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Triumph debutta al Motorally: un cilindro in più non è un problema
Doppio debutto, nuovo pilota e nuova moto. Triumph Tiger 900 al secondo appuntamento del Campionato Italiano Motorally tra speciali veloci e percorsi più tecnici, una vera messa alla prova
La prima volta non si scorda mai soprattutto se per competere hai un cilindro in più. Triumph fa il suo debutto al Campionato Italiano Motorally nel secondo appuntamento di stagione, a Foligno.
In sella alla Tiger 900 c’è Tommaso Arrigoni, chef ed endurista, prima volta anche per lui nel Motorally, perciò, un debutto a 360 gradi. Ma Tommaso parte entusiasta di vivere questa esperienza con la sola preoccupazione della moto, più pesante e stradale rispetto ai mono a cui è abituato.
In effetti alla carta parrebbe davvero svantaggiato, contro di lui, nella classe GPX, sono tutte bicilindriche più leggere però la Triumph ha dalla sua proprio il motore con un’erogazione piena su tutti i regimi e che strappa meno ai bassi, basta prenderci la mano e la gestione della moto in fuoristrada può diventare facile.
La vera sfida per un nuovo pilota in questo tipo di gare è la navigazione. Avere il navigatore non vuol dire che non si possa sbagliare e soprattutto bisogna tenerlo sempre d’occhio mentre si corre contro il tempo in prova speciale. Qui si mescolano le capacità di guida con le abilità di navigazione e tanta concentrazione, non si tratta di dare gas a più non posso, bisogna saper dosare per evitare errori ma guidando comunque con confidenza.
Un inizio sfortunato non ferma Tommaso che ci riporta impressioni eccezionali dopo il weekend di gara.
Un inizio impegnativo
I primi chilometri di una nuova esperienza servono per forza a prendere confidenza con le novità. Tommaso si concentra innanzitutto sulla navigazione, il primo trasferimento lo utilizza come allenamento per capire il funzionamento del navigatore in gara, in realtà conosce già il modello ma una cosa è usarlo amatorialmente e su strada e un’altra è in questo tipo di situazioni. Subito dopo il focus si sposta sulla moto, all’inizio la Tiger 900 gli sembra tanto pesante e deve prenderci la mano per arrivare pronto alla speciale.
Parte la prima prova e Arrigoni si concentra, il suo obiettivo è concludere la gara senza esagerare. A metà della prova, proprio quando stava iniziando a gestire la moto nuova e seguire la traccia, a causa di un errore cade sulla ghiaia, accusa una botta alla coscia e qualche danno alla moto, tra cui il manubrio che si è stortato. Questo lo costringe a rientrare nel paddock dove il meccanico di Dueruote riesce a sistemare il manubrio ma il ritiro in prova speciale porta Tommaso alla squalifica di giornata; perciò, si ferma senza partecipare alla seconda prova speciale.
Al paddock è un po’ sconsolato per la caduta ma soprattutto perché stava iniziando a prendere davvero confidenza con la Tiger. Decide di riposarsi per riprovarci la domenica.
La Tiger nel tecnico
Ripartire in gara dopo un incidente anche se di lieve entità non è facile. Tommaso deve fare i conti con la coscia ancora dolente senza sapere che andrà in contro a un percorso ancora più impegnativo di sabato.
Parte comunque senza smorfie, fa il primo trasferimento con i compagni del team di Dueruote arrivando senza problemi alla speciale. Qui si rifà in confronto al giorno precedente concludendo una prova molto tecnica, d’altra parte il meteo è stato più clemente, un filo più fresco.
Tommaso torna così al paddock soddisfatto per aver concluso senza problemi. Il dolore alla gamba aumenta e fa fatica a muoverla, decide di non ripartire per la seconda speciale, non vuole farsi del male ulteriore.
Già affrontare una speciale di quel calibro non è semplice, in più Arrigoni è nuovo di questo mondo con un dolore alla gamba. Nonostante tutto fosse contro di lui già concludere la prima speciale non è cosa da tutti, soprattutto con una moto che non conosce.
Una Triumph inaspettata
Non è mai facile il debutto, in nessuna disciplina, soprattutto se alla carta parti svantaggiato rispetto alla concorrenza. Un cilindro in più difficilmente fa bene nel fuoristrada perché influisce anche sul peso. In uno sport come il Motorally però, in cui i percorsi sono tanto vari, dalla speciale veloce ai passaggi più tecnici, e con la variabile del navigatore, da questo tipo di moto si può trarre vantaggi che portano alla vittoria in determinate condizioni.
E Tommaso lo conferma, secondo lui la moto si guida con estrema facilità dopo averci preso confidenza. Non è il massimo quando si arriva nei punti più tecnici, ma ad esempio le mulattiere non sono un limite per la Tiger 900.
Per lui non ci sono state grandi difficoltà, il weekend è stato compromesso da un errore che a catena lo ha portato al ritiro, ma comunque conclude con positività la gara e soprattutto con feedback riguardo la moto che non ci aspettavamo.
La sua esperienza è, inoltre, una riconferma del fatto che il Motorally è tutt'altro che semplice. Per chi pratica solo l'enduro con le monocilindriche potrebbe trovarlo più banale, ma in realtà è diverso, non si può mettere a confronto la difficoltà delle due discipline. Paragonare uno sport estremo in cui le abilità del pilota riguardano solo lo stile di guida, a uno in cui le variabili e i fattori da tenere conto sono nettamente di più non ha molto senso.
In più qui si può correre con le moto di grossa cilindrata che a volte registrano tempi pari o migliori rispetto alle monocilindriche.
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