Il 14 partenza al solito orario Ci dirigiamo verso est, puntando dritti ad uno dei siti storici più importanti di tutta l'Islanda (e parte del patrimonio Unesco): il Parco nazionale Þingvellir. Qui, intorno al 900 d.c. Venne fondato uno dei primi parlamenti democratici del mondo. Sempre qui, non si può rimanere indifferenti all'immensa spaccatura dovuta alla separazione della zolla tettonica europea da quella americana. Dalla fenditura, che si allarga di un paio di centimetri all'anno, esce uno strano odore di gas. Il panorama dal'alto è stupendo!! Poi ripartiamo e ci dirigiamo verso i Fiordi Nord Ovesti. Il cielo è sempre azzurro e in lontananza si confonde col mare. Percorriamo la strada che costeggia i fiordi, la bellezza dei posti ci lascia d'incanto, non appena si "svallica" un fiordo ne inizia uno ancora più bello e affascinante. La meta è una fattoria da nome impronunciabile. Ceniamo e usciamo a fare 4 passi nonostante sia sera il sole è ancora li a farci compagnia e vediamo incresparsi lo specchio d'acqua di fonte a noi ed emergere una simpatica foca. Il 15 ripartiamo verso Nord Ovest altri fiordi ci aspettano. Il clima ed il paesaggio sono incantevoli, ci si ferma qua e la per fare delle foto, ad un certo punto vedo Massimo fare inversione, su di uno scoglio aveva visto un cucciolo di foca che dormicchiava al sole. Qui le foto scattano in automatico e il cucciolo diventa sempre più fotogenico. Lo salutiamo e dopo un paio di curve troviamo un intera colonia di foche ad attenderci, pensate a bordo strada c'è una scatola trasparente con una decina di cannocchiali a disposizione per i turisti, ridendo ma non troppo, pensiamo in Italia si sarebbero fottuti anche la scatola. Percorrendo un fiordo dopo l'altro con la strada che alternava asfalto a sterrato arriviamo nord est della penisola. Ci lasciamo alle spalle Jsafiordud e raggiungiamo il b&b per la notte. Al Alba ripartiamo per gli altri fiordi e raggiungiamo verso sera un posto incantevole con un immensa spiaggia di sabbia bianca (molto probabilmente portata dalla corrente del Golfo) stile Caraibi facciamo una bella passeggiata nella spiaggia deserta. Ceniamo nell'unico ristorante albergo che sembra una vecchia caserma rimaneggiata con vista mare. Il 17 La giornata di oggi è dedicata alla visita della penisola dello Snaefells. La penisola è dominata dal vulcano-ghiacciaio Snaefellsjokull (1.446 m s.l.m.), famoso perché da qui iniziò il "viaggio al centro della terra" di Jules Verne. Lo Snaefellsjokull è considerato dagli appassionati di esoterismo, uno dei sette "grandi centri energetici" del Mondo e, nelle giornate limpide, lo si può vedere anche da Reykjavik. Qui ci fermiamo a pranzare al sacco ai piedi del vulcano la giornata è fantastica sole e 24°, troviamo un torrente provenire dal ghiacciaio l'acqua è azzurra e fresca, cuciniamo con quella e la beviamo. Per me è un emozione pure quella bere direttamente acqua fresca da un torrente. Poi facciamo 4 passi lungo la vecchia colata di lava che arriva fino al mare. Il 18 lasciamo la costa per andare verso l'interno è una giornata di trasferimento dove il passaggio in parte ripercorre le strade del 13, fino ai piedi del Landmannalaugar, qui dormiamo in un hotel (se così si può definire) molto spartano, in realtà hanno trasformato i dormitori di un cantiere scientifico in albergo. Sembra di dormire dentro al centro di ricerche scientifiche del fila La Cosa, a dir poco inquietante, ma la buttiamo sul ridere e tutto passa. Il giorno dopo la strada che ci aspetta è impegnativa sterrato e una ventina di guadi. Il tempo è brutto piove e fa freddo, nebbia, io e Sabrina decidiamo di abbandonare la meta, gli altri vanno, ci diamo appuntamento sulla ring 1 (la strada principale) ad un area di servizio verso sera. Il realtà l Islanda è talmente bella che non ci dispiace aver cambiato il programma , questa deviazione ci permette di vedere 2 cascate. E la costa sud ovest. Raggiungiamo la costa e raggiungiamo anche la cascata di Skogafoss, con la sua acqua che pare nera a causa della tanta e finissima sabbia lavica in sospensione. La giornata è sempre brutta piove e la temperatura è attorno agli 8°; così come le giornate successive; arriviamo a Vik, andiamo a visitare il famoso maglificio di Lana islandese, acquistiamo qualche souvenir. Ritroviamo gli amici al punto stabilito, infreddoliti e inzuppati, il tempo che hanno trovato al Landmannalaugar era orrendo, la strada una pista di fango,e i guadi erano tutti strapieni, nonostante l'esperienza nel fuoristrada ammettono che in alcuni tratti sono stati in piedi per miracolo, io mi convinco sempre più della scelta che ho fatto. Riprendiamo la strada principale e ci fermiamo a dormire nella fattoria prenotata da Alex, ci assegnano una villettina, che immediatamente invadiamo di indumenti inzuppati fradici dalla pioggia e dal fango, la padrona anche se non capiamo la lingua, ci pare di capire che non è molto contenta del nostro arrivo. Stendiamo l'abbigliamento e iniziamo a riscaldarci un po'.
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