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Umbria

Umbria (in moto) tra Assisi, Gubbio e il Trasimeno

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Umbria (in moto) tra Assisi, Gubbio e il Trasimeno
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Un piccolo viaggio tra splendidi borghi e cittadine piene di storia e di arte, dove pulsa un cuore fatto di gente genuina e festosa, che ama la propria terra

Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 146 di Dueruote di giugno 2017

Partire all'alba regala un senso diverso al viaggio: offre il tempo frizzante del principio del giorno, il profumo inebriante della bruma notturna, la luce insolita del sole che nasce. E per questo viaggio, lungo oltre trecento chilometri, vale la pena di fare un'alzataccia: Assisi ha qualcosa in più nelle prime ore del mattino. E qualcosa in meno: i turisti che ne affollano le vie, riempiendo ogni angolo e anfratto.

Vicoli e scalette

Assisi, dunque. La luce radente sfiora il campanile della possente basilica di San Francesco, che aprirà i battenti più tardi, creando il consueto codone di visitatori. Intanto anche la Rocca Maggiore, più in alto, è avvolta di luce: appena aprirà al pubblico sarà da vedere, nel suo interno e sulla torre i bastioni che troneggiano sui dintorni, magari abbinando la visita al Foro Romano e alla Pinacoteca comunale (il biglietto cumulativo è vantaggioso). Assisi ha molti volti: silenziosa e mistica nelle ore buie, vitale e vibrante a mezzodì: potreste passarci tutta la giornata vagabondando su e giù per i suoi vicoli e le scalette di cui è zeppa. Se aveste più giorni a disposizione ne varrebbe la pena, altrimenti occorre partire, il giro è piuttosto lungo. Ed è un viaggio quasi dovuto a questa regione colpita dal terremoto del 2016: i comuni dove i danneggiamenti sono visibili si stanno pian piano risollevando e sono comunque solo una piccola percentuale del territorio, che è pronto a ricevere e accogliere i visitatori (l'itinerario è stato scritto nel 2017, ndr).  

La strada nel bosco

La moto si scalda subito sulla bellissima strada ornata di oliveti che segue le pendici del monte Subasio ed entra nell'area protetta dell'omonimo Parco Naturale. Il bosco avvolge la carreggiata che si perde tra cerri, roverelle, lecci e faggi: da qui non passa nessuno, solo chi viene a camminare sui sentieri e a pedalare tra il verde fitto, verso Armenzano. Si scende poi a Valtopina, prendendo l'antica via Flaminia, una strada storica che, a voler cercare con attenzione, nasconde tesori archeologici romani. Ancora un parco ci attende: quello del monte Cucco, che passiamo di traverso, seguendo la strada bassa, placida e affiancata sulla destra dalla montagna. Due marce e via, la moto allunga, segue il disegno leggermente sinuoso che sale e poi scende verso Gubbio, in un tratto davvero divertente. Gubbio è là sotto dominata dalla chiesa di Sant'Ubaldo, che può rappresentare una tappa, prima della discesa.

Il Trasimeno

A Umbertide passiamo il ponte sul Tevere, dopo un giro attorno alla Rocca, tenendo sott'occhio il calendario: sono molte le feste e le sagre che si tengono in primavera ed estate nella cittadina e negli immediati dintorni. La nostra via devia tra le colline, in una campagna assolata e immobile. Qui l'asfalto è piuttosto rovinato, soprattutto sui bordi della carreggiata. Ma è comunque un tratto piacevole quello che porta a Castel Rigone: prima della discesa lo sguardo abbraccia il lago Trasimeno e le sue isole. Si raggiunge il delizioso centro di Torricella da una stradetta in terra battuta, e si segue il contorno del lago per un piccolo tratto, annusando l'odore tipico lacustre, tra spiaggette, prati e campeggi. Il panorama è attraente, chiama il riposo: ci si può fermare per un pic-nic. Piegaro è un piccolo borgo, ma racconta la storia antica del vetro: qui sorgeva un'importante vetreria e tutti in paese conoscono quest'attività artigianale dalle radici arcaiche.

La città ideale e nascosta

La strada ora prende una deviazione verso posti evocativi: Montegabbione, Monte Giove. Ci sentiamo nel cuore selvaggio dell'Umbria, tra boschi e vegetazione spontanea: intorno le colline si susseguono senza soluzione di continuità, alternate alla nebbiolina azzurrognola che ne fa una scenografia perfetta Questo potrebbe aver pensato anche l'architetto Tomaso Buzzi, scegliendo di costruire qui la sua "città ideale". Buzzi ha una storia che parla di successi e di progetti, di amicizia con Gio Ponti e collaborazioni con la rivista Domus, e si rifugiò qui, acquistando un terreno con convento francescano incluso. Lo riadattò con simboli e strutture eclettiche, creando la Scarzuola, un luogo che vuole essere un percorso iniziatico a tema teatrale. Oggi quest'opera surreale è visitabile su prenotazione: la guida d'eccezione è il nipote di Buzzi. La Scarzuola si raggiunge con una sterrata piuttosto sconnessa. Il bivio si trova un chilometro da Monte Giove.

E poi, la campagna

La discesa si svolge tra ampi curvoni che tagliano colline e oliveti, alternandosi a filari di viti. La strada è magnifica, anche se l'asfalto lascia molto a desiderare: in alcuni tratti è davvero spaccato e rotto, occorre fare attenzione. Masciano segna la fine della placida via di campagna, rilassante e stretta tra i campi. Ora c'è un tratto di trasferimento: si oltrepassa il Tevere per tornare più avanti in una zona piacevole. Arrivando nel cuore di Gualdo Cattaneo, infatti, il paesaggio ritrova il fascino ruspante dell'Umbria che amiamo. La torre del borgo, che apre in occasioni speciali, è un punto d'osservazione privilegiato sui dintorni. Si guarda verso Montefalco, dove passeremo a breve lungo una strada tra i vigneti che porta a Trevi. Assisi è là in fondo, da raggiungere per le strade laterali che passano da Santa Maria degli Angeli, dove la Porziuncola di San Francesco richiama frotte di turisti e devoti. E dove si chiude questo lungo, inaspettato e coinvolgente viaggio su vie minori di questa ricchissima regione. Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 146 di Dueruote di giugno 2017
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ASSISI (PG) La Locanda del Cardinale
Piazza del Vescovado 8, tel. 075 815245 La location è unica, ricavata all'interno di un insediamento di epoca romana. Le sale in pietra mostrano reperti del I secolo a.C. come il pavimento della parte seminterrata. I piatti ricercati sono cucinati con prodotti del luogo. Si cena con 50 euro, bevande escluse. ASSISI (PG) Osteria Piazzetta dell'Erba
Via San Gabriele dell'Addolorata
Tel. 075 815352 Un ottimo punto per una cena nel cuore di Assisi: i fratelli Bini offrono una cucina umbra rivisitata e ottimi vini in un piccolo ristorantino d'atmosfera. Ha anche una terrazza all'esterno, da prenotare. Si cena con 30 euro circa. TREVI (PG) Taverna del Sette
Vicolo del Sette 8,
tel. 0742 780741 Una piccola taverna dove gustare le specialità del posto, a iniziare da formaggi e salumi prezzo medio, passando da primi e secondi e dai dolci. Si cena con 25 euro. MONTEFALCO (PG) Ristorante Mordecai
Via Ringhiera Umbra 7,
tel. 349 7931383 È vicino alla piazzetta, è semplice, genuino ed essenziale. Per questo sembra più una trattoria di una volta, con prodotti che arrivano da fattorie biodinamiche e piatti gustosi. Per una buona cena, spendendo il giusto: 25 euro a persona è la media.
La residenza la Corte ad Assisi
ASSISI (PG) Residenza la Corte
Via Pozzo della Mensa 27
Tel. 348 2268358
www.residenzalacorteassisi.it Deliziosa struttura a conduzione famigliare: i gestori offrono informazioni sul territorio che conoscono davvero bene. Le tre stanze sono arredate con grande cura dei dettagli ed è disponibile un loft con angolo cottura. La posizione è ideale e, posti all'esterno della zona pedonale, ci sono i parcheggi gratuiti per moto. Doppia da 80 euro. TORRICELLA (PG) Hotel Torricella
Viale del Lavoro 61
Tel. 075 843602
www.hoteltorricella.com Questo hotel sul lago offre camere luminose e, per i motociclisti, parcheggio chiuso, attacco dell'acqua per il lavaggio del mezzo e servizio di pranzo al sacco. Vicinissimo alla spiaggia, è dotato di piscina. Doppia da 60 euro. PIEGARO (PG) Il Piccolo Noce
Vocabolo Petroso 67
Tel. 075 839395
www.ilpiccolonoce.it In questa casa vacanze si trovano silenzio, calma e spazio. Dispone di alcuni appartamenti che si possono affittare per due notti o, se disponibili, per una sola. Il pernotto parte da 30 euro a persona. GIANO DELL'UMBRIA (PG) Azienda Agraria del Quondam Cello
Frazione Montecchio 5
Tel. 0742 99470
www.delquondam.it Punto di forza dell'agriturismo sono i prodotti alimentari. Certo, gli appartamenti e la stanza sono piacevoli e immersi nel verde. Ma la vera differenza sono le colazioni e le cene realizzate con i prodotti dell'azienda agricola: carni, formaggi, marmellate, legumi, vini, olio extravergine, latte fresco e i cereali che sono macinati nel mulino interno. Mezza pensione da 57 euro a persona.
Il museo del Vetro
PIEGARO (PG)
Museo del vetro
Una sosta particolare quella nel museo di Piegaro: nella bella struttura restaurata dell'antica vetreria, su cui svetta la grande ciminiera, si trovano le tracce della storia dell'arte vetraria di Piegaro. La produzione del vetro viene raccontata sia attraverso la spiegazione dell'evoluzione delle diverse tecniche, tra cui la soffiatura, sia visitando forni e sale di lavorazione. L'ingresso costa 4 euro. www.museodelvetropiegaro.it (foto 3) SAN FELICIANO (PG)
Isola Polvese
L'isola, di proprietà della Provincia di Perugia, è destinata a Parco Scientifico Didattico e Laboratorio Territoriale per lo Sviluppo Sostenibile. Vi si può accedere seguendo una delle visite guidate organizzate dagli esperti del Centro di Educazione Ambientale dell'isola. I percorsi prevedono un giro in battello e poi una camminata tra le meraviglie naturalistiche dell'isola, tra cui il Castello, la chiesa di San Giuliano, gli oliveti secolari, e il giardino delle piante acquatiche, il tutto in circa due ore. www.polvese.it MAGIONE (PG)
Autodromo dell'Umbria
A due passi dal percorso proposto sorge l'autodromo di Magione: per gli appassionati di ginocchio a terra è impossibile non prevedere una sosta. Per le moto sono attivate varie giornate di prove libere senza turno, che si possono prenotare con anticipo. E per accogliere e raggruppare i vari appassionati della zona è stato istituito il Moto Club Autodromo dell'Umbria, che organizza eventi tematici. www.autodromomagione.com TREVI (PG)
Frantoi aperti e Strada dell'Olio Dop Umbria
Partendo da Trevi, sede dell'associazione Strada Dop Umbria, ma anche da altri borghi, si può seguire la strada dell'Olio Dop Umbria: si attraversano oliveti e si incontrano l varie realtà che producono, riutilizzano e vendono il pregiato olio extravergine regionale. In più per un mese, in autunno, si svolge la manifestazione "Frantoi aperti" che apre le porte di questi laboratori, con degustazioni di tipicità ed eventi collaterali. www.stradaoliodopumbria.it

Strappatelle con ragù di quaglia e i suoi petti arrosto

Un antico piatto Umbro recuperato da una famiglia devota alla cucina dimenticata, gli Angeli di Bevagna, rappresenta una sintesi di rusticità e sapori forti: le strappatelle infatti sono brani di pasta di pane bollita. Ingredienti Per le strappatelle: 300 g di farina "0", 6 g lievito, 200 g di acqua, ½ cucchiaio di sale.
Per il ragù: 2 quaglie private del petto, cipolla, carota, sedano, alloro, rosmarino, sale, pepe, vino bianco. Per i petti: 4 petti di quaglia, una noce di burro, sale, pepe. In una casseruola faccio sudare le verdure, poi adagio i volatili aperti e privati dei petti. Bagno con il vino bianco, aggiungo gli aromi. Faccio cuocere per una mezz'ora, poi tolgo dal fuoco e disosso le quaglie. Trito, rimetto in casseruola e faccio andare altri cinque minuti. Il ragù, regolato di sale e pepe, ora è pronto. Preparo il pane: sciolgo il lievito di birra fresco nell'acqua a temperatura ambiente. Setaccio la farina e unisco l'acqua, impastando per una decina di minuti. Aggiungo il sale, impasto, metto a lievitare per un paio d'ore almeno. Al termine lo rimetto sul piano di lavoro e "strappo" tra pollice e indice dei frammenti grandi come una moneta, che metto a riposare per un'altra ora. Spolverizzo di farina il piano e le strappatelle. Avvio l'acqua bollente, calo le strappatelle e lascio gonfiare: saliranno a galla. Lascio cuocere un paio di minuti, prelevo con la schiumarola e metto direttamente nella padella del ragù. Salto un attimo a caldo; impiatto e aromatizzo con aneto. Depongo sul vertice un petto di quaglia passato in padella con poco burro per un minuto per parte, e salato a fuoco spento. Servo. In collaborazione con Il Cucchiaio d’Argento.

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