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Le pagelle di Portimao

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10 e Lode a Bayliss, alla Ducati, a Roberts e al circuito di Portimao. Insufficienze a Xaus, Biaggi, Simeon, Tamada e alla Kawasaki. Premiata la grinta dei giovani inglesi e di Badovini

Troy Bayliss – 10 e Lode
Inutile dare spiegazioni, suppongo che siate tutti d'accordo...

Noriyuki Haga – 7
La sfortuna lo ha colpito in Gara-1 negandogli un secondo posto meritatissimo, o addirittura di più. In Gara-2 non è stata la sfortuna, ma un suo errore in partenza a metterlo fuori causa, e la grande rimonta di cui è stato protagonista non è purtroppo servita ad evitargli di perdere il secondo posto nella classifica mondiale.


Carlos Checa – 8,5
E' tornato combattivo ed efficace: il secondo posto in Gara-1 e la combattività dimostrata in Gara-2 giustificano il voto.

Troy Corser – 8
Un terzo e un sesto posto sono un discreto risultato, anche se Haga quella R1 la fa sempre camminare più svelta. Però questa volta il furbo Corser, specie in Gara-2, puntava, più che al risultato della corsa, al "titolo" di vicecampione.

Michel Fabrizio – 7
E' un voto che non piacerà ai tifosi di Max Biaggi e che non assolve Michel dalle sue colpe in Gara-1. Però premia – a mio parere giustamente – le belle prestazioni che il giovane pilota della Ducati ha offerto in tutto l'arco del GP del Portogallo e che sono culminate nel notevole secondo posto di Gara-2.

Ruben Xaus – 5
Mi sembra che non ci siamo. Va bene l'aggressività, nulla da eccepire sulla sua voglia di vincere, ma non si possono demolire tante moto in un solo GP. Un campione deve anche saper rimanere in piedi mirando al miglior risultato con le gomme e la moto che ha a disposizione.

Max Biaggi – 5
Ha rischiato di non entrare in superpole. In superpole ha poi colto la prima fila, a dimostrazione che con un po' di impegno in più anche in prova avrebbe potuto fare meglio. In Gara-1 è stato gettato a terra, incolpevole, e questo ovviamente non incide sul voto, ma in Gara-2 dopo essere partito in testa si è lasciato superare senza reagire ed è addirittura sceso oltre il decimo posto, girando spesso in tempi lentissimi (oltre 1'47"). Un guasto? Le gomme consumate? No, poiché nel finale, quando Haga stava piombando su di lui, si è messo a girare nuovamente in 1'45"0 – 1'45"1, cioè nei tempi che in quel momento stavano facendo Bayliss e soci in vetta alla classifica.

Leon Haslam – 8
Un figurone! Rispetto al suo precedente tentativo nel mondiale SBK ha fatto passi enormi ed ora combatte fra i primi con grande disinvoltura.

Cal Crutchlow – 7 Un missile in prova, meno redditizio in corsa.

Jonathan Rea – 8
Grande performance della nuova scoperta di Ten Kate. Si è subito inserito fra i protagonisti e lo è stato più volte. Darà seri fastidi, l'anno prossimo, ai veterani.

Fonsi Nieto – 7,5
Due quinti posti sono un buon bottino in un week-end in cui la Suzuki non ha mai brillato.

Max Neukirchner – 7
Il voto si basa solo su Gara-2, in cui il Max tedesco era riuscito ad impadronirsi del podio, anche solo del terzo gradino, ed aveva accumulato un buon vantaggio su Haslam. Poi se l'è fatto risucchiare e quando l'inglese l'ha raggiunto, gli ha ceduto il posto senza far troppe storie.

Gregorio Lavilla – 7,5
Non ha dimenticato come si guida in corsa, lo spagnolo, e pur con un mezzo che probabilmente non è dei più competitivi si è inserito in entrambe le gare nei duelli che contano, spesso vincendoli.

Makoto Tamada – 4
Inerte, inutile. Il Makoto della Superbike è il fantasma di quel Makoto che vinceva in MotoGP. D'accordo, sta per andarsene dal Team PSG-1, dove forse non si è mai trovato bene, ma una dignità di pilota deve comunque averla.

Ayrton Badovini – 8
La Kawasaki non è un missile quest'anno, si sa, e in più Ayrton ha la versione vecchia. Con questa in Gara-1 si è permesso di arrivare undicesimo a soli 3" dal pilota ufficiale della Kawasaki, Regis Laconi, e davanti a piloti del calibro di Rolfo, Muggeridge e Kagayama.

Ducati – 10 e lode
Questa volta non è stata forte solo con Bayliss, ma anche con Fabrizio. E in più ha vinto anche nella Superstock.

Honda – 9
Le belle prestazioni di Checa e Rea, ma anche di Crutchlow, Haslam e Lavilla hanno un comune denominatore nella CBR 1000 RR, evidentemente molto a suo agio sul circuito di Portimao.

Suzuki – 6,5
Prova abbastanza opaca, che il quarto posto di Max Neukirchner non ha reso più positiva.

Yamaha – 7,5
Con Haga avrebbe potuto essere la migliore delle quattro cilindri, ma stavolta non è andata così.

Kawasaki – 5
L'anno si chiude con un'insufficienza. Anche questa volta la marca di Akashi non è stata all'altezza delle sue indubbie possibilità. Servirà cambiare team? Lo vedremo il prossimo anno.

Brendan Roberts – 10 e Lode
Non si è fatto prendere dal panico, ha guidato al risparmio intanto che non si è chiarito bene il quadro della gara, poi ha accelerato e nessuno lo ha più ripreso. E' maturo per la Superbike, ma sembra che la Ducati non riesca a trovargli un posto e una moto. Meglio perderlo allora, o mandarlo in Inghilterra? A noi non sembra.

Xavier Simeon – 5
Dispiace dare un'insufficienza a un pilota che ha sbagliato pochissimo ed è sempre stato molto veloce e consistente. Però l'errore di Portimao gli è costato carissimo: il titolo mondiale, che avrebbe meritato senz'altro.

Kenan Sofuoglu – 10
Vedere il bravo e simpatico pilota turco nuovamente sul gradino più alto del podio ci ha sinceramente riempiti di gioia. A volte nella vita, a seconda delle situazioni, bisogna anche fare dei passi indietro e la situazione in cui si era venuto a trovare, dopo la tragedia famigliare che l'ha sconvolto quest'anno, glielo ha imposto. Nella Supersport si è subito ritrovato e siamo sicuri che quando tornerà in Superbike sarà per vincere.

Circuito – 10 e Lode
Non è completato, addirittura mercoledì mancava la luce in numerose zone del paddock o degli uffici, la bretella autostradale è stata completata e aperta solo sabato sera, però il circuito di Portimao è apparso a tutti come un'opera eccellente e con un grande futuro. E' stato costruito e reso operativo in appena sette mesi ed ha un tracciato molto guidato e con ottimo asfalto che ha entusiasmato tutti i piloti e i team. Complimenti al suo ideatore e costruttore: Paulo Pinheiro.
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