
Il sistema frenante ad azione combinata CBS è efficace, mentre si avvertono poco i vantaggi dell'antiaffondamento della forcella. La frenata resta comunque più modulabile che potente e si ottengono i risultati migliori sempre tirando entrambe le leve.
Parcheggiarlo è un gioco: pesa poco e issarlo sul centrale richiede il minimo sforzo ma per le soste brevi si può estrarre la stampella laterale.
Prezzo: 2420 euro chiavi in mano;
Disponibilità: in arrivo dalle concessionarie alla fine di maggio;
Colorazioni: bianco, nero e grigio;
Accessori disponibili: bauletto da 26 litri, parabrezza alto e allarme antifurto.
La sella ampia e accogliente che integra il supporto lombare è posta ad appena 760 mm da terra e una volta a bordo si ha la sensazione che la distanza dal suolo sia ancora meno. Ci si sente quindi ben inseriti sullo scooter e si assume una posizione di guida – complice il manubrio largo e il discreto spazio per i piedi sul tunnel centrale - che infonde subito sicurezza.
Il frontale basso e allungato ripara solo le gambe e parzialmente il busto, lasciando scoperte le spalle e il casco ma per rimediare fra gli optional è previsto il parabrezza alto.
L'anteriore è leggero e il PCX si lascia guidare in modo molto rilassante. Inoltre il raggio di sterzata ridotto consente manovre da funambolo in piccoli spazi, senza il minimo impegno.
Ruotando l'acceleratore si avverte appena il borbottio del motore che, complice una trasmissione ben rapportata, ha una ripresa briosa molto progressiva.
È solo un centoventicinque e ha meno CV dell'SH (11 contro i 13), ma ha un buono spunto e raggiunge la velocità massima prossima ai 100 km/h in poco spazio. Attivando il sistema Stop & Go ogni volta che ci si ferma per più di 3 secondi il motore si spegne, poi basta ruotare leggermente l'acceleratore e il PCX riparte, ma in sella non vi accorgerete di nulla. Il sistema è silenziosissimo e la sensazione è quella di partire normalmente come se il motore fosse rimasto acceso al minimo. Perché quindi disinserirlo, ci viene da domandarci… se si può risparmiare un po' di carburante (dal 5 al 7% dichiara la Honda).
A motore freddo va precisato che il sistema Stop & Go non è attivo, entra in funzione solo dopo aver percorso un piccolissimo tratto ad almeno 10 km/h. Mentre si disattiva in automatico appena il pilota scende dallo scooter, grazie ad un sensore sulla sella che rileva il peso.
In movimento il PCX grazie al peso contenuto, al baricentro basso, ai pneumatici stretti e ad un interasse di appena 1305 mm è molto maneggevole. E anche quando l'andatura si fa più allegra danza fra le curve e non perde precisione. Le sospensioni hanno una taratura morbida per privilegiare il comfort nei trasferimenti urbani e quindi non gli si può chiedere un rigore esemplare alle alte velocità. Le vibrazioni non si sentono e dopo un po' di chilometri percorsi l'unico appunto va fatto all'imbottitura della sella che si rivela poco confortevole.
Il sistema frenante ad azione combinata CBS è efficace, mentre si avvertono poco i vantaggi dell'antiaffondamento della forcella. La frenata resta comunque più modulabile che potente e si ottengono i risultati migliori sempre tirando entrambe le leve.
Parcheggiarlo è un gioco: pesa poco e issarlo sul centrale richiede il minimo sforzo ma per le soste brevi si può estrarre la stampella laterale.
Prezzo: 2420 euro chiavi in mano;
Disponibilità: in arrivo dalle concessionarie alla fine di maggio;
Colorazioni: bianco, nero e grigio;
Accessori disponibili: bauletto da 26 litri, parabrezza alto e allarme antifurto.
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