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Fabrizio comincia bene

foto Alex Photo il 10/12/2008 in Sbk

Haga cade tre volte, ma ci pensa Michel a portare subito la Ducati 1098 F09 in vetta alla classifica. Eccellente debutto sulla R1-2009 di Ben Spies, a lungo il più veloce, e bella partenza anche per i piloti della Suzuki e dell'Aprilia. Honda e BMW invece temporeggiano

Fabrizio comincia bene
Michel Fabrizio sulla Ducati 1098 F09 a Kyalami
Kyalami (Sud Africa) – Noriyuki Haga debutta sulla Ducati con tre botti nel giro di poche ore. Il primo innescato da un contatto con Jonathan Rea alla curva Nashua, gli altri per errori di guida. Il primo giorno senza Troy Bayliss poteva essere da incubo per la Rossa ma nella sessione d'apertura del test Pirelli a Kyalami ci ha pensato il baby Michel Fabrizio a consolare la truppa bolognese stampando il nuovo primato del tracciato.
Quello che nei piani dovrebbe essere lo scudiero di Nitro-Nori è sceso fino a 1'41"204, meglio del primato ufficioso di Kyalami realizzato nella Superpole del GP 2002 da Colin Edwards con la Honda in 1'41"321. Allora c'erano le gomme prototipo e anche una piccola chicane che è stata tolta: ma in ogni caso Fabrizio è andato fortissimo dimostrando che il potenziale della 1098F09 è altissimo, pazzie di Haga a parte. Basti pensare che, pur compiendo appena 31 giri tra una riparazione e l'altra, Nori ha fatto comunque il quarto tempo. Le prime due sono state scivolatine, il terzo invece è stato un botto rovinoso: Nori è tornato al box con la tuta completamente abrasa mentre la F09 rimbalzando nella via di fuga si è semidistrutta.
"Ci sono stati tanti cambi di marca, io invece conosco già la Ducati e parto in vantaggio - ha ammesso con onestà Michel - Il tempone mi fa piacere ma sapete che vi dico? Che posso fare molto meglio, quindi sono contento a metà".
L'altro grande protagonista di questo succoso anticipo di 2009 è stato Ben Spies rimasto al comando dei tempi fino al guizzo finale di Fabrizio. Lo statunitense va fortissimo, si era già capito il mese scorso nel collaudo di Portimao. Qui gli hanno consegnato la R1-09 in versione quasi definitiva "E il tempo è venuto fuori quasi con facilità - ha ammesso - Non ho ancora toccato quasi niente sull'assetto, stiamo facendo prove di motore e mi piace molto l'erogazione molto lineare". Merito della fasatura a scoppi irregolari che conferiscono alla nuova creatura di Iwata un rombo praticamente identico a quello della M1 di Valentino Rossi iridata in MotoGP. E forse non è il rumore l'unico punto in comune: il motore adesso è preparato direttamente in Giappone e nel box, oltre al solito personale di Yamaha Italia, sono al lavoro anche numerosi tecnici con gli occhi a mandorla.
Fabrizio comincia bene
Max Biaggi
In questa prima giornata che ha segnato il ritorno della SBK a Kyalami dopo una pausa di ben sei anni, ha ben impressionato anche l'altra novità nipponica, cioè la Suzuki GSX-K9: Yukio Kagayama e Max Neukirchner hanno il vantaggio di aver già girato tre giorni a Phillip Island, due settimane fa, ma non c'è dubbio che il progetto sia nato bene. Il motore adesso ha un'erogazione più lineare e il nuovo telaio, con quote completamente diverse dal precedente, pare aver risolto i problemi che assillavano la K8. Tra i due suzukisti il più rapido ed incisivo è stato Neukirchner che quindi ha ristabilito le gerarchie dopo che Kagayama che gli aveva dato paga a Phillip Island.
La Yamaha impressiona ma anche l'Aprilia è già protagonista. Al primo confronto diretto con le avversarie, la RSV4 ha sorpreso non solo per le dimensioni ridottissime ma anche per il potenziale: Shinya Nakano, alla terza uscita con la quattro cilindri V65, ha pagato appena sei decimi alla Ducati ed anche Max Biaggi è andato forte (settimo tempo), considerando che ha provato solo dalle 13 alle 17, cioè quattro ore meno degli altri. Il romano è infatti arrivato in ritardo per una incredibile serie di disavventure coi voli: il suo viaggio è durato 36 ore invece di 12!
"Qui l'Aprilia ha portato una nuova frizione che mi pare vada già molto meglio rispetto a quella provata a Portimao – ha detto Max – La moto mi piace, è molto reattiva: abbiamo diverse idee e sono curioso di vedere dove possiamo arrivare nei prossimi due giorni".
La BMW si affaccia per la prima volta ad un Mondiale SBK e questo primo confronto diretto ha dunque un valore storico storico. La S1000RR, che in precedenza aveva sempre girato da sola in test a porte chiuse, ha cominciato l'avventura un po' in sordina: Troy Corser ha chiuso la giornata a 1"771 dalla Ducati ma è difficile, a questo punto, dire se il distacco è tanto o poco. Meglio aspettare almeno fino a venerdi. Intanto Ruben Xaus si è un po' lamentato per il carattere troppo brusco del quattro cilindri BMW: pare che in questo test la squadra non stia usando il controllo di trazione.
E' stata una giornata interlocutoria per la Honda che pochi mesi fa era una delle più serie antagonista della Ducati: Kiyonari ha fatto prove di durata, Checa e Rea hanno girato poco. Anche qui il giudizio è sospeso. Giornata senza storia invece per Tom Sykes, seconda guida Yamaha rientrato in anticipo in hotel per un virus intestinale.
Si è girato in condizioni estive, con 27°C nell'aria e 40 sull'asfalto. Kyalami è un gran bel tracciato e la prima giornata di test è stata seguita da un discreto pubblico che evidentemente non vedeva l'ora di riabbracciare la SBK. Tornando in Sud Africa (17 maggio 2009) il Mondiale che si aprirà il primo marzo a Phillip Island ha fatto sicuramente un buon affare.
1. Fabrizio (Ita-Ducati) 1'41"204 (66 giri);
2. Spies (Usa-Yamaha) 1'41"599 (46);
3. Neukirchner (Ger-Suzuki) 1'41"713 (69);
4. Haga (Gia-Ducati) 1'41"730 (31);
5. Kagayama (Gia-Suzuki) 1'41"755 (39);
6. Nakano (Gia-Aprilia) 1'41"846 (51);
7. Biaggi (Ita-Aprilia) 1'42"446 (29);
8. Kiyonari (Gia-Honda) 1'42"744 (62);
9. Corser (Aus-Bmw) 1'42"975 (33);
10. Xaus (Spa-Bmw) 1'43"274 (41);
11. Checa (Spa-Honda) 1'43"418 (10);
12. Rea (GB-Honda) 1'44"496 (16);
13. Sykes (GB-Yamaha) 1'46"780 (16).
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