Moto & Scooter
Comparativa dakariane ieri e oggi
Le moderne maxienduro derivano quasi sempre dalle "dakariane" degli Anni 80 e 90. Le abbiamo guidate accanto alle loro antenate, cercando di riannodare i fili che le uniscono a decenni di distanza. Questa settimana iniziamo il viaggio, in quattro puntate, alla scoperta delle icone del passato e delle loro eredi
I nostalgici degli anni ’80 e ’90 alzino la mano. Siete in tanti, lo sappiamo; e non solo con i capelli bianchi, ma anche tanti giovani. La buona notizia è che quell’epoca d’oro del fuoristrada è tornata! Quando le tappe della Dakar, quella africana, andavano in TV in prima serata e le moto che la correvano si sognavano a occhi aperti. Ecco, quelle moto vivono ancora a trenta e più anni di distanza. Ricordi di sabbia che s’insinua ovunque, olio che trafila dalle guarnizioni, sudore che imperla la fronte. Ancora oggi si fanno amare e dividono gli appassionati.
Basta mettere il naso nel mercato delle endurone usate di quegli anni per capire quanto sia viva la passione. E non perché il nuovo non offra scelta: ciascuna di quelle moto ha dato vita ad una progenie. Che da lontano si distingue a malapena dalla bisnonna, anche perché quasi sempre ne ha mantenuto il nome; e così in questo 2022, accanto alle vecchiette terribili più vive che mai, troviamo le loro giovani discendenti. Aprilia, Cagiva/Ducati, Honda e Yamaha: gli stessi marchi, le stesse filosofie. E gli stessi nomi, anche a distanza di decenni: Africa Twin, Ténéré, Tuareg; solo la DesertX ha un nome inedito, ma sotto il serbatoio il cuore che batte ha i geni dell’indimenticata Elefant.
Comparativa, ma atipica
Normalmente le comparative sono trasversali: si prendono moto dello stesso segmento e dello stesso anno. Noi per una volta abbiamo voluto privilegiare l’aspetto dell’evoluzione nel tempo, accostando alle dakariane di oggi le loro antenate per capire come siano cambiate, se abbiano mantenuto lo stesso filo logico e la stessa lingua. La risposta è, quasi sorprendentemente, affermativa: non avevamo mai fatto caso a quanto l’impostazione delle moto di oggi sia rimasta nel solco di quella delle loro antenate, a sua volta figlia della filosofia delle diverse Case.
L’antesignana Yamaha, che dominò le prime Dakar con la XT e si limitò a maggiorare il serbatoio e aggiungere un nome che entrò presto nel mito, ha oggi in listino una twin: ma che resta la più semplice (niente elettronica), leggera ed enduristica nell’impostazione. Honda, che in quegli anni amava stupire e mostrare i suoi muscoli tecnologici, mise una affascinante bicilindrica sulle piste di sabbia e in concessionaria; anche l’Africa Twin di oggi è grande nelle dimensioni e vuole stupire con il suo twin compatto come un mono e la possibilità di avere il cambio DCT.
Quanto alle italiane, la giovane ma pimpante Aprilia di allora doveva rivolgersi a Rotax per i motori e offriva una moto semplice e leggera, ma curatissima nel look; oggi ha una moto ben più tecnologica e con motore proprio, ma comunque leggera e amichevole nell’approccio. Cagiva azzardò il trapianto del bicilindrico a L Ducati sulla sua nave del deserto, la Elefant, ed ebbe successo soprattutto in gara; anche oggi la Ducati DesertX è la più potente e sportiva del segmento.
Il marchio non mente
In questo nostro parallelo tra chi c’era a e chi c’è ancora, tra le moderne prendiamo in esame le più orientate all’off-road, quelle dotate di ruote da 21”-18”. Ed è per questo che non compaiono alcune marche, prima tra tutte quella BMW che aveva partorito il concetto di maxienduro bicilindrica.
Ben tre delle nostre protagoniste sono state lanciate nel 2022, segno che questo è il segmento più vivo del mercato. Perché c’è voglia d’avventura, di evasione, di raggiungere luoghi irraggiungibili: e cosa più di una maxienduro coniuga esplorazione e lunghe percorrenze, per andare a scoprire terre sconosciute lontane? Ecco quattro risposte del mercato all’esigenza di oggi, figlia di una rinnovata voglia d’evasione contaminata da un’immagine “desert racing”. Con loro, basta scegliere dove volgere lo sguardo. Qui sotto trovate il link ai quattro capitoli della serie: il viaggio inizia!
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