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Ducati: la 999 non è e non sarà un problema
il 02/10/2004 in Sbk
Accusata di offrire scarso feeling ai piloti, l’ultima versione della plurivittoriosa Desmoquattro è difesa a spada tratta dall’ing. Ciabatti, direttore della squadra ufficiale, che è sicuro della sua competitività, a patto che i piloti abbiano la sensibi
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
Il campionato mondiale SBK 2004, comunque vada a finire, la Ducati se lo ricorderà senz’altro come uno dei più difficili. E dire che nelle previsioni della vigilia sarebbe dovuto essere facile almeno quanto quello dello scorso anno.
Due sono state le variabili che hanno stravolto il pronostico: la monogomma Pirelli, che ha tolto alla Casa bolognese il vantaggio di poter disporre in esclusiva delle gomme speciali Michelin che tanto avevano avvantaggiato Hodgson nelle prime gare dello scorso anno, e le difficoltà incontrate da diversi piloti, tra cui i suoi due ufficiali, a trovare il giusto feeling con la 999, specialmente con l’avantreno in curva, spauracchio di tutti i motociclisti.
Difficoltà che la Casa ha negato a lungo o che ha parzialmente ammesso, legandola magari al cambio di gomma, ma che è stata una spada di Damocle che ha condizionato, anche psicologicamente, i risultati.
“La cosa è molto più complessa di quanto possa sembrare – spiega l’ing. Paolo Ciabatti, direttore del Team Ducati-Fila – Non è possibile affermare con certezza che la 999 abbia problemi di feeling con l’anteriore, perché in realtà dipende dalle differenti sensibilità dei piloti. Certamente la 999 è meno intuitiva della 998, e questo crea qualche difficoltà specialmente ai piloti che la confrontano con la 998 e che si aspettano un comportamento simile da una moto che invece è completamente diversa, ma non c’è dubbio che sia più competiitiva della 998”. Eric Bostrom non aveva precedenti esperienze con la 998 e in più ha potuto disporre delle Michelin ufficiali, non della monogomma, non prevista nel campionato americano. Eppure anche Bostrom si è lamentato.
“Dopo un eccellente debutto a Daytona, il rendimento di Eric Bostrom è andato in calando ed è stato decisamente inferiore alle attese. Avevamo bisogno di una verifica e l’abbiamo fatta al Mugello subito dopo il GP di Brands Hatch. In quell’occasione oltre a Bostrom ha girato anche Lorenzo Lanzi, che nonostante non avesse nessuna confidenza con la superbike è stato subito più veloce. Come ulteriore verifica abbiamo portato Lanzi a provare su un circuito americano con Bostrom, e anche in questo caso Lorenzo è stato 4 decimi più veloce sull’asciutto e 1”2 sul bagnato”. “Per Lanzi il problema denunciato da Bostrom non sembra esistere, quindi dobbiamo dedurre che più che di un difetto della moto si tratta di una caratteristica che alcuni avvertono e altri no”. La verifica più importante era stata programmata per l’ultima prova del campionato AMA-SBK, in Virginia. Lì Lanzi avrebbe dovuto correre, ma l’uragano Ivan ha fatto saltare tutto; la corsa è stata rimandata, ma Lanzi non perderà questa opportunità, che è molto importante anche per la Ducati. La Casa di Borgo Panigale infatti deve pensare al futuro e non può rinunciare certo alla Superbike, proprio adesso che gli avversari che contano stanno per ritornare in forze.
Appena chiusi i cancelli di Magny Cours, la Ducati dovrà stringere i tempi e prepararsi al campionato 2005, con la consapevolezza che potrebbe essere anche più difficile del 2004. A questo punto la domanda è ovvia: chi guiderà le 999 ufficiali il prossimo anno?
“E’ ancora presto per dirlo – è la risposta dell’ing. Ciabatti – stiamo facendo le nostre valutazioni e, per quanto riguarda la riconferma di Laconi o di Toseland, o di entrambi, molto dipende naturalmente dall’esito del campionato”.
- I nomi di eventuali sostituti?
“Nessun nome, per il semplice fatto cheallo stato attuale delle cose sarebbe campato in aria. Siamo in contatto con Haga, ma niente di più; potrebbe anche essere che un pilota passato alla MotoGP decidesse di tornare in Superbike, ma in ogni caso si tratta di ipotesi. Vedremo”.
- Chili vuole una Honda, ma se la Ducati gli offrisse una moto ufficiale...
“Chili è come un matrimonio andato male: ogni tanto gli ex sposi si incontrano, pensano che sarebbe bello tornare insieme, poi, al momento cruciale, si accorgono che non riuscirebbero mai ad andare d’accordo e quindi ognuno continua ad andare per conto suo”.
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