Manutenzione
Le innovazioni che hanno fatto la moto moderna: l'ABS
Altra tappa nel mondo delle innovazioni tecniche che hanno trasformato la moto da oggetto per pochi a piacere per tutti: è la volta dell'ABS, il primo elemento di sicurezza attiva a diffondersi sulle due ruote a partire da fine Anni 80
Prima applicazione: BMW / Bosch (BMW K 100, 1988)
Diffusione: dal 2015
Oggi che il sistema è obbligatorio per legge (europea) può sembrare strano, ma i motociclisti hanno a lungo contestato la validità dell’ABS, sostenendo che toglieva sensibilità sulla leva, controllo sull'avantreno e allungava lo spazio di frenata. Questo perché, soprattutto con i primi ABS, un pilota esperto e concentrato può riuscire a far meglio; la differenza la fa che i piloti esperti sono pochi e quelli concentrati al 100% quasi nessuno, soprattutto su strada; mentre l’ABS è sempre vigile e non sbaglia un colpo. Ma anche se la distanza di frenata fosse pari, l'ABS renderebbe comunque l'impagabile servigio di evitare il bloccaggio delle ruote, consentendo a chi guida di mantenere il controllo della moto.
Anche il feeling un po’ sgradevole dei primi ABS (pulsazioni alla leva, scarsa modulabilità dei sistemi servoassistiti) è ormai del tutto scomparso, e non c’è chi farebbe a meno della tranquillità mentale che l’ABS regala, su una supersportiva tanto quanto su una cruiser, una crossover o uno scooter. Anche perché gli studi ormai consolidati certificano che la riduzione degli incidenti gravi nelle moto dotate di ABS oscilla tra il 35% e il 50% rispetto a quelle che ne sono prive!
ABS: 30 anni per il successo
La storia dell’ABS è lunga e articolata, ma il credito per la sua prima applicazione in serie va incontestabilmente a BMW che col supporto di Bosch lo introdusse sulla K 100 del 1988. Dopo quella prima sperimentazione con un sistema derivato dagli ABS auto che Bosch forniva già da qualche anno ai costruttori tedeschi, BMW è stata la grande paladina di questo sistema sulle moto anche quando ci credeva praticamente solo lei, offrendolo su una fetta via via più ampia della sua gamma fino a proporlo di serie ben prima delle richieste di legge.
BMW ha sperimentato diverse versioni del sistema, dal primo Bosch di derivazione auto all’FTE servoassistito, per poi tornare a sistemi (Bosch e Conti) dedicati alle moto, con centraline sempre più compatte e performanti: dagli oltre 11 kg del sistema ABS Bosch 2L1 della K 100, di cui 4,5 per la sola centralina, si è scesi a meno di 1 kg per una centralina ABS di medie prestazioni odierna. Le altre Case si sono allineate, ricorrendo a uno dei fornitori tedeschi, giapponesi e ora anche cinesi che si sono aggiunti. Di fatto, però, per una diffusione significativa sono serviti quasi 30 anni, un dato incredibile se si pensa al valore dell'ABS per la sicurezza. Solo con l'obbligatorietà del 2017 possiamo dire che l'ABS ha avuto il successo che meritava.
Cieco ma efficace
Dal punto di vista tecnico, gli ABS funzionano tutti secondo lo stesso principio: dei sensori che leggono la velocità di rotazione delle ruote, una centralina elettronica che ricostruisce la velocità effettiva del veicolo e cerca di capire su quale tipo di fondo ci si stia muovendo e una centralina idraulica (spesso integrata a quella elettronica) che “scarica” e “carica” la pressione nel circuito e quindi la forza sulle pinze (solo anteriori nei sistemi a un canale, anteriori e posteriori nei sistemi a due canali) con una serie di modulazioni che puntano ad applicare alla ruota, istante per istante, la massima coppia frenante che questa può tollerare data l’aderenza.
Detto così sembra semplice, ma considerando che l’ABS è “cieco” e dispone solo delle informazioni dei sensori sulle due ruote, gli algoritmi sono decisamente sofisticati. Solo a partire dalla metà degli Anni 2000, con l’arrivo delle piattaforme inerziali e di una nuova generazione di sensori, c’è stata una evoluzione sostanziale nelle logiche dell’ABS (sistemi cornering, sistemi multilivello...), e gli sviluppi sono ormai più lato software che lato hardware dato che, come abbiamo visto, le centraline odierne hanno raggiunto ormai una compattezza incredibile.
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