Attualità
Honda Customs Competition 2022: parla il vincitore, Nicola Manca
Il titolare di ‘Motocicli Audaci’, parla dell’ispirazione che lo ha portato a creare la Maanboard, la CMX500 Rebel customizzata vincitrice del concorso Honda
Ha ricevuto oltre 5.000 ‘Like’ dal pubblico, battendo altre nove Rebel customizzate. È la Maanboard di Motocicli Audaci di Cagliari, la Rebel 500 customizzata traendo ispirazione dalle sand racers degli anni Trenta: molte le parti realizzate artigianalmente, e poi la forcella springer, le ruote da 19 pollici a raggi e l’impianto di scarico completo con passaggio alto. Bellissima anche la livrea in blu con tema a foglia dorata che impreziosisce serbatoio e codino, e in più, nuovi risers per il manubrio e una nuova sella in pelle perfettamente sagomata seguendo i contorni del telaio.
Ecco una breve intervista a Nicola Manca, fondatore e titolare della Motocicli Audaci di Cagliari, che racconta a cosa si è ispirato il suo team per la realizzazione della Maanboard e quali sono state le sfide maggiori nel realizzarla.
Congratulazioni per la vittoria del Honda Custom Competition 2022. La Maanboard è veramente una moto unica. Perché sei stato ispirato dal look delle sand racer degli anni Trenta.
“Grazie, è stata un’esperienza davvero piacevole, e grazie davvero a tutti coloro che hanno votato per noi! Ci siamo ispirati alle sand racers degli anni Trenta per numerose ragioni. La prima è il contesto nel quale la moto sarebbe stata presentata: nella nostra immaginazione, il Wheels and Waves è tutto quanto ruota attorno alla moto e al mare, correndo a tutto gas! Così è stato inevitabile ispirarsi alle classiche sand racers. La seconda ragione è legata a un problema tecnico riscontrato durante la realizzazione. Per ottenere la linea che volevamo, dovevamo alzare il posteriore della moto e abbassare l’anteriore di circa 16 cm. Siccome volevamo usare ruote da 19 pollici, è sorto un problema di spazio in quanto la ruota anteriore avrebbe toccato il radiatore. Per evitare questo inconveniente, abbiamo installato una forcella springer che ha permesso di spostare in avanti la ruota, liberando lo spazio di cui avevamo bisogno, e al tempo stesso di abbassare l’anteriore in modo da ottenere la linea che avevamo in mente”.
Il colore blu acceso è sicuramente appariscente. Ha qualche significato personale la scelta di questo colore?
“Inizialmente la moto doveva essere rossa con decorazioni a foglia dorata. Il nostro amico Ivan Motta però ci ha inviato un campione di colore blu acceso per fare un test e ci è subito piaciuto molto. Lo abbiamo trovato molto adatto alla nostra ispirazione perché richiamava il colore del mare e delle onde. Essendo un colore cangiante. Cambiano i riflessi a seconda di come la luce investe la moto, un po’ come succede quando i raggi del sole si riflettono sul mare”.
La Maanboard porta orgogliosamente il numero 90 sulla tabella anteriore e sulla coda. Significa qualcosa di specifico?
“Il numero 90 è preso dalla Cabala – un metodo esoterico, disciplina e scuola di pensiero nel misticismo ebraico – che si può tradurre nella parola “paura”. Per legarlo alla scena custom, se lo osservi attentamente, il numero 90 verniciato sulla moto è composto delle parole “la paura fa”. Ovviamente c’erano tanti numeri che avremmo potuto scegliere, ma guidare una moto a tutta velocità sulla sabbia, senza il freno anteriore, in effetti fa un po’ paura, ed ecco perché il 90 ci è sembrato appropriato”.
Qual è stata la parte più difficile della realizzazione?
“La parte più difficile è stata proprio la scelta dell’ispirazione. Prima di metterci al lavoro, abbiamo guardato tutte le special su base Rebel che erano già state realizzate, e ci siamo resi conto che tendevano tutte ad enfatizzare la linea crescente verso l’anteriore. Per fare in modo che la Maanboard si distaccasse nettamente da questa tendenza, abbiamo deciso di lavorare nella direzione opposta, lavorando per appiattire la linea il più possibile senza cambiare il serbatoio o tagliare il telaio. Ovviamente, prima di metterci a costruire le parti speciali c’era un po’ di ansia nel team su come sarebbe stata la resa estetica finale, ma ci siamo fidati dei nostri bozzetti e delle nostre capacità ed evidentemente ha funzionato. Il resto delle parti è praticamente andato a posto da solo e tutti noi siamo stati molto orgogliosi del risultato finale”.
Di quale parte di questa special sei più orgoglioso?
“La cosa che ci rende più orgogliosi è che siamo stati capaci di ottenere una linea completamente differente dal modello di serie senza dover modificare il telaio, il serbatoio e il forcellone. La scelta, che è più difficile rispetto a modificare radicalmente la moto, è legata al fatto che ci piaceva pensare che può essere di ispirazione per altri customizzatori, amatoriali o professionisti, mettendo così in luce il grande potenziale della Honda Rebel in termini di customizzazione. Con poche e reversibili modifiche, può diventare un vero laboratorio di fantasia per special di ogni genere. Oltre a questo, ci sono molti dettagli che ci rendono orgogliosi perché, ad esempio, la nuova sella, la verniciatura a mano o il codino battuto a mano fanno parte del mondo custom pur mantenendo l’anima racing di cui è pervasa l’intera moto”.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.