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WorldSBK: i circuiti più difficili per i freni

Brembo ci porta alla scoperta delle piste più impegnative per gli impianti frenanti delle Superbike nel campionato 2025
Dei 12 circuiti del Campionato del Mondo Superbike, ce ne sono alcuni particolarmente impegnativi per l'impianto frenante, altri meno. Brembo, protagonista fin dalla nascita del campionato dedicato alle derivate di serie (37 titoli Costruttori e 33 Piloti conquistati), ha analizzato ogni singolo GP.
Per definire la difficoltà di un dato tracciato per l’impianto frenante delle Superbike i tecnici Brembo, che quest’anno fornirà 12 team dei 14 in gara, hanno preso in considerazione diverse variabile. Vediamo le più significative è quindi la classifica dei circuiti più impegnativi per i freni del mondiale Superbike.
Le frenate più violente
Una delle voci che permette di classificare i circuiti in modo corretto è l’intensità delle frenate: in Gran Bretagna ci sono 3 staccate della categoria High, la massima per sforzo richiesto ai freni e al pilota. Due frenate catalogate come High si trovano invece a Jerez, Aragon e Cremona. Invece a Phillip Island non figura nemmeno una frenata High.
Le frenate High sono contraddistinte dall’utilizzo dei freni per oltre 3 secondi e mezzo con carichi sulla leva di almeno 4 kg, decelerazioni non inferiori a 1,4 g e pressioni dell’impianto frenante di oltre i 9 bar.
Il numero delle frenate e tempo speso in frenata
Un ulteriore elemento che incide sulla durezza di un tracciato è il numero delle frenate per ciascun giro e il tempo speso in frenata dalle Superbike. Ad Aragon, per fare un esempio, i piloti della Superbike fanno ricorso ai freni in 13 delle 17 curve della pista (31% del tempo speso in frenata), a Jerez in 11 delle 13 curve (33% del tempo speso in frenata ) e a Portimao in 11 delle 15 curve (28% del tempo speso in frenata).
D’altro canto a Phillip Island i piloti della Superbike si attaccano ai freni solo 7 volte ogni giro (24% del tempo speso in frenata ) e a Donington Park 8 volte ( 31% del tempo speso in frenata). Resta al di sotto della doppia cifra pure Magny-Cours con 9 frenate al giro ( 28% del tempo speso in frenata).
Naturalmente, maggiore è questo valore più viene messo alla frusta l’impianto frenante. Tuttavia il circuito francese è molto più probante per i freni rispetto all’Autodromo Internacional do Algarve perché entra in gioco anche una terza variabile, vale a dire la sequenzialità delle frenate.

La disposizione delle frenate
Il numero di frenate in un giro può infatti essere fuorviante perché non dice nulla del loro distanziamento. Staccate molto dure, tipiche dei tracciati stop and go, incrementano notevolmente la temperatura dei freni, ma se risultano tra loro separate da grandi tratti di pista permettono all’impianto frenante di rifiatare.
Al contrario, frenate intense una in fila all’altra ostacolano il raffreddamento dell’impianto frenante, come avviene a Donington Park: prima c’è la staccata alle Fogarty Esses (curva 9 e 10) da 271 km/h a 103 km/h quindi dopo un breve rettilineo arriva il Melbourne Hairpin (curva 11) con un’altra frenata da 234 km/h a 49 km/h.
Il giudizio finale
Di tutte queste variabili e di altre più difficili da quantificare hanno tenuto conto i tecnici Brembo per classificare l’impegno richiesto agli impianti frenanti dai 12 circuiti del Mondiale Superbike 2025. Utili sono stati i dati rilevati nelle passate edizioni, con l’eccezione del Balaton Park (Hungarian Round) che non è mai stato impiegato finora nel Mondiale, complice l’inaugurazione avvenuta solo nel maggio 2023.
Per l’occasione è stata usata una scala da 1 a 5: il valore più basso, ottenuto da Phillip Island ed Assen, corrisponde ad un coinvolgimento modesto per i freni. Lo stress è invece massimo per Donington Park ed elevato per Most, Magny-Cours, Aragon, Estoril e Jerez.
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