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Antifurto moto: i migliori sistemi antifurto per moto e scooter

Redazione
dalla Redazione il 06/06/2022 in Accessori
Antifurto moto: i migliori sistemi antifurto per moto e scooter
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Da quelli meccanici a quelli elettronici, sono tante le tipologie di antifurto per moto e scooter in commercio: scopri su Dueruote pro e contro dei sistemi di antifurto per moto

Il 2021 non è stato un anno buono per quanto riguarda i dati dei furti di moto. Sono stati stimati 21707 furti, ben il 6% in più rispetto all’anno precedente, e solo il 36% di questi sono stati riconsegnati ai proprietari.

Per evitare questo fenomeno, il semplice bloccasterzo non è mai stato un sistema efficace, ai malviventi basta un calcio o un furgone per portare via moto o scooter in pochi minuti. Ricorrere a qualche sistema antifurto in più potrebbe risolvere queste spiacevoli situazioni, basta scegliere quello più adatto alle proprie esigenze tra i prodotti in commercio e in generale una sicurezza in più non è mai una scelta sbagliata...

 

SISTEMI MECCANICI

Partiamo dalla più semplice e intuitiva catena ad anelli (o catenaccio), uno dei sistemi più pratici che basta far passare attorno alla ruota per bloccarne la rotazione e quindi rendere inutilizzabile la moto. Il rischio più grande con questa è la praticità di rottura; un malintenzionato potrebbe romperla con grosse tenaglie o facendo forza per spaccare gli anelli con qualche attrezzo per la leva. I più ingegnosi si procurano spray ghiaccianti per poterle spezzare con un colpo di martello. La soluzione?  Acquistare una catena con anelli molto spessi e procurarsi un lucchetto “impegnativo”, tipo quelli per saracinesche difficilmente accessibili. Controllare anche il tipo di acciaio utilizzato per gli anelli, non tutti sono uguali, ad esempio si può ricorrere agli acciai temprati, molto più resistenti di quelli incruditi o con trattementi superficiali.

In alternativa esistono catene snodabili, come quelle per le bici ma più spesse. L’unico modo per rompere queste è l’utilizzo di tenaglie, essendo allungabili e rivestite, di contro c'è la facilità di rottura, il cavo intrecciato interno si taglia più facilmente di un blocchetto d’acciaio.

Passiamo ai ormai più comuni bloccadisco. Sistemi meccanici dalle dimensioni tendenzialmente compatte, studiati per agganciarsi tra i fori del disco del freno o avvolgerlo direttamente. Sono più difficili da scassinare rispetto alle catene, proprio per le dimensioni che li rendono difficilmente forzabili e in ogni caso il rischio è quello di piegare se non spezzare il disco, rendendo impossibile l’utilizzo della moto.
Il consiglio è di non badare a spese, i bloccadisco più dispendiosi sono solitamente i più solidi e difficili da manomettere, inoltre alcuni modelli sono implementati di sirena antifurto.

 

ANTIFURTI ELETTRONICI

In commercio esistono altri sistemi antiladro che non evitano per forza il movimento della moto ma ci permettono di monitorarla o comunque salvarla da qualche tipo di furto.

In primis i sistemi elettronici delle moto più recenti. Implementati direttamente nella moto, bisogna sempre ricordarsi di inserirli quando si parcheggia. Il primo è il blocco motore, questo entra in funzione quando si tenta di far partire la moto senza la lettura del codice della chiave, meccanica o keyless che sia. Ciò non impedisce di caricarla su un furgone ma per poterla riazionare, senza chiave, bisogna agire sulla centralina e in alcuni casi non è nemmeno possibile farlo se non riportando la moto in casa madre.

L’antifurto della moto può essere un altro repellente contro i ladri. Una sirena può spaventare il malintenzionato o se qualcuno è presente nelle vicinanze, può far notare il tentativo di scasso e allontanare il ladro. Basta ricordarsi di inserirlo se questo non è automatico.

Sirene antifurto si possono equipaggiare sulla moto anche dopo l’acquisto. Solitamente da collegare alla batteria, si attivano quando registrano movimenti sospetti tramite sensori interni. Alcuni modelli dispongono di software che invia una notifica allo smartphone se entra in funzione in caso di furto o manomissione.

 

GEOLOCALIZZAZIONE

Esistono due metodi principali per trovare la propria moto tramite smartphone o computer. Il primo più utilizzato sono le scatole nere, solitamente offerto dalle agenzie assicurative, viene collegato direttamente alla batteria e registra, quando connesso alla centralina, tutti i movimenti della moto. Integrata di GPS, consente di rilevare la posizione del proprio mezzo a distanza, e controllarne lo stato anche in caso di furto. Il problema principale delle black box è la facilità di rimozione; essendo abbastanza grandi, spesso vengo alloggiate sotto la sella e una volta scollegate dall’alimentatore perdono tutte le funzionalità. Perciò bisognerebbe accorgersi subito nel caso la moto venisse mossa o spostata per visualizzare la posizione prima della rimozione da parte dei ladri.

Più recenti sono invece i tag. Prodotti anche da alcune case di telefonia, sono dei piccoli dispositivi a batterie che registrano solo la propria posizione, visualizzabile tramite smartphone.

Essendo molto contenuti nelle dimensioni, consentono di essere nascosti nelle zone più impensabili della moto, rendendoli difficili da scovare. Un metodo economico che si adotta già su molti mezzi come auto o e-bike e le batterie dalla durata di circa un anno permettono di avere meno pensieri per molto tempo.

 

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