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Tardozzi lascia la BMW

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 30/09/2010 in Sbk

Il manager ravennate ha concluso prima della fine della stagione il suo rapporto con la casa tedesca in SBK. Troppi attriti interni e divergenze operative sono le cause del divorzio

Tardozzi lascia la BMW
È finita come ormai tutti si aspettavano: Davide Tardozzi ed il Team BMW Superbike hanno chiuso i rapporti. Ognuno per la sua strada e vinca il migliore. Lo ha confermato lo stesso team manager ravennate, da noi raggiunto telefonicamente poco prima che salissimo sul volo per Parigi, diretti a Magny Cours.
"In Francia non verrò nemmeno – ha detto Tardozzi – sarebbe inutile: con la BMW ho chiuso e con altri eventuali interlocutori c'è tempo per parlare".
Da molti GP i rapporti fra Tardozzi e il Team bavarese apparivano tesi. Mezze parole, atteggiamento nervoso da entrambe le parti se si toccava l'argomento. Eppure sembrava che tutto filasse a meraviglia: i primi risultati importanti erano arrivati presto, più presto del previsto, e l'opinione generale era che la nuova gestione italo-tedesca avesse dimostrato di funzionare a dovere.
"Nella prima parte del campionato mi hanno lasciato lavorare come era nei patti e come doveva essere perché potessi garantire un risultato – continua Tardozzi – poi le cose sono cambiate, sono cominciati gli attriti, si sono via via aggravati e alla fine c'è stata la rottura, inevitabile. A prescindere dai risultati in pista, il mio modo di lavorare non è andato giù a qualcuno, che poi ha fatto di tutto, con la complicità di altri, per mettermi in difficoltà".
Licenziamenti avvenuti senza informarlo, altri sgarbi piuttosto gravi considerando il ruolo detenuto dall'italiano, rapidamente la situazione nella squadra di Monaco si è deteriorata in maniera irreversibile.
"Ho avuto modo di parlare anche col Presidente – aggiunge Tardozzi – ma non è che mi aspettassi da lui una soluzione: ormai le cose erano arrivate ad un punto tale che lui stesso, se avesse preso in qualunque modo le mie parti si sarebbe venuto a trovare in una situazione imbarazzante".
Buffo... E pensare che quest'inverno, quando la stampa internazionale era stata invitata al quartier generale della BMW per presentare il nuovo assetto della squadra con Davide Tardozzi nel ruolo di Team Manager, ognuno dei manager della BMW presenti all'evento affermava pubblicamente e a voce alta di aver voluto in prima persona Tardozzi. Al punto che il sottoscritto aveva pensato: "Alla faccia del potere contrattuale! Qui Tardozzi fra un po' lo fanno iperpresidente...". In fede, mai avevo visto una simile celebrazione. In fede, non avevo mai visto un contratto apparentemente così saldo, rompersi in così poco tempo e per motivi tanto banali.
"Che cosa vuoi che dica – interviene ancora Tardozzi – semplicemente io e loro abbiamo due modi di intendere il lavoro di un team che sono semplicemente agli antipodi e non c'è alcuna possibilità che ci intendiamo".
- E adesso?
"Adesso non lo so. Mi guarderò attorno con calma".
- Impugnerai il contratto?
"No, non credo proprio. Per me i contratti servono solo per capire con chi lavoro e che cosa ci si aspetta da me, non per tenerli sempre in mano e pretendere il rispetto rigoroso e pedante di ogni cosa".
- Chi è che ha voluto la rottura? Loro o te?
"Al punto al quale eravamo arrivati, è stata la soluzione migliore per entrambi. Diciamo che è stato un divorzio consensuale".
- Con una chiusura tanto traumatica, adesso cade anche l'ipotesi di averti come team Manager nell'ipotetico Team BMW Italia con Badovini. Oppure no?
"Puoi stare sicuro che io non ci sarò. D'altra parte il ruolo di Team Manager alla BMW Italia è svolto perfettamente da Serafino Foti, quindi non c'è nessun bisogno di me".
- Allora andrai alla Yamaha con Melandri? La logica a questo punto vorrebbe che fosse la soluzione più ovvia...
"Neanche lì. Penso che la Yamaha abbia già deciso di sostituire Meregalli con un'altra persona".

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