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SBK Magny Cours: Rea-Kawasaki, che coppia!
Il nordirlandese in Francia entra nella leggenda della SBK conquistando il terzo titolo Mondiale in Gara1 e confermando che l’accoppiata Rea-Kawasaki è da record. Ducati conquista il podio con Melandri e la vittoria in Gara2 con Davies. Segnali di riscatto dalle Yamaha. Cambio di regolamento all'orizzonte
Jonathan Rea ha vinto il suo terzo titolo Mondiale. Un successo che lo proietta nella leggenda delle derivate e che sancisce la forza del binomio Rea-Kawasaki. Questo è quello che ricorderemo di Magny Cours, undicesima prova della stagione del Mondiale SBK. Il nordirlandese è stato perfetto e ha voluto conquistare il titolo mostrando una supremazia che ha messo in imbarazzo gli altri. Dopo Portimao aveva bisogno di soli cinque punti, ma è andato oltre.
Ha vinto la gara con distacco, ribadendo di essere il leader incontrastato della SBK. La prova di forza con cui si è imposto, non lascia molte speranze ai suoi avversari… anche per il prossimo anno. Con una forma così Rea ha tutte le carte per ripetere i numeri di questa stagione che lo hanno visto vincere ben 12 gare. Un cambio di regolamento movimenterà qualcosa? Forse farà spendere soldi nello sviluppo a team e Case, ma Rea, c’è da scommetterci, resterà l'uomo da battere.
SYKES, MELANDRI E DAVIES... GLI ALTRI
Nel giorno di Rea onore al compagno, quel Tom Sykes, campione del mondo nel 2013, che ha corso pochi giorni dopo l'intervento alla mano sinistra e ha portato a casa un podio lottando, ma non piegando, un tenace Marco Melandri che in una delle giornate peggiori di Chaz Davies ha salvato il morale della Ducati. Ducati che esce da Magny Cours con un sorriso per aver rialzato la testa in Gara2 con la vittoria di Davies, ora a caccia del secondo posto nel Mondiale (mentre Melandri ha chiuso quinto). Una vittoria che ha cancellato la delusione di sabato, conquistata però in una gara che ha perso nelle battute iniziali Rea che nel contatto con l'Aprilia di Eugene Laverty, che non è riuscito ad evitare, ha compromesso la sua prima gara da tre volte campione rimediando una gran botta al piede destro e danni alla sua Ninja. Dopo la festa di sabato in Francia, per la prima volta in questa stagione, le Kawasaki non sono salite sul podio. Ne hanno così approfittato le Yamaha di Alex Lowes e Michael Van de Mark e aveva il potenziale per star lì, anzi per salire sul podio, anche la Mv Agusta, ma ancora una volta la grinta di Leon Camier è stata fermata da una rottura.
PROSSIMA FERMATA JEREZ
In Francia, complici anche le condizioni meteo incerte, si è messo in mostra Tati Mercado con l'Aprilia del team Iodaracing di Giampiero Sacchi. E anche Davide Giugliano, alla sua seconda esperienza nel team Honda, ha fatto un passo avanti conquistando la top ten in Gara1, senza però ripetersi la domenica. La CBR è una moto difficile e ancora molto da sviluppare, ma l'ex campione della STK ha mostrato di credere nel progetto. E ora ha ancora un weekend per conquistare la fiducia di Honda. Menzione d'onore, ancora una volta fra i piloti privati per Xavi Forés che dopo la delusione di sabato domenica si è riscattato.
Il fine settimana francese poteva chiudersi molto meglio per Lorenzo Savadori fermato da un guasto tecnico della sua Aprilia pochi metri prima del traguardo. Ma l'ex campione della STK non ha perso la calma. Ha messo da parte la rabbia e sfoggiando un sorriso è già pronto per tornare all'attacco della SBK. Il podio che all'inizio della stagione dopo i confortanti test invernali sembrava un obiettivo concreto si è rivelato ben più difficile da raggiungere ma di certo alla portata del suo talento.
Ora una breve pausa: appuntamento quindi per il penultimo round della stagione a Jerez de la Frontera, in programma dal 20 al 22 ottobre.
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