Honda Varadero

Le nuove plastiche le avranno pure donato un fisico più "filante", ma la Varadero sulle prime è una di quelle moto che incute timore – soprattutto a chi non è lungo di gamba – per l'avantreno dalle dimensioni importanti. Il problema, poi, non è tanto l'altezza della sella nemmeno troppo elevata, ma la larghezza del piano di seduta che toglie centimetri utili ai meno dotati.
A parte questo, una volta in movimento tutti i timori svaniscono in un lampo. Come tutte le Honda, la Varadero ha un equilibrio dinamico capace di mettere a proprio agio, e il peso si sente poco se non nelle manovre da fermo o quando si vuole tenere un ritmo sostenuto tra una curva e l'altra.
A questo feeling elevato contribuisce la posizione in sella pressoché perfetta. Il manubrio e i comandi sono a portata di mano e le pedane, ben posizionate, sono funzionali sia nei lunghi trasferimenti sia nella guida più sportiva in un tratto guidato, sulle quali si riesce a spingere in modo efficace. Senza escludere la possibilità di un'escursione su di una strada bianca affrontata rigorosamente in piedi.
Il serbatoio resta piuttosto largo e in viaggio offre una discreta protezione alle ginocchia; nella guida sul misto non dà troppo fastidio, specie in frenata, dove si riesce ad avere una buona presa senza scivolare in avanti.
Tanto comfort anche per il passeggero che gode di una sella ampia, non troppo alta rispetto al pilota e poco cedevole, e di pedane ben posizionate.
Il motore non è più un portento come una volta, non tanto per la potenza che non manca, ma più per l'erogazione smorzata nel tempo dalle "strozzature" imposte dalle normative antinquinamento. Così la Varadero ha perso un po' della sua verve, però è anche diventata molto più gestibile anche da chi non è un pilota smaliziato. L'erogazione comunque rimane più che discreta, "sotto" spinge con decisione e tanto nel traffico quanto in un divertente tratto misto, regala ancora buone emozioni.
Merito soprattutto della ciclistica sana, priva di regolazioni sofisticate, ma in grado di donare feeling in ogni situazione: dalla staccata prolungata fin dentro la curva (ottima in questo senso la solidità dell'avantreno), fino alla successiva riaccelerazione, spalancando il gas senza remore grazie ad una trazione sempre elevata.
Tra le curve, poi, la Varadero infonde sicurezza, grazie anche ad angoli di piega elevati e una agilità nei cambi di direzione davvero invidiabile per una enduro di queste dimensioni.
E non finisce qua, dato che la maxi enduro giapponese non sbaglia nemmeno in fatto di sicurezza. L'impianto frenante è un mix perfetto di dolcezza, prontezza e forza: il feeling con la coppia di dischi all'anteriore è degno di una naked di ultima generazione.

Motore: 2 cilindri a V di 90° a quattro tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 98,0x66,0 mm; cilindrata 996 cc; rapporto di compressione 9,8:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con PGM-FI e corpi farfallati di 42 mm. Capacità serbatoio carburante 25 litri (riserva 4 lt). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: primaria a catena (44/74), finale a catena (16/47). Frizione multidisco in bagno d'olio con comando meccanico. Cambio a sei marce.

Ciclistica: telaio doppia trave diagonale in acciaio, avancorsa 110 mm, inclinazione del cannotto di sterzo 27°30'; sospensione anteriore, forcella da 43 mm non regolabile, escursione 155 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore Pro-Link regolabile nel precarico molla, escursione 155 mm. Cerchi: anteriore 2,5x19", posteriore 4,00x17". Pneumatici: anteriore 110/80-19, posteriore 150/70-17. Freni: sistema CBS, anteriore a doppio disco in acciaio da 296 mm e pinze a tre pistoncini; posteriore disco singolo da 256 mm e pinza a tre pistoncini.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2300, larghezza 930, altezza sella 838, interasse 1560. Peso a secco 238,2 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 69 kW (93,84 CV) a 7500 giri, coppia 98 Nm (9,99 kgm) a 6000 giri.