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Le innovazioni che hanno fatto la moto moderna: l'avviamento elettrico

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 04/12/2023 in Manutenzione
Le innovazioni che hanno fatto la moto moderna: l'avviamento elettrico
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Vi raccontiamo le innovazioni che hanno trasformato la moto da un oggetto per pochi appassionati a piacere per tutti: si parte, in tutti i sensi, dall'avviamento elettrico!

Prima applicazione: Hendee/Indian, 1914
Prima applicazione moderna: Honda CB750, 1969
Diffusione: Anni 80

Prima di tutto, ma prima veramente di tutto, bisogna mettere in moto il motore. E questa operazione per tutti gli Anni 70 richiedeva ancora un minimo di scuola, specialmente se si voleva godere delle prestazioni di un motore mono o pluricilindrico di grossa cilindrata.

L’avviamento a pedale prevedeva in quel caso una complessa ritualità: due calci col rubinetto chiuso per pulire i cilindri, poi due colpi di gas a motore spento per riempire le vaschette dei carburatori, poi mettere un cilindro in compressione trovando il punto giusto della corsa della pedivella e infine scalciare – facendo attenzione a che il ritorno non rompesse il piedo o la tibia (cosa capitata persino a qualche campione dell’off-road). Si capisce perché le maximoto siano rimaste a lungo una faccenda da veri uomini.

Le innovazioni che hanno fatto la moto moderna: l'avviamento elettrico
La pedivella in evidenza della Triumph Bonneville T120 del 1965

Le prime volte: l'incantesimo del bottoncino

Ancora a metà degli Anni 80, l’avviamento elettrico era soprannominato “l’incantesimo” o “il bottoncino magico”, per far capire l’importanza che aveva (e ha) nella vita quotidiana del motociclista. Dopo che i giapponesi avevano iniziato a dotare sistematicamente le loro moto di avviamento elettrico, gli Anni 80 e 90 vedono la sua diffusione verso il basso, fino a raggiungere i 125 e 50 2T - dove è soprattutto un fatto di moda e un venire incontro all’utenza femminile, visto che un 50 2T di potenza codice si avvia anche agendo sulla pedivella con la mano.

Dietro al bottoncino c’è tutta una tecnologia: un motorino elettrico, per il quale va trovato posto vicino al motore (e che negli anni si è spostato davanti, dietro o di lato); una batteria, tuttora quasi sempre al piombo e quindi pesante, anch’essa da collocare con intelligenza nel veicolo; e una ingranaggeria di riduzione, perché il motorino per essere piccolo e leggero eroga la sua potenza ad altissimi regimi, e occorre ridurne la velocità e aumentarne la coppia se si vuole mettere in movimento l’imbiellaggio, specialmente nelle alte cilindrate.

Le innovazioni che hanno fatto la moto moderna: l'avviamento elettrico
Il motorino e le relative demoltipliche in evidenza dietro al cilindro della Kawasaki KLR 600 del 1986

Avviamento elettrico: ormai è per tutti

Nelle piccole, la solita Honda ha trovato una soluzione innovativa prima per lo Zoomer e poi per tutti i suoi scooter, per ora di piccola cilindrata: il motore-generatore, un motore elettrico calettato direttamente in asse all’albero e capace di erogare già da fermo la coppia necessaria a far partire il motore senza bisogno di ingranaggi di riduzione. Dal PCX (2010) in poi lo ha usato per introdurre lo Start&Stop con una sofisticata gestione che tiene conto della posizione del pistone allo spegnimento e lo riavvia letteralmente in mezzo giro. La prima moto a offrire lo Start&Stop è stata la Kawasaki Ninja 7 hybrid, per via ben più complessa.

L’altra grande innovazione degli ultimi anni, ma che non cambia la sostanza delle cose, è il passaggio nei veicoli più sportivi o più premium alle batterie al litio, che consentono un risparmio di uno o due kg (-2,5 kg sulla BMW R 1300 GS rispetto alla R 1250 GS, per esempio).

L’avviamento elettrico ha concluso la sua cavalcata proprio in questi ultimi anni sbarcando sulle moto da cross, dalle quali era sempre stato assente per motivi di peso. Ma capita l’importanza di ripartire velocemente in caso di caduta, prima KTM e poi le Case giapponesi hanno ormai tutte il bottoncino sulle proprie moto.

Il bottoncino su una KTM 300 EXC a 2 tempi
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La Honda CB750 Four, la prima moto con un avviamento elettrico "moderno"
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La Hendee del 1914 con un rudimentale avviamento elettrico, soluzione abbandonata dopo pochi anni
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La Hendee del 1914 con un rudimentale avviamento elettrico, soluzione abbandonata dopo pochi anni
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La Kawasaki KLR 600, una grossa mono enduro protagonista degli Anni 80 che si dotò del bottoncino nel 1986
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