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Moto & Scooter

Moto & Burocrazia: Novembre

il 06/11/2003 in Moto & Scooter

Ecco un'altra raffica di informazioni e aggiornamenti sulle normative che regolano la nostra complicata vita di motociclisti. E intanto, con la brutta stagione arrivano i primi blocchi del traffico….

di Riccardo Matesic

A proposito di blocchi, la situazione più calda è quella della Lombardia, dove sono iniziati gli stop programmati della circolazione: cinque giorni alla settimana per i prossimi quattro mesi. Per protestare contro queste restrizioni, domenica 2 novembre automobilisti e motociclisti Euro 0 sono scesi in corteo a Milano: vedremo se si riuscirà a indurre l'amministrazione regionale a più miti consigli. Nel frattempo, chi volesse maggiori informazioni sui blocchi della circolazione programmati, può visitare il portale della regione Lombardia: www.regione.lombardia.it. mentre una mappa completa dei blocchi attuati in Emilia Romagna - sulla base del protocollo d’intesa fra regione e comuni con più di 50.000 abitanti - è disponibile invece sul sito www.liberiamolaria.it.
Ma ecco tutte le novità e gli aggiornamenti di questo mese.

Andando a spulciare le delibere comunali con le quali si impongono i blocchi della circolazione per smog, abbiamo letto in più di un caso che i divieti riguardano solo ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla Euro 1 e privi di bollino blu.
Sì, avete letto bene, in alcune città anche gli Euro 0, a patto di avere il bollino blu, potrebbero circolare. Dov’è il problema? In Italia il bollino blu è sospeso con un decreto del ministro Lunardi. Ne abbiamo parlato anche il mese scorso, per cui non torniamo sulla ormai scontata querelle fra analisi del CO e del CO2.
Il problema è un altro: teoricamente il 1° gennaio prossimo dovrebbero riprendere le analisi dei gas di scarico in sede di revisione e, quindi, anche il rilascio del bollino blu. In pratica non ci risulta che al DTT siano andati avanti in questo senso studiando nuove procedure per i test: l’impressione è che ci sarà un’altra proroga.
Nel frattempo noi dueruotisti perderemo ancora una volta un’occasione per continuare a circolare lasciando in garage solo i veicoli più inquinanti.
Ci vuole così tanto?

Una recente circolare dell’ACI, pubblicata nella pagina “per circolare” del sito www.aci.it, chiarisce finalmente quali sono le procedure da seguire per reimmatricolare al PRA, conservando targhe e documenti originali, i veicoli di interesse storico e collezionistico precedentemente radiati.
In base al Codice della Strada, si considerano di interesse storico e collezionistico i veicoli iscritti nei registri storici ASI ed FMI, oltre che Fiat, Alfa Romeo e Lancia.
Superata questa condizione preliminare, bisogna essere in possesso di targhe e carta di circolazione originali, e bisogna dimostrare il pagamento delle tasse automobilistiche arretrate dell’ultimo triennio in misura piena e maggiorate del 50%. Insomma, non è considerato sufficiente il pagamento della tassa in misura ridotta, se non in quelle regioni che abbiano previsto con specifiche leggi regionali un pagamento forfetario (10,33 euro nel nostro caso in Lombardia).
I documenti da presentare, presso la sede provinciale ACI del PRA della provincia nella quale risiede il proprietario del veicolo, sono: copia del pagamento delle tasse automobilistiche arretrate e maggiorate, copia del certificato d’iscrizione a uno dei registri storici citati dal Codice della strada, Carta di circolazione originaria, foglio complementare originario e certificato di proprietà (eventualmente sostituibile con un’apposita dichiarazione per conservare il documento originale).
Il veicolo può essere reimmatricolato a nome dell’intestatario precedente o di un nuovo acquirente che ne dimostri l’acquisto con opportuna documentazione: in entrambi i casi la dichiarazione di proprietà (sul sito è disponibile un facsimile) deve essere redatta nella forma privata in duplice copia, una originale e una in bollo, entrambe con la firma autenticata dal notaio.
La reimmatricolazione cancella la possibilità di pagare il bollo ridotto prevista per i veicoli d’interesse storico e d’epoca e obbliga a pagare la tassa di possesso integrale, come per i veicoli nuovi.

Ancora pochi giorni, sembra, e potremo andare a 150 Km/h nei tratti autostradali a tre corsie che le società concessionarie hanno individuato. Il ministro Lunardi dovrebbe infatti aver già ricevuto dalle autostrade la mappa dei tratti considerati idonei a sopportare i limiti aumentati; a questo punto manca solo un’ordinanza per… accelerare un po’ di più.
Ricordiamo che il limite a 150 Km/h sarà da considerare valido solo se segnalato dai pannelli luminosi o da specifica segnaletica. In mancanza di segnalazioni dovremo restare entro i 130, riducendo ulteriormente a 110 in caso di pioggia.

Il protocollo d’intesa ANIA-Consumatori-Ministero funziona. Lo ha detto con tono trionfale il ministro delle Attività produttive, Marzano, pochi giorni fa, nella prima riunione tenuta per fare il punto sull’applicazione dell’accordo. In particolare -sempre secondo il ministro - nei primi nove mesi dell’anno l’aumento dei premi sarebbe stato dell’1,9%, contro il 5,7% dello stesso periodo del 2002. Analizzando periodi più brevi, secondo il ministro nel secondo trimestre dell’anno l’aumento sarebbe stato solo dello 0,2%.
Peccato che fra tante associazioni dei consumatori, siano pochissime quelle che hanno firmato il protocollo e che oggi avallano le dichiarazioni dell’esponente di Governo. L’Intesa dei Consumatori invece, che ha partecipato alle trattative uscendone polemicamente quando ormai gli altri erano pronti alla firma, ha diffuso stime diverse, basate sull’analisi attenta delle tariffe praticate nelle città di Milano, Roma, Palermo e Napoli da 7 compagnie che da sole rappresentano il 40% del mercato.
Due i profili considerati, entrambi di automobilisti: un quarantenne in prima classe e un diciottenne in classe d’ingresso.
Per il quarantenne sono emersi aumenti del 5,9 per cento a Roma, del 6,6% a Milano e del 6,9% a Napoli e Palermo. Peggiore la situazione del diciottenne, per il quale gli aumenti praticati sono del 12,9% a Roma, del 13,8% a Milano, del 15,1% a Napoli e del 16,4% a Palermo.
Per contro, ipotizzando una riduzione dei sinistri del 22% - ottimistica secondo noi - il risparmio ipotizzato sul costo dei risarcimenti sarebbe pari a oltre 2 miliardi di euro, vale a dire il 13,1% del costo totale sostenuto dalle assicurazioni.
Convinti?

Prendete nota di questo numero: 848.78.27.82. È il centralino automatico che 24 ore su 24 può comunicarvi il saldo punti della vostra patente, a patto che digitiate la vostra data di nascita e la parte numerica della sigla della patente.
Nei rari casi in cui il computer non riesca a individuarvi con questi dati, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, e dalle 8.30 alle 14 e dalle 14.30 alle 17.30, vi risponderà un operatore, che manualmente vi individuerà nel database comunicandovi il saldo punti. Il costo è quello di una chiamata urbana, a patto che si telefoni da un impianto fisso.

Novità in arrivo probabilmente per il bollo. Tre differenti sentenze della Corte Costituzionale (nn. 296, 297 e 311) hanno bocciato alcune agevolazioni introdotte dalle regioni Piemonte, Veneto e Campania, oltre alla proroga dei termini per il recupero dei bolli non pagati che le suddette regioni avevano varato.
La motivazione è che il bollo, pur essendo stato destinato alle regioni con gli annessi compiti di riscossione e controllo, a parte ridotte variazioni dell’importo, resta comunque di competenza esclusiva dello Stato, poiché non si tratta di “tributo proprio della regione”.
Questo significa che nessuna regione ha il potere di disporre esenzioni, come ha fatto ad esempio l’anno scorso la Lombardia per i veicoli d’interesse storico.
Le cose allora cambieranno, ma per sapere come dovremo attendere l’inizio del prossimo anno.
Nel frattempo sembra destinata a essere modificata, se non addirittura cancellata, la tassa ridotta sui veicoli d’interesse storico e d’epoca. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, infatti, il Ministero delle Finanze ha annunciato che il Governo intende prendere provvedimenti per risolvere l’attuale situazione, che vede l’ASI limitarsi a comunicare le targhe dei singoli veicoli a lei iscritti e la FMI che invece dirama annualmente un elenco di veicoli considerati di interesse storico e meritevoli dell’agevolazione fiscale. Sapremo qualcosa di più a inizio 2004.

Parlate un po’ di francese? Allora digitate www.service-public.fr/route_radar2003.html e vi apparirà uno dei tanti siti d’oltralpe che pubblicano la lista e la mappa completa dei nuovi autovelox fissi e mobili installati, o da installare, sulla rete stradale francese.
No, non si tratta di un sito pirata, noi il link lo abbiamo trovato addirittura sul sito ufficiale del Governo (www.gouvernement.fr)!
Più semplicemente si tratta di un modo diverso di usare l’autovelox: se da noi spesso certi tutori dell’ordine si nascondono nei cespugli per “fregare” meglio i piloti della strada, in Francia il Governo è convinto che gli Autovelox servano principalmente a educare e a sensibilizzare; così pubblica la lista dei nuovi rilevatori di velocità.
Non mancano poi le postazioni volanti o le pistole radar, non fatevi illusioni (superare il limite di oltre 40 Km/h in Francia è addirittura reato penale!), però l’approccio di base con gli utenti della strada è diverso, più corretto a nostro avviso.
Segnaleremo questo articolo al nostro Ministero dell’Interno ed a quello delle Infrastrutture e Trasporti.

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