Attualità
Politici europei a scuola di moto
Motociclisti per un giorno. È l'esperienza che la FEMA (Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti) ha offerto a 17 membri dell'Unità di Sicurezza Stradale della Commissione Europea.
Mettetevi per un giorno nei nostri panni! Un gran bel modo per far capire a chi legifera le peculiarità e le problematiche del nostro mondo.
Con la collaborazione del Centro Scuola di Nivelles e dell'impianto di Zolder, i responsabili europei della sicurezza stradale (compresa la capo dipartimento Isabelle Kardacz) sono arrivati di prima mattina in autodromo.
Con la collaborazione del Centro Scuola di Nivelles e dell'impianto di Zolder, i responsabili europei della sicurezza stradale (compresa la capo dipartimento Isabelle Kardacz) sono arrivati di prima mattina in autodromo.
Per prima cosa si sono trovati davanti un gran numero di moto, di tutte le tipologie: lezione teorica per capire come sono fatte e quanto sono diverse fra loro. L'obiettivo? Aiutarli a legiferare meglio grazie a una migliore conoscenza. Ad esempio dimostrando che maggiore cilindrata non significa sempre superiore potenza. Ricordatelo quando fate le norme sulle patenti!
Poi si è passati in aula, per un corso teorico sulla guida del mezzo a due ruote, sulle sue caratteristiche dinamiche e sui fattori specifici di sicurezza e insicurezza della circolazione.
E in aula diversi membri di associazioni di motociclisti, provenienti da Francia, Grecia, Norvegia e Svezia, hanno presentato il loro lavoro per la sicurezza. In questa fase si è parlato di punti ciechi e di scarsa visibilità agli incroci come fattori di rischio. E si è detto che riguardo a questi aspetti problematici della rete viaria serve un training obbligatorio per gli automobilisti, che spesso continuano a non vedere il motociclista.
Poi si è passati in aula, per un corso teorico sulla guida del mezzo a due ruote, sulle sue caratteristiche dinamiche e sui fattori specifici di sicurezza e insicurezza della circolazione.
E in aula diversi membri di associazioni di motociclisti, provenienti da Francia, Grecia, Norvegia e Svezia, hanno presentato il loro lavoro per la sicurezza. In questa fase si è parlato di punti ciechi e di scarsa visibilità agli incroci come fattori di rischio. E si è detto che riguardo a questi aspetti problematici della rete viaria serve un training obbligatorio per gli automobilisti, che spesso continuano a non vedere il motociclista.
Infine si è passati alla pista. Dapprima gli istruttori hanno dimostrato le differenze dinamiche fra auto e moto in frenata e nell'evitamento di un ostacolo. Quindi si è passati ai test ride, dapprima seduti dietro gli istruttori, quindi come guidatori.
A fine giornata i politici se ne sono andati contenti e più aperti nei confronti del nostro mondo. E si sono dichiarati colpiti da una cosa che per noi motociclisti è normale: lo sforzo fatto dalla comunità dei dueruotisti per far crescere fra i suoi membri la consapebolezza del rischio, la responsabilità e il coinvolgimento di tutti su questa tematica.
Conoscersi meglio serve a lavorare meglio; tutti quanti. Complimenti alla FEMA.
A fine giornata i politici se ne sono andati contenti e più aperti nei confronti del nostro mondo. E si sono dichiarati colpiti da una cosa che per noi motociclisti è normale: lo sforzo fatto dalla comunità dei dueruotisti per far crescere fra i suoi membri la consapebolezza del rischio, la responsabilità e il coinvolgimento di tutti su questa tematica.
Conoscersi meglio serve a lavorare meglio; tutti quanti. Complimenti alla FEMA.