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Emilia Romagna

Emilia Romagna: da Berceto a Tarsogno

Testo di Tiziana Crimella, foto Roberto Mele il 14/09/2006 in Emilia Romagna

Un itinerario di 90 km lungo la via del fungo porcino di Borgotaro. Alla scoperta di piccoli borghi su strade tutte curve e tornanti da godere in tutta tranquillità a cavallo della propria due ruote, con una sosta obbligata in trattoria. Gallery fotogra

Emilia Romagna: da Berceto a Tarsogno
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La Strada del fungo Porcino di Borgotaro è un percorso che si sviluppa principalmente nella parte alta della Val di Taro e, in misura minore, sulla testata della Val Baganza.
La strada è inserita nello scenario naturale dell'appennino parmense occidentale, fatto di rilievi che salgono dolcemente per giungere alle vette di confine e ai passi che collegano la provincia di Parma alla Toscana e alla Liguria.


Una via di grande interesse paesaggistico, di pura soddisfazione motociclistica, per ogni gusto e per ogni andatura, ma anche e soprattutto di elevata offerta enogastronomica.
L'itinerario si sviluppa proprio lungo questa strada, avviandosi da Berceto per poi inoltrarsi fra i boschi e le valli dell'appennino parmense, fra scorci suggestivi e panorami mozzafiato.


E', questo, il regno del fungo porcino di Borgotaro IGP, prodotto di punta della strada, che trionfa sulle tavole insieme al parmigiano reggiano, al dolce prosciutto di Parma e ad altre prelibatezze della zona, come salumi, marmellate, liquori e torte salate, abbinate a tartufi e frutti del bosco.

La strada del fungo inizia sopra gli 800 metri di Berceto, importante tappa dell'antica Via Francigena, prima che questa arteria medievale, attraverso il passo della Cisa, valicasse nella Lunigiana toscana.
Berceto è uno dei più antichi borghi dell'Appennino Parmense, con un centro storico caratterizzato da strade lastricate, portali decorati, case in pietra e, soprattutto, dal Duomo romanico risalente al XII secolo.

Da Berceto ci si immette sulla statale 523: dove le atmosfere antiche si mantengono nella frazione di Roccaprebalza, antico borgo coi ruderi di un castello, a sinistra della statale, in una valletta appartata, a Corchia, piccolo borgo medievale ancora integro di grande suggestione, alimentato dalle storie dei minatori che qui vivevano estraendo ferro e rame dalla montagna.
Si scende poi verso la valle del Taro, si piega a sud-ovest e si costeggia il torrente, che invita spesso a un tuffo nelle sue verdi pozze, fino a raggiungere Borgo Val di Taro, capoluogo della valle e capitale del fungo porcino.

“Il borgo”, come lo chiamano i suoi abitanti, era situato su un ramo secondario della Via Francigena e la sua posizione di crocevia strategico lo rese oggetto di continue contese storiche.
Non è distante dal capoluogo, l’Oasi WWF dei Ghirardi a Porcigatone.
Per addentrarsi nel territorio, bisogna fare una breve deviazione a destra, verso Compiano: la strada si può percorrere fino allo sterrato prima della sbarra d’ingresso vero e proprio all’Oasi, da cui si accede per le escursioni da Pradella.
Proseguendo lungo la statale 523 s’imbocca, a sinistra, una strada panoramica che risale la valle del torrente Gotra e conduce ad Albareto, centro climatico tra faggete e castagneti.




I camminamenti del Castello di Compiano

Da Albareto, dirigendosi verso nord-ovest, ci si ricollega alla statale; puntando verso il Taro, prima di raggiungere Compiano, si incontra la svolta per Fonte del Faggio: si tratta di una deviazione che vale sicuramente la pena di affrontare, per il magnifico contesto naturale in cui questa piccola strada solitaria scorre. Si trova, a un certo punto della salita, il posto di controllo, con una sbarra: il transito non è vietato, ma è soggetto a controllo del flusso (se capita di andarci durante la settimana non c’è proprio nessuno!).
Dalla sbarra si percorrono 1,2 km su asfalto, poi 5 km su sterrato molto brutto, con pietre sporgenti e fossette, condizioni da valutare bene se si decide di proseguire.

La Fonte del Faggio, ultima di una serie di indicazioni di fonti, laghetti e prati, è un posto meraviglioso, con una capanna rifugio con camino, tanti tavoli sotto enormi castagni, postazioni barbecue e, naturalmente, una fonte.
Ripresa la statale, puntando di nuovo a destra verso il Taro, si incontra Compiano, uno dei borghi più belli d’Italia, sentinella militare della valle, con il possente castello posto sulla cima di un colle e il grazioso borgo circostante ancora cinto di mura come un tempo.


Salendo per gli stretti vicoli lastricati del paese, si possono ammirare case-torri e palazzi nobiliari con antichi stemmi sui portali.
Sulla piazzetta la chiesa di S. Giovanni Battista con un pregevole interno e, più in alto, la chiesa di S. Rocco, trasformata nel Museo degli Orsanti (gli ammaestratori di orsi) che testimonia le attività di saltimbanchi intraprese dagli emigranti di queste terre.
Proseguendo si giunge a Bedonia, un grosso borgo che rappresenta il cuore religioso, ma anche scientifico, di questa zona, collocato in un territorio che ospita le cime più alte e suggestive della Val Taro. Bedonia è patria di venditori, suonatori ambulanti e saltimbanchi che, nel XIX secolo, girovagavano l’Europa.

Risalendo di poco il corso del Taro, si entra nel comune di Tornolo, fino a raggiungere, con una bella salita di curve e tornanti aperti sulla valle, la frazione alpina di Tarsogno, o paese delle fonti; dominano questa zona gli oltre 1.400 metri del monte Zuccone, meta di passeggiate fra boschi ricchi di funghi, castagne e piccoli frutti.
Curioso da visitare, in paese, è il Museo dell’Emigrante, una ricca sequenza di vecchie foto che testimoniano il tempo dell’emigrazione, completata da suppellettili (la valigia di cartone, gli oggetti dei “mersà”, i venditori) che sembrano uscire proprio da quelle vecchie immagini.


Le praterie del passo di Cento Croci sono vicine, appena poco sopra Tarsogno, e, oltre a costituire una valida alternativa di abbandono di questo itinerario, si presentano come una spettacolare balconata da cui godersi il panorama di tutta la Val Taro.
E ancora, tra le possibili deviazioni che questo itinerario di fiume e di monte offre, può valere la pena una puntata nella lontana frazione di Santa Maria del Taro, tra il monte Penna e il passo del Bocco, con il suo ponte medievale, la parrocchiale e un inusuale monumento che ricorda l’epoca ottocentesca in cui inglesi e belgi sfruttavano le miniere della zona.
Qui il clima e i colori delle case fanno capire che il mar Ligure è davvero vicino. Da Tarsogno, puntando verso il Passo di Cento Croci, ma prendendo la statale 523 verso Borgo Val di Taro, si chiude l’itinerario percorrendo in discesa questo unico tratto non ancora coperto, che si butta a valle attraverso belle curve su rilievi moderati, da pennellare dosando il gas, per prolungare il divertimento che questa scorribanda alpina ha regalato.

Località

Istruzioni

Km.

BERCETO

Seguire le indicazioni Borgo Val di Taro. Si imbocca la statale 523

0

Roccaprebalza

Poco dopo la frazione, rimanere sulla 523 seguendo Borgo Val di Taro

7

Borgo Val di Taro

Proseguire dritto in direzione Bedonia

32

SS 523

Svoltare a sinistra per Albareto

36

Albareto

Nell’abitato, imboccare la piccola strada che conduce a San Quirico e percorrerla fino a raggiungere la SS 523

41

SS 523

All’incrocio con la statale, svoltare a destra e seguire le indicazioni per Bedonia

45

Compiano

Prosegueire dritti per Bedonia

54

Bedonia

Svoltare a sinistra in direzione Tornolo e proseguire fino a Tarsogno

57

Tarsogno

Seguire le inidcazioni per Passo di Cento Croci

69

SS 523

All’incrocio con la statale, scendere a sinistra verso Borgo Val di Taro

72

Fraz. Campi

All’incrocio, rimanere sulla statale, cioè prendere a destra in direzione Borgo Val di Taro

82

Borgo Val di Taro

Arrivo

88

Data la zona, ci sembra doveroso privilegiare i luoghi a carattere gastronomico. Ecco quindi una rassegna di sagre e fiere dedicate ai funghi e non solo.

Compiano
Millenaria Fiera di San Terenziano, 1 settembre. All’interno di un’antica festa religiosa, tanto spazio ai prodotti tipici della Valle del Taro: fichi, formaggi e prodotti biologici, con vendita.

Tarsogno
Sagra della polenta, dei funghi e dei prodotti del sottobosco, terza domenica di luglio. Giornata dedicata all’accostamento più classico, con molti stand gastronomici e prodotti naturali. Info: Pro Loco, tel. 0525 89272.

Albareto
Fiera del Fungo Porcino, seconda domenica di settembre. La più importante fiera mercato dedicata al Porcino, con stand, bancarelle e animazione. Info: Comune, tel. 0525 999231.

Borgo Val di Taro
Sagra del Fungo di Borgotaro e Fiera delle produzioni tipiche, 15, 16, 17 settembre. Fiera mercato con ristorazione, spettacoli e possibilità di acquisto diretto dai produttori di funghi e prodotti tipici dell’alta valle.
Mercato del Fungo di Borgotaro, 22 ottobre. Organizzato dal Consorzio Igp Fungo di Borgotaro, è incentrato anche sui prodotti autunnali e le produzioni biologiche locali.
Info: Ufficio Turistico, tel. 0525 96796.

Bedonia
Cioccolataro, 28 e 29 ottobre, è una grande sagra del cioccolato che porta per le strade deliziose praline, cioccolati speziati e ogni sorta di cacao, proposti da cioccolatieri che mostrano la lavorazione della cioccolata. Diversi locali della vallata propongono serate di degustazione con musica.
Autunnando di Valle in Valle, 30 settembre e 1 ottobre. Bedonia quest’anno ospita la Val Brembana (BG) che allestirà, lungo la via principale, banchetti e casette in legno con i prodotti tipici, a contrastare quelli delle valli parmensi. Balli e musiche folkloristiche.
Info: IAT Bedonia, tel. 0525 824765

Berceto
Castagna in festa, sagra della castagna e dei prodotti tipici, domeniche 1, 8, 15 e 22 ottobre. Degustazione e vendita, con spettacoli teatrali e musicali per adulti e ragazzi. Info: Comune di Berceto, tel. 0525 629211.

Bedonia
Seminario Vescovile, tel. 0525 824420. L’idea non spaventi: molte camere doppie e triple, spartane, ma spaziose e fresche per un’accoglienza a prezzo modesto e servizio più che dignitoso. Non aspettatevi letti matrimoniali, però sulla volta di alcune stanze ci sono le stelline fosforescenti… Colazione nel refettorio; anche pensione completa.

Compiano
Castello di Compiano Museo Relais, tel. 0525 825541. Un castello ristrutturato (FOTO), con due musei all’interno e camere classiche di diverse tipologie: la suite standard, per una notte di suggestivo effetto, costa € 140 comprensivo di colazione a buffet. Promozione per i soggiorni infra settimanali: 2 notti, una cena, un pranzo, visita guidata al borgo, € 290 a coppia.

Berceto
Ostello Cisa della Via Francigena, Località Casa Grossa, tel. 0525 60271. Una vecchia cantoniera ristrutturata, molto caratteristica: camere matrimoniali e con letti a castello con bagno privato ma non interno; il pernottamento costa 16 € a persona. Anche mezza pensione o pensione completa. Sconto del 10% ai centauri sul menù ristorante.

In campeggio
A Bedonia, Campeggio Monte Pelpi, tel. 0525 826626, anche con bungalow; a Borgo Val di Taro, Campeggio Europa, gestito dalla Pro Loco, tel. 0525 99363; a Berceto, Campeggio I Pianelli, via Nazionale, tel. 0525 64521.

Dove mangiare

Berceto
Ristorante Il Bacher, poco dopo l’uscita dell’autostrada, verso il paese, tel. 0525 629093. Un ottimo ristorante che propone menù tradizionale locale (troverete i funghi, il parmigiano e il prosciutto di parma) con una eccellente selezione di vini.

Borgo Val di Taro
Trattoria Al Portello, Salita Nazario Sauro, 5 (uno degli ingressi al borgo, vicino al Taro). Oltre alle specialità di carne e pesce alla griglia e funghi, provate ad arrivare fuori orario e chiedete un piatto di salumi, formaggio e vino alla spina: vi vizieranno!
Pasticceria Drogheria Steckly, nel centro, tel. 0525 96211. Produce i famosi Amor, la spongata e la torta di Amaretti, ma soprattutto vanta un’enoteca eccellente dove degustare e acquistare vini di tutto il mondo. Entrate anche solo per annusare l’aria e consumare qualcosa al banco!

Albareto
Azienda Agrituristica La Peschiera (FOTO da mettere assolutamente), località Casarè, tel. 0525 999453. La strada per raggiungerla inizia a Boschetto. Un grade lago alimentato da acque purissime dove si allevano trote Fario, le più pregiate, poiché vivono solo in acque fresche, mosse e pure. Attorno al lago, tavoli e grossi tronchi su cui viene servito un prelibato menù di trota dall’antipasto alla fine, tutto da provare.

Compiano
Ristorante Vecchia Compiano, Piazza Scopesi 6, tel. 0525 823029. Locale caratteristico molto gradevole dove, ancora una volta, il re è il fungo. Appena dentro al centro storico, prima della salita pedonale che sale al castello.

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