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MotoGP: tutto su Sete Gibernau

Fabio Fagnani il 10/01/2020 in Piloti
MotoGP: tutto su Sete Gibernau
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I primi passi, la vittoria nel campionato spagnolo, l’esordio nel Motomondiale i successi in MotoGP il ritiro e il ritorno nella MotoE. Anno dopo anno ripercorriamo la carriera del pilota spagnolo

Sete Gibernau è nato il 15 dicembre del 1975 a Barcellona. La carriera del pilota spagnolo sembra già scritta dalla nascita. La moto per lui è un affare di famiglia. Sì, perché suo zio, Francisco Bultó è il fondatore di Montesa e Bultaco, Casa motociclistica spagnola attiva dal 1958 al 1983.

Il suo è un buon inizio. Corre l’anno 1991 e all’età di 16 anni, Sete vince il suo primo campionato spagnolo juniores. Una vittoria strameritata in sella alla Cagiva nella classe 125. Il suo percorso è iniziato. Dalla stagione successiva Gibernau diventa collaudatore nella classe 250, prima con la Yamaha e poi con la Honda fino al 1995. Ogni stagione corre in un Gran Premio, ma i risultati per il momento non arrivano: zero punti in quattro stagioni.

L’ESORDIO NEL MOTOMONDIALE, LA 250

Dopo anni da tester per il pilota spagnolo, arriva il sogno di una vita, correre nel Motomondiale a tempo pieno. È il 1996, Sete ha 21 anni e corre in 250 in sella ad una Honda RS250R del team AXO San Patrignano. Nella stagione del debutto riesce a guadagnare 20 punti e a chiudere 22º nella classifica finale. In quel 1996 Sete Gibernau ottiene come miglior risultato un ottavo posto al GP del Brasile. Nella stessa stagione dalla Honda passa alla Yamaha, la YZR 250 nel team di Wayne Rainey. L’anno successivo, il 1997, decide di passare alla classe 500, sempre con lo stesso team. Un bel salto.

MotoGP: tutto su Sete Gibernau

IL SALTO IN 500

L’esordio in 500 va meglio delle aspettative. Sicuramente meglio del debutto dell’anno precedente con la 250. Il percorso di crescita è importante: in due anni di Motomondiale è già nella top class. Chiude la stagione 1997 al 13º con 56 punti, ottenendo come miglior risultato un sesto posto in Australia.

Nel 1998 altro cambio di sella e altro ritorno. Sete torna sulla Honda, ma questa volta passa al team Repsol Honda, che gli affida la NSR 500 V2 bicilindrica. Una moto molto più competitiva di quella dell’anno precedente. Infatti, i primi cinque classificati in 500 guidano una Honda. Sete chiude la stagione in undicesima posizione con 72 punti, riuscendo a conquistare il primo podio nel Motomondiale nel GP di Madrid.

Nella stagione successiva (1999) Sete Gibernau inizia la stagione con la NSR 500 V2, ma, dopo l'infortunio di Mick Doohan, la Honda decide di affidare allo spagnolo la NSR 500, e i risultati iniziano ad arrivare. Sete riesce a conquistare un secondo posto nel GP del Sudafrica e poi altri tre terzi piazzamenti rispettivamente al GP di Spagna, di Catalogna e d'Olanda. Conclude la stagione con 165 punti e il quinto posto assoluto in classifica.

Nel 2000, viene confermato alla guida della Honda NSR 500. Ci sono tutti i presupposti per ripetere i buoni risultati della stagione dell’anno precedente, ma Sete ottiene solo una pole position in Sudafrica e un sesto posto in Repubblica Ceca come miglior risultato in gara. Lo spagnolo termina la stagione 15º con 72 punti.

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Dopo Yamaha e Honda, Sete nel 2001 viene ingaggiato dal team Telefonica Movistar Suzuki

ARRIVA LA SUZUKI

Dopo Yamaha e Honda, Sete nel 2001 viene ingaggiato dal team Telefonica Movistar Suzuki. È proprio in questa stagione e con questa moto che lo spagnolo riesce a conquistare la sua prima vittoria nel Motomondiale durante il GP della Comunità Valenciana. Un solo exploit, nello stesso anno nessun altro podio e un quinto posto, in Catalogna, come miglior piazzamento, oltre alla vittoria, si intende. Il con compagno di squadra è Kenny Roberts Jr che con la Suzuki RGV Γ 500 ha ottenuto il titolo nel 2000, l’anno precedente. Sete Gibernau chiude il 2001 con 119 punti e la nona posizione in classifica.

Il 2002 è un anno importante per il mondo delle moto, per il motorsport tutto. La classe più importante dei prototipi diventa la MotoGP. Sete, sempre in Suzuki, è costretto al ritiro per ben sette volte in stagione. Risultati che gli causano un anonimo 16º posto con solo 51 punti in classifica e un quarto posto in Repubblica Ceca come miglior risultato.

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NEL SEGNO DI KATŌ

Nel 2003 passa al team di Fausto Gresini che schiera moto Honda. In questa stagione un’ombra buia e dolorosa attraversa la MotoGP e soprattutto penetra dentro l’animo di Sete. Il suo compagno di squadra, Daijirō Katō, perde la vita a Suzuka, al primo GP della stagione. Da lì in poi Sete è come se avesse un secondo pilota insieme a lui in sella alla sua Honda e lo spagnolo disputa la miglior stagione della sua carriera: quattro vittorie (Sudafrica, Francia, Paesi Bassi e Germania), cinque secondi posti (Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Brasile, Malesia e Comunità Valenciana), un terzo posto in Catalogna, una pole position in Sudafrica ed il secondo posto finale, dietro solo a un super Valentino Rossi, con 277 punti.

Nel 2004, chiude sempre al secondo posto: quattro vittorie (Spagna, Francia, Repubblica Ceca e Qatar), quattro secondi posti (Italia, Catalogna, Paesi Bassi e Australia), due terzi posti (Sudafrica e Gran Bretagna), cinque pole position (Francia, Italia, Catalogna, Repubblica Ceca e Australia) e 257 punti totali. In questa stagione il suo compagno di squadra è Colin Edwards, ma davanti a lui Rossi conquista il Mondiale.

All’età di 30 anni, nel 2005, resta nel team Gresini, la Honda decide di affidargli lo sviluppo della moto ufficiale. Di questa stagione si ricorda la “spallata” con Rossi all’ultima curva dell’ultimo giro a Jerez de Frontera che ha mandato… in ghiaia il catalano che riesce a rientrare in pista e a terminare la gara comunque al secondo posto. Non riesce mai a vincere in questa annata, ma ottiene tre secondi posti (Francia, Catalogna e Germania) e cinque pole position (Cina, Catalogna, Repubblica Ceca, Turchia e Comunità Valenciana).

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Dopo una carriera sulle moto giapponesi nel 2006 Gibernau passa alla Ducati al fianco di Loris Capirossi

LA NUOVA SFIDA DUCATI E IL RITIRO

Dopo una vita sulle moto giapponesi, Gibernau passa a una moto italiana: la Ducati Desmosedici del team Ducati e il suo compagno è Loris Capirossi. Durante la stagione riesce a conquistare tre quarti posti (Qatar, Australia e Giappone) e una pole position in Italia. Purtroppo un incidente compromette una stagione che si preannunciava molto interessante. Durante il GP di Catalogna si infortuna gravemente e salta le successive due gare, ma anche dopo il rientro il suo rendimento è condizionato dai postumi dell'infortunio, tanto che salta anche il GP di Repubblica Ceca, dopo essere tornato a correre. Un altro infortunio per lui nel GP di Portogallo gli impedisce di disputare la successiva gara a Valencia. Una stagione molto sfortunata lo condiziona in tutto e per tutto. Il 2006 coì si chiude in 13º con 95 punti.

L'8 novembre 2006 in una conferenza stampa a Barcellona annuncia il suo ritiro, nonostante la Kawasaki gli avesse offerto un contratto per la stagione 2007.

UN NUOVO INIZIO (LA MOTOE)

Nel 2009 torna a gareggiare nel motomondiale come pilota titolare, in sella alla Ducati Desmosedici del team Grupo Francisco Hernando, ma dopo il GP degli USA, in seguito al ritiro dello sponsor principale della squadra, è costretto ad abbandonare la partecipazione al Motomondiale. 

Nel 2017 Sete diventa analista tecnico per il team Repsol Honda di Daniel Pedrosa e nel novembre 2018 ufficializza il suo ritorno con la partecipazione al Motomondiale nella stagione 2019 in MotoE; alla guida dell'Energica del team Join Contract Pons 40.
La stagione si chiude con un sesto posto in Austria come miglior risultato e chiude la stagione all'undicesimo posto in classifica piloti con 38 punti. Il 26 settembre 2019 Sete Gibernau annuncia ufficialmente che non prenderà parte a una seconda stagione di MotoE. Ma sarà facile vederlo ancora spesso nel paddock.

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