LE RICHIESTE DEI COSTRUTTORI
Di fatto
l’Euro5 è già entrato in vigore dal 1 gennaio 2020, ma fino alla fine dell’anno i produttori hanno la possibilità di commercializzare veicoli con omologazione Euro4, così come stabilito dalle direttive europee vigenti. L’emergenza Coronavirus ha però complicato le cose: il periodo di lockdown e la chiusura dei concessionari hanno da un lato causato la
creazione di stock di veicoli Euro4 ancora da smaltire (si parla di 200mila pezzi in tutta Europa), dall’altro ha rallentato le procedure per ottenere le nuove omologazioni da parte dei vari enti certificatori. Cosa non banale, perché per ottenere l’omologazione Euro5, gli stessi enti certificatori richiedono tempi molto lunghi (circa 3 mesi, considerando tutti i tipi di test cui devono essere sottoposti i veicoli). Un cocktail esplosivo, che ha portato
ACEM (l’associazione europea dei costruttori) a chiedere lo slittamento secco di un anno per l’introduzione dell’obbligo dell’Euro5 e la possibilità di produrre ancora per tutto il 2021 veicoli Euro4, permettendo così di smaltire scorte di magazzino e forniture varie.