Scuola Guida
Tornanti: cosa sono e come affrontarli
L'approccio giusto, la posizione del busto, l'uso del freno posteriore e le correzioni: i consigli di guida dei tester di Dueruote per affrontare uno dei "fondamentali" più divertenti e insidiosi per un motociclista
Ben precisa è la definizione che la Treccani dà del tornante: curva che presenta, in proiezione orizzontale, un angolo al centro prossimo ai 180 gradi e perciò un andamento medio prossimo a quello di una semicirconferenza. Per molti motociclisti la traduzione è decisamente più facile: curva che può mettere in difficoltà; non particolarmente divertente da percorrere. Vero; almeno per quanto riguarda il non particolarmente divertente da percorrere visto che si tratta di curve da affrontare a velocità particolarmente bassa e, di conseguenza, con un equilibrio della nostra moto che può diventare abbastanza precario.
Mettendo però in pratica alcuni accorgimenti, ed impegnandosi ad una costante pratica sul campo, i tornanti possono diventare alla portata, togliendoci quell’ansia che ci assale all’idea di doverne affrontare un’infinita sequenza ogni volta che percorriamo una strada di montagna. Cerchiamo quindi di chiarirci le idee e capire come stare in sella nel modo più proficuo possibile quando, davanti ai nostri occhi, si palesa un temuto tornante.
GLI OCCHI GUIDANO LA CURVA
Arriviamo quindi da un tratto rettilineo e, in salita davanti a noi, ci apprestiamo ad affrontare un tornante a sinistra. Prima regola fondamentale è approcciarci al tornante alla velocità corretta, come per qualsiasi tipo di curva del resto, cercando fin dai primi metri prima dell’inizio della curva, di valutarne con lo sguardo il raggio complessivo. Inserito il rapporto corretto, senza mai dimenticarsi di tenere due dita sulla leva della frizione (può sempre tornare utile nell’eventualità diventi necessario un rapido aumento della velocità per mantenere l’equilibrio della moto) puntiamo i nostri occhi verso la parte interna della curva. Durante la guida la moto va dove guardano i nostri occhi, grazie all’effetto “target fixation”, motivo per cui individuare prima possibile dove vogliamo far passare la nostra ruota anteriore diventa fondamentale.
IL GIOCO DI BUSTO
Molto importante è rimanere concentrati sul raggio del tornante aiutandosi con la rotazione della testa e non solo con il movimento degli occhi. Ruotando la testa, di riflesso il nostro intero busto sarà portato ad accompagnare il movimento della moto nello scendere in piega. Si, perché anche il busto gioca un ruolo fondamentale nella percorrenza corretta e sicura di un tornante. Va usato come un vero e proprio joystick, spostandolo verso l’interno della curva e lasciando il nostro fondoschiena ben appoggiato al sellino. Tutti questi movimenti ci aiuteranno anche a ridurre al minimo l’angolo di piega della moto che, pur seguendo fedelmente la traiettoria verso la quale l’abbiamo indirizzata, rimarrà il meno inclinata possibile aumentando di conseguenza le possibilità di intervenire con eventuali correzioni di traiettoria.
CORREGGERE LA TRAIETTORIA
Correzioni che possono diventare necessarie a causa di una errata valutazione rispetto al raggio del tornante che ci troviamo ad affrontare o alla velocità alla quale ci apprestiamo ad affrontare lo stesso. In quel caso le azioni da mettere in atto sono due: in primo luogo, rallentare la velocità della moto utilizzando il freno posteriore. Esso compromette poco l’assetto della moto ed è un timone perfetto quando azionato a bassa velocità.
Va evitato per contro l’utilizzo di quello anteriore che, se azionato con la moto all’inizio della discesa in piega, porta a un repentino riallineamento del nostro veicolo; se azionato con la moto già molto inclinata provocherà quasi sicuramente una chiusura dello sterzo con conseguente scivolata.
La seconda azione da mettere in atto in caso di errata valutazione di un tornante è quella di accentuare lo spostamento del busto verso l’interno della curva. Azione che aiuterà a chiudere il raggio di curva scongiurando il rischio di dover raddrizzare la nostra moto per puntare una ipotetica via di fuga. Non ultimo, risulta sempre efficace una leggera pressione in avanti sul manubrio lato interno curva per accompagnare ulteriormente la nostra moto nella percorrenza del tornante.
Ricordiamoci che la guida di una moto non è una lotta, quindi cerchiamo di stare in sella rilassati e di dare tutti i comandi nella maniera più fluida possibile. Guidare tra le curve deve diventare quasi una danza.
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