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Piemonte

Piemonte: il Biellese

di Stefano Bianchi il 14/06/2002 in Piemonte

Un itinerario di 92 chilometri in moto sulle colline tondeggianti tra attrazioni artistiche e percorsi gastronomici da sogno. Descrizioni, foto, consigli e la nostra mappa da stampare

Piemonte: il Biellese
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Una delle splendide curve del percorso

Geograficamente parlando il Biellese è una regione molto caratteristica: dalla pianura si alza una zona di alte colline tondeggianti e verdissime e poi subito ci sono le montagne che si elevano improvvise e ripide: le strade si inerpicano sui loro versanti e sembra di stare su un balcone aperto verso la pianura.

Motociclisticamente parlando invece, consumerete solo i fianchi delle gomme, non ci sono rettilinei, solo una curva dopo l'altra e quando avrete finito l'itinerario e tornerete sui rettifili di pianura vi stupirete di andare dritti. In altre parole il Biellese è davvero uno spasso in moto, il divertimento puro, e del resto per crederci basta guardare la cartina: le strade arrivano diritte dalla pianura e poi improvvisamente si raggrumano e si contorcono, due paesi vicini sono collegati da strade che paiono tracciate da ingegneri ubriachi…è quindi un'ottima palestra per imparare a guidare, senza però tralasciare i panorami che sono davvero notevoli.

Il nostro itinerario parte da Biella a cui si arriva dall'autostrada Milano-Torino. Due sono i percorsi consigliati di avvicinamento: per chi arriva da Torino o dalla valle d'Aosta si consiglia di uscire ad Albiano, di raggiungere la N228 e di proseguire per la N338 che attraversa con un fantastico percorso a curve in salita e discesa la Serra d'Ivrea che è una collina morenica dal profilo incredibilmente diritto. Chi arriva invece da Milano può uscire a Carisio e da qui raggiungere in breve Biella; se però siete in astinenza da curve fatevi altri 25 km e uscite anche voi ad Albiano, ne vale la pena. Arrivati a Biella si attraversa rapidamente il centro (la cui visita lasceremo per il ritorno), si passa il ponte sul torrente Cervo (notate gli imponenti resti dei lanifici, la tradizionale attività del Biellese) e si prende a sinistra per Andorno e dopo un paio di chilometri a destra per Trivero: da qui cominciamo a guidare, una curva in fila all'altra e la bella sensazione della moto che danza piegandosi ora da una parte e ora dall'altra: siamo un misto stretto ma non troppo, in continua variazione di pendenza, il divertimento c'è tutto. Si attraversano boschi e campagne percorrendo queste colline e ogni tanto si apre un ampio panorama verso la pianura. Al bivio per Valle Mosso prendete a sinistra per Trivero, sempre per belle strade serpeggianti tra le colline, e raggiungete Lora. Qui si trova la fabbrica della Zegna, nota fabbrica di tessuti in lana e in seta e qui inizia la Panoramica Zegna, strada voluta dall'industriale Ermenegildo Zegna che ai suoi bordi fece piantare pregiate essenze (soprattutto rododentri che fioriscono nella tarda primavera). Si inizia bene con due ampi tornanti in cui saggerete le vostre abilità di piloti ma poi più in alto la strada si stringe infilandosi in boschi di abete e faggio; in compenso splendido è il panorama che si allarga sempre più man mano che si sale e ancora più bello è dall'eremo di S.Bernardo che si trova sulla destra, prima percorrendo un breve sterrato e poi a piedi gli ultimi metri. Da qui si apre un vastissimo panorama anche verso la Valsesia e il Monte Rosa. Si prosegue per la Panoramica, magari con qualche sosta alle piazzette dove ci sono pannelli di orientamento grazie ai quali potrete riconoscere città e colline fino alle Langhe e al Monferrato. Sempre salendo e poi percorrendo il versante scabroso di una ripida montagna si giunge a Bielmonte, località sciistica e punto culminante della strada. Si scende ora non più tra boschi ma attraversando vasti alpeggi che in primavera sono un tappeto di bianchi narcisi selvatici. Sempre per una divertente strada a curve dall'asfalto un po' rovinato a tratti si giunge a Rosazza che alla fine dell'Ottocento venne trasformata in un borgo medievale, secondo il gusto neogotico dell'epoca, da Federico Rosazza, un industriale: oltre a numerose costruzioni minori fece costruire un castello (in parte volutamente diroccato), una chiesa che ha di tutto e di più (romanica, gotica e rinascimentale di gusto bramantesco), alcuni edifici civili e più in alto, sulla strada che porta al santuario di Oropa, cappelle e ospizio per i viaggiatori. Una volta si guardava con perplessità a questi edifici falsi; oggi, dopo cento anni, sono entrati bene o male nella storia e si può guardarli con occhio meno severo, come un divertimento di un innamorato del medioevo, come l'espressione di un'epoca che non aveva ancora voglia di accettare una creazione del tutto nuova. Di certo non si riesce a riconoscerne il pregio artistico, tutt'al più si può notare la bella mano degli scalpellini ottocenteschi e qualche merito al piccolo giardino romantico del castello. Vale la pena di fare i pochi chilometri che restano fino all'ultimo borgo della valle, Piedicavallo, con belle case di montagna in muratura e legno, con i tetti in piode e qualche decoro liberty voluto da chissà quale benestante biellese agli inizi del Novecento: molto bello anche il panorama delle alte montagne incombenti. Si ripassa da Rosazza e da qui si è costretti a tornare quasi a Biella per raggiungere il Santuario di Oropa: una volta da Rosazza si saliva per una strada sterrata sino alla Galleria Rosazza attraverso la quale si passava nella valle di Oropa: ora la strada è stata rovinata da anni di incuria ed è teoricamente chiusa per questioni di sicurezza. Dal punto di vista della guida questo sterrato è percorribile senza troppi problemi con moto da fuoristrada fino alla Galleria Rosazza da dove il transito è di nuovo consentito e il fondo in buone condizioni. In attesa quindi che questa bella strada venga riaperta ufficialmente al traffico, scendiamo verso Biella e dopo Andorno prendiamo per Tollegno e da qui raggiungiamo il Santuario di Oropa, una delle tante opere religiose in cui gli uomini se non facevano qualcosa di smisurato non erano contenti. La storia comincia con la venerazione a una statua di una Madonna nera attestata dal sec. XIII che la tradizione vuole portata da S.Benigno intorno al sec. IV: la statua, di forme gotiche, si venera ancora oggi nel sacello originario, una cappelletta rustica con affreschi quattrocenteschi, rivestita da lussuosi marmi barocchi. Furono poi i Savoia nel Seicento ad affidare a un loro architetto militare il compito di ampliare il Santuario: fu così che vennero edificati due amplissimi cortili porticati, su belle colonne, secondo un nuovo orientamento, realizzando un grande complesso non privo di una certa fredda eleganza. Poi alla fine dell'Ottocento, per non voler essere da meno degli antenati, si progettò la grande chiesa che a monte chiude l'asse prospettico del Santuario, un brutto edificio grande e pretenzioso, terminato negli anni Sessanta. Da Oropa c'è una funivia che porta al lago Mucrone a 1902 metri e da lì un altro tratto sale fino al monte Mucrone (m 2335) o al monte Camino (m 2391). Da Oropa si ripassa a Biella e non vi dispiaccia ripercorrere la strada, anche in discesa è molto divertente: la città è bella e vivace, soprattutto il corso principale, affollatissimo nei giorni di festa, pieno di negozi e di bar. Più tranquilla è Biella Piazzo, con importanti edifici dei sec. XV-XVI.

Località

Istruzioni

Distanza

Tempo

Biella

Seguire la direzione Andorno e dopo km 2,5 girare a destra per Trivero

 

 

Bivio per Trivero

A destra per Trivero

2,5

5'

Bivio per Lora

A sinistra per Lora

10

15'

Lora

Tenere la sinistra e salire in direzione Panoramica Zegna

10

15'

Bielmonte

Proseguire scendendo in direzione Rosazza

15

22'

Rosazza

Proseguire per Piedicavallo

12

18'

Piedicavallo

Tornare a Rosazza

3

5'

Rosazza

Scendere verso Andorno

3

5'

Andorno

Seguire per Biella ma a circa km 1 girare a destra per Tollegno e da qui seguire per Oropa

10

15'

Santuario di Oropa

Seguire per Biella

14

20'

Biella

 

13

20'

 

 

92,5

2 h 20'

 

Biella
A Biella Piano: Battistero (sec. X), S.Stefano con campanile romanico del sec. XIII.
A Biella Piazzo: piazza Cisterna con edifici medievali (gotica casa teccio), S.Giacomo (sec. XIII), palazzo Gromo del Cinquecento con cortile rinascimentale.

Santuario di Oropa
Sacello del sec. XIII con la statua della Madonna nera

Tra Trivero e Bielmonte
La Panoramica Zegna, strada panoramica con piante pregiate, soprattutto rododendri.

Candelo
Il borgo medievale

Gaglianico
Borgo medievale e castello del sec. XII

Rosazza
Curiose architetture neogotiche della fine dell’Ottocento.

Biella
Augustus****
, via Italia 54, tel. 015 27 554: tranquillo, confortevole, singola 67 euro, doppia 83.

Coggiola ***, via Cottolengo 5, tel. 015 849 19 12, confortevole, singola 44, doppia 67.

Caffé Ristoro Stazione Cucco, piazza Cucco 10 B, tel. 015 26 342: cucina regionale in una trattoria con bar aperto fino a tardi, tra i primi polenta concia, poi carni arrosto, formaggi e salumi locali, dolci casalinghi quali crostate e crème, 18 euro.

Osteria della Rocca, via della Vittoria 90, tel. 015 351 027: curata cucina piempntese, con fantasia come sformatino di tobinambur con formaggio e tartufo d’Alba, terrina di conoglio con aceto balsamico, tagliolini ai funghi porcini. Buona cantina e servizio attento, 22 euro.

Gaglianico (km 2 a sud di Biella per la N 593)
L’Arriginita
, via Gramsci 147, tel. 015 543 196: cucina creativa con piatti tipo carpaccio di petto d’oca all’aceto balsamico e arancia, caramelle di pasta di toma ed erba cipollina, tagliata di funghi porcini, costate di chianina, piatti vegetariani, 25 euro.

Ponzone (fraz. Di Trivero)
Bar dei Tigli
, loc. Ponzone 260, tel. 015 738 82 37: cucina cassalinga a base di scelte materie prime, salumi artigianali, crespelle al radicchio rosso, gnocchetti alla salsiccia, carni alla griglia, 25 euro.

Candelo (km 5 a est da Biella)
Agriturismo la Mandria
, via Castellengo 106, tel. 015 253 60 78: in collina, con cavalli, doppia 29 euro.

Fuori le mura, via Pozzo 4, tel. 015 25 36 155: nel centro medievale di Candelo, cucina tradizionale biellese con piatti quali la fesa di manzo in salamoia, terrina di quaglie ai pistacchi, gnocchi di patate e ortiche, filetto di fassone, ottimi formaggi, dolci della casa e vini piemontesi, 25 euro.

Mongrando (a km 8,4 da Biella, sulla N338 verso Ivrea)
Ristorante delle rose
, via Lamarmora 4, tel. 015 666 469: in una casa antica, cucina tradizionale a base di ricette contadine quali lingua in rosso, fagioli all’occhio con aringhe, risotto con peperoni, pomodori ed erbe, coniglio al forno, ottimi formaggi e dessert, 30 euro.

Mosso S.Maria (vicino a Trivero)
Agriturismo La cascina dei Praipen
, tel. 015 757 162: in un casolare in pietra tra gli alpeggi, salumi, formaggi e miele di loro produzione, cucina del territorio creativa, menu a prezzo fisso a 18,5 euro vino escluso.

Ponzone (a km 5 a sud di Trivero)
Agriturismo Roviore
, loc. Roviore, tel. 015 777 475, azienda agricola con bovini, suini ed equini, laghetto per pesca, prodotti dell’azienda quali tome, salumi, miele e trote; cucina con prodotti dell’azienda, cucina piemontese, 20 euro.

Cossato, Donato Motor, via Amendola 395, tel. 015 922 594

BMW
Cossato, Donato Motor, via Amendola 395, tel. 015 922 594

Honda
Biella. Tricomi, via Candelo 125, tel. 015 849 33 37

Malaguti
Borgosesia, Bike e Car, via Combattenti d’Italia 19, tel. 0163 209 068
Vigliano Biellese, Monteferrario, via Milano 140, tel. 015 510 021

MBK
Biella, Possa, via Rosselli 74, tel. 015 403 015

Piaggio
Cossato, Bonino, via XXV Aprile 26/A, tel. 015 402 862
Borgosesia, via Combattenti d’Italia 19, tel. 0163 209 068

Suzuki
Biella, Possa, via Rosselli 74, tel. 015 403 015

Yamaha
Gaglianico, Yamaha, via Cavour 57, tel. 015 254 88 13 controlla

Benelli
Cossato, Donato Motor, via Amendola 395, tel. 015 922 594

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