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William Armuzzi (Honda): "La concorrenza cinese? Funziona sul breve periodo, ma sul lungo vinciamo sempre noi"

Marco Gentili
di Marco Gentili il 13/11/2024 in Attualità
William Armuzzi (Honda): "La concorrenza cinese? Funziona sul breve periodo, ma sul lungo vinciamo sempre noi"
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Intervista col general manager di Honda Italia moto: "Il mercato della naked è quello che può crescere di più. La e-clutch? Una strategia per attirare il pubblico giovane. E il nuovo motore V3 lo vedremo a breve su una moto di serie"

Nonostante le fatiche di EICMA, William Armuzzi è bello sorridente. Le previsioni, per la filiale italiana della Casa giapponese, "sono state rispettate": il 2024 chiuderà col segno più.

Armuzzi, com'è andato l'anno?

"Bene, anche se ora vedremo mesi particolari, con le case costrette a immatricolare da qui a fine anno le giacenze di veicoli Euro5 che, nel 2025, non potranno più essere targati. Noi, grazie sia a volumi molto elevati, che ci permetteranno di vendere in deroga gli Euro5 rimasti, sia a ordini ben calibrati, non abbiamo problemi su questo fronte, per fortuna. A livello di venduto, sulle moto siamo cresciuti, mentre sugli scooter siamo in leggero calo per colpa di alcune fluttuazioni di produzione nel nostro stabilimento di Atessa che non ci aspettavamo".

Del resto, la domanda è stata molto alta.

"Molto molto elevata, è vero. E ricordiamo che ad Atessa si producono veicoli che servono non solo l'Italia, ma tutti i mercati europei. La fabbrica abruzzese sta raggiungendo il tetto produttivo, talvolta basta un container di pezzi che fa mezza giornata di ritardo che fa sballare tutti i piani di produzione. Sappiamo però che sono già previsti investimenti per aumentare la capacità produttiva dello stabilimento, e questo è molto positivo per noi come filiale".

"ad atessa sono previsti investimenti per aumentare la capacità produttiva dello stabilimento, che sta raggiungendo la saturazione"

William Armuzzi (Honda)
William Armuzzi (a destra) intervistato da Dueruote

Parlare di Honda senza parlare di SH è davvero difficile.

"Ormai SH è uno status symbol, è arrivato a un livello di immagine pubblica tale che, indipendentemente da come va, la gente lo vuole e lo cerca. Poi, chiaramente, i dati di affidabilità e prestazioni parlano da soli. Non solo immagine, ma anche tanto contenuto".

Nella gamma scooter, segmento nel quale Honda è leader di mercato in Italia, c'è qualcosa che non l'ha soddisfatta?

"Direi di no, tutto è andato come ci aspettavamo. Negli ultimi mesi il Forza 350 ha sofferto ma soprattutto perché la concorrenza ha attuato una politica di sconti fortissimi, che ha fatto rallentare le vendite del modello. 

Dal punto di vista delle moto, invece?

"Siamo molto contenti sia delle performance di Africa Twin, sia di quelle del Transalp, che lotta in quella fetta di mercato molto competitiva e si scontra con Yamaha Ténéré".

Davvero?

"Sono due modelli diversissimi, lo so bene, ma vediamo come il cliente, a livello di intenzione di acquisto, arriva a fare mediamente un ballottaggio tra queste due moto". 

E la gamma 650 con e-clutch?

"Sempre a causa dei ritardi di produzione, sono arrivate nei concessionari solo a settembre-ottobre. Il responso è al momento eccellente. E' un peccato non averle avute prima perché ne avremmo vendute di sicuro parecchie. E' stata un'occasione persa? Forse sì, ma esprimeranno tutto il loro potenziale nel 2025".

A proposito di e-clutch, qual è stata la ragione per cui avete deciso di farla? Non era più semplice estendere il cambio DCT a tutta la gamma?

"Avendo già coperto col DCT tutta quella fetta di mercato che chiedeva il cambio automatico, abbiamo deciso di offrire un elemento differente come la frizione automatica. Rappresenta un elemento più semplice e più adatto ai giovani, che consente di approcciare più facilmente la guida (o, a seconda delle esigenze, di divertirsi di più) senza andare a togliere la parte della cambiata. Già in questo primi mesi di vendite stiamo assistendo a un abbassamento dell'età media dei nostri clienti, specie per la gamma 650".

"con la gamma 650 equipaggiata con e-clutch puntiamo a raggiungere un pubblico più giovane e abbassare l'età media del segmento"

William Armuzzi (Honda)
Honda GB350

Parliamo di novità. Perché puntare su un modello inusuale come il GB350?

"Quello era uno dei pochissimi segmenti dove non eravamo presenti. I dati di mercato e il successo di alcuni marchi come Royal Enfield ci dicono che c'è ancora spazio per questo tipo di veicoli. Abbiamo buone aspettative, vogliamo fare numeri interessanti, e arriviamo con una proposta diversa dalle altre. La moto arriverà già ai primi di dicembre".

Quali sono i segmenti che nel mercato italiano hanno ancora potenzialità di crescita?

"Secondo me le naked sono un po'sotto alle loro potenzialità. Non è un caso che la nostra presenza in questo settore sia sempre forte. E adesso si aggiunge anche la Hornet 1000, che sarà disponibile da gennaio 2025".

Mai come quest'anno abbiamo visto attenzione al mondo dell'elettrico da parte vostra. Perché?

"Honda punta a essere numero 1, o per lo meno a ricoprire una posizione di rilievo, in tutti i segmenti di mercato. Questa è la filosofia aziendale. Anche sull'elettrico, che comunque rappresenta una nicchia, ragioniamo allo stesso modo, ampliando l'offerta anche con gli scooter targati. Quello visto in Eicma (il CUV e:) sarà in Italia a febbraio. Sull'elettrico la questione è controversa: essendo l'azienda moto leader a livello mondiale, Honda deve guardare sia a quei mercati dove l'elettrico è già oggi una realtà e sviluppa numeri importanti, sia a quelli europei, dove l'elettrico non interessa. Non sappiamo come si evolverà il quadro regolatorio e legislativo, ma dobbiamo farci trovare pronti per quando, anche nelle due ruote, dovesse verificarsi una spinta in questo senso. Al momento attuale, questo non lo posso negare, senza le spinte della politica l'elettrico in Europa avrebbe poco senso di esistere".

"senza le spinte della politica, in europa l'elettrico per le due ruote non esisterebbe, almeno come domanda spontanea del mercato"

William Armuzzi (Honda)

La concorrenza dei brand cinesi è forte in Italia, specie sulla fascia media del mercato sulla quale insiste gran parte della vostra gamma. Voi come vi siete attrezzati?

"Per noi non conta la provenienza di un marchio, cerchiamo di offrire in opposizione alla concorrenza un prodotto che punta sulla qualità. Poi ci sarà chi attua una politica di prezzi o sconti molto forti, che magari paga nel breve periodo. Ma sul lungo, numeri alla mano, continuiamo ad avere ragione noi".

Se c'è invece un segmento in cui non avete concorrenza, è oggettivamente quello degli scooter 750, con Forza e X-ADV. Come se lo spiega?

"Il successo di questi due mezzi, più che coi numeri, si spiega con un aneddoto: non abbiamo ancora comunicato i prezzi dei modelli 2025, che la gente lo sta già prenotando a scatola chiusa. Ma è un percorso nato da lontano e non esente da inciampi commerciali. Siamo riusciti a trovare un tipo di veicolo che ci ha permesso non solo di aprire un segmento, ma anche di rubare quote di mercato al principale rivale tra i maxi (non lo cita espressamente, ma fa riferimento al TMax di Yamaha; ndr). Il segreto è stato differenziarci, fare qualcosa di diverso".

In conclusione, quando vedremo montato su una moto il V3 esposto a EICMA?

"Lo vedremo presto, non vi preoccupate: non resterà solo un esercizio di stile. E'stato un lavoro di cui tutti in azienda siamo entusiasti: ha davvero grandissime potenzialità".

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