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Piloti

Andrea Dovizioso: orgoglio italiano!

Redazione
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Ripercorriamo le tappe della carriera del forlivese: dai primi passi sulle minimoto agli esordi nel Motomondiale, al primo (e unico) titolo, ai successi in MotoGP targati Ducati, ecco le ftappe principali della carriera di uno dei più grandi piloti italiani

Andrea Dovizioso è nato il 23 marzo del 1986 a Forlimpopoli, un comune con poco più di 13mila abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Andrea è nato da papà Antonio e mamma Annamaria e sin da piccolo sembrava che il suo destino fosse su due ruote. La motivazione è presto detta Antonio, il papà con sangue siciliano è un motociclista (e lo è ancora oggi!), crossista per la precisione, che ha saputo trasmettere la sua passione al figlio fin da piccolo.

I primi passi, i primi successi

Andrea Dovizioso inizia presto ad utilizzare la minimoto. A sette anni inizia a muovere i primi passi nelle competizioni, arrivando a vincere i titoli nazionali minimoto nel 1997 e nel 1998. Anche il passaggio alle ruote alte inizia sotto ottimi auspici: la stagione 2000 vede Andrea impegnato nel Challenge Aprilia dove vince il titolo al debutto, bissato dal titolo Europeo l’anno successivo con il team RCGM e il capotecnico Guido Mancini. Quest’ultimo è stato un grandissimo capotecnico di moltissimi piloti romagnoli e non solo, su di lui c’è un bel documentario su Netflix realizzato da Jeffrey Zani intitolato il Mago Mancini.
Nell’anno della vittoria del campionato esordisce anche nel Motomondiale, prendendo parte al gran premio del Mugello nella classe 125, ma in gara è costretto al ritiro. Non un gran debutto per lui.

Da Aprilia a Honda

Nel 2002 Andrea cambia moto, passando dall’Aprilia alla Honda, ma resta nella stessa categoria supportato dal team Scot Racing. La stagione di Dovizioso non è delle più rosee ma a soli 16 anni riesce a chiudere 16º in classifica con 42 punti, riuscendo a chiudere in due occasioni dentro la top ten (due noni posti, a Le Mans, in Francia, e a Donington, in Gran Bretagna). Nel 2003, dopo un anno di vero adattamento alla categoria, riesce a prendere il giusto feeling con la moto e riesce a conquistarsi il podio per ben quattro volte: due secondi posti, prima in Sudafrica e poi in Gran Bretagna. Davanti a lui prima Dani Pedrosa e poi Hector Barbera. Mentre chiude due volte terzo, in Francia e in Giappone. A Le Mans parte dalla pole position ma Pedrosa e Lucio Cecchinello riescono a concludere la gara davanti al forlivese, mentre nel Gran Premio del Pacifico vince Barbera davanti a Stoner. A 17 anni Andrea chiude al quinto posto assoluto con 157 punti. La vittoria è vicina e Andrea lo sa e arriva l’anno successivo, nel 2004.

Il titolo Mondiale in 125

Dovizioso inizia alla grande la stagione trovando la sua prima vittoria in 125 nel Gran Premio del Sudafrica partendo dalla pole position ottenuta nelle qualifiche del sabato. Dietro di lui Roberto Locatelli e Casey Stoner. Il livello è molto alto, non è un caso infatti vedere molti piloti scambiarsi le prime posizioni nell’arco della stagione ma Dovizioso riesce a conquistare cinque vittorie totali in stagione. Oltre al Sudafrica conquista 25 punti anche in Francia, Gran Bretagna, Giappone e Australia. Ma quello che ha fatto davvero la differenza è stata la costanza nel conquistare cinque secondi posti (Catalogna, Repubblica Ceca, Qatar, Malesia e Comunità Valenciana) e un terzo posto conquistato in Brasile. Grazie ai 293 punti ottenuti riesce a vincere il suo primo titolo mondiale all’età di 18 anni, 9 mesi e 17 giorni dopo una stagione complicata da avversari talentuosi e tosti come Locatelli e lo Barberá. Dopo la conquista del Mondiale il salto è quasi un obbligo per Andrea che passa alla classe 250 sempre con il team Scot Racing in sella a una Honda. Ovviamente Andrea non cambia il suo numero portafortuna, il 34, il numero di Kevin Schwantz. Al debutto nella classe 250 Dovizioso ritrova due grandi avversari che lo hanno spesso battuto nella categoria 125 del Motomondiale come Dani Pedrosa e Casey Stoner, proprio loro due chiudono la stagione davanti ad Andrea. Dovizioso infatti chiude al terzo posto in classifica generale con 189 punti nel suo primo anno in 250. Un buon risultato finale ottenuto grazie due secondi posti (Portogallo e Cina) e tre terzi posti (Francia, Catalogna e Qatar), anche se non è mai riuscito a vincere. Sia Pedrosa che Stoner nel 2006 passano in MotoGP, ma Dovizioso nonostante fosse uno dei favoriti alla vittoria finale se la gioca tutto l’anno con il maiorchino Jorge Lorenzo e con il sanmarinese Alex De Angelis.

Vicecampione del mondo della 250

Il 2006 è una delle stagioni più divertenti e interessanti per la categoria di mezzo, elevando il livello della classe. Andrea riesce ad ottenere solo due vittorie, a Barcellona e all’Estoril, e altri nove podi (quattro terzi posti e cinque secondi piazzamenti) chiudendo al secondo posto con un totale di 272 punti, solo 17 in meno di Lorenzo che conquista il mondiale. L'anno successivo vince ancora, soltanto, in due occasioni, questa volta in Turchia e in Gran Bretagna. Alle due vittorie si aggiungono quattro secondi posti (Francia, Repubblica Ceca, Portogallo e Giappone) e quattro terzi posti (Spagna, Cina, Catalogna e Australia). Chiude la stagione con 260 punti ancora una volta dietro a Jorge Lorenzo. Dopo due anni consecutivi in cui Andrea chiude al secondo posto in classe 250 decide di salire di grado e passa in MotoGP sempre in sella ad una Honda.

Il salto nella MotoGP: Honda punta su di lui

Dovizioso nel 2008 fa il suo esordio nella MotoGP in Qatar conquistando un bellissimo quarto posto, dimostrando le sue enormi potenzialità. Andrea riesce costantemente a posizionare la sua Honda RC213V nella top ten, conquistando un solo podio all’esordio nel GP della Malesia. Andrea chiude quinto, primo dei piloti dei team privati, con 174 punti. Dopo la buonissima annata d’esordio in MotoGP la Honda promuove Dovizioso al team ufficiale HRC, diventando compagno di squadra dello spagnolo Dani Pedrosa, per anni grande avversario del romagnolo. Al secondo anno in MotoGP Dovizioso trova la sua prima vittoria nella top class durante il Gran Premio di Gran Bretagna sul bagnato.
Grazie a questo successo, che mancava da due anni, Andrea diventa, insieme a pochi eletti nella storia del motociclismo, un pilota capace di vincere in tutte le categorie in cui ha corso. Nonostante la vittoria e una buona stagione, non riesce a migliorarsi rispetto all’anno precedente. Chiude infatti al sesto posto a 160 punti, 14 in meno della stagione precedente. La stagione successiva però inizia nel migliore dei modi per il pilota romagnolo che riesce a conquistare tre terzi posti nelle prime cinque gare dell’anno riuscendo a salire sul podio a Losail, in Qatar, in Francia e al Mugello e un secondo posto conquistato in Gran Bretagna. Grazie a questi risultati Andrea si inserisce nella stretta cerchia dei top riders che puntano alla vittoria del Mondiale di MotoGP. Dovizioso, però, non riesce a portare la sua Honda di nuovo sul podio nei successivi otto gran premi, riuscendo solamente a conquistare due quarti posti a cui però corrispondono altrettanti ritiri. Questi risultati fanno perdere la coda dei campioni che davanti a lui si giocano il titolo. Andrea riesce però a conquistare altri due secondi posti, consecutivamente, in Giappone e in Malesia, ma poi si ritira in Australia. Chiude con un terzo posto in Portogallo e un quinto nell’ultimo gran premio che si corre a Valencia. Una stagione comunque da considerarsi molto positiva per Andrea che termina la stagione al quinto posto con 206 punti.

Arriva Stoner

Dopo Pedrosa, sua grande avversario nelle categorie minori, nel 2011 si inserisce nel team Honda anche Casey Stoner, che lascia la Ducati per la casa giapponese. Se lo scorso anno Andrea era riuscito a conquistare nei primi cinque gran premi delle posizioni molto importanti per il campionato, in questa stagione ottiene solo un buon secondo posto a Le Mans. Riesce però a trovare un buon ritmo conquistando un secondo posto a Silverstone, una medaglia di bronzo ad Assen per poi tornare secondo al Mugello. In Germania e negli Stati Uniti è escluso dal podio, chiude quarto e quinto. Ritrova la felicità del podio in Repubblica Ceca, chiudendo secondo dietro il compagno di squadra australiano Casey Stoner. Il finale di stagione di Dovizioso è buono: segna due quinti posti, a Indianapolis e a Misano, due terzi posti, a Phillip Island e a Valencia, e un ritiro ad Aragon. Chiude la sua migliore stagione in MotoGP al terzo posto della classifica con 228 punti dietro solo a Stoner, che conquista il suo secondo titolo in categoria, e Jorge Lorenzo, ma davanti all’altro compagno di team Dani Pedrosa.

Un anno sulla Yamaha Tech3

L’anno successivo decide per un cambio di team e passa dal team Honda alla squadra satellite Tech 3 Yamaha, con compagno di squadra Cal Crutchlow. In queste ultime stagioni Andrea è il miglior pilota italiano nella categoria, approfittando del passaggio poco fortunato di Valentino Rossi in Ducati. Nel 2012 riesce a conquistare ben sei terzi posti (Catalogna, Paesi Bassi, Germania, Italia, Indianapolis e Aragona), ma senza mai riuscire a vincere o a conquistare una medaglia d’argento. La Yamaha ufficiale di Lorenzo dimostra di essere più performante e Doviziosozioso non riesce ad andare oltre la quarta posizione finale in classifica con 218 punti.

Inizia l’era Ducati

Dopo un solo anno in Yamaha passa nel team ufficiale della Ducati. Il suo compagno di squadra è il campione del mondo statunitense Nicky Hayden. Andrea e Valentino si scambiano le sella (più o meno): Dovizioso, appunto, passa sotto contratto con l’azienda di Borgo Panigale e occupa il posto lasciato libero da Valentino Rossi che torna in sella alla M1. La prima stagione in sella alla Rossa non è molto positiva per il forlivese che ottiene come miglior risultato solamente un quarto posto, conquistato in Francia, e conclude la stagione all'ottavo posto con solo 140 punti. Il peggior risultato di sempre per Andrea in MotoGP, a dimostrazione della difficoltà di guida di una Ducati che solo Stoner è stato capace di guidare al meglio. La stagione successiva il compagno di squadra diventa Cal Crutchlow, suo ex compagno nel team Tech 3. Dovizioso riesce a conquistare un terzo posto durante il GP delle Americhe e un secondo posto in Olanda. Un feeling crescente con la moto italiana che trova il suo culmine, in questa stagione, ottenendo la pole position sul tracciato di Motegi, facendo segnare il record della pista. Chiude la sua stagione al quinto posto con 187 punti, 113 in più del suo compagno di team che a fine stagione verrà sostituito con Andrea Iannone che passa dal team Pramac a quello ufficiale.

Il 2015

Nel 2015 il forlivese sulla Ducati ufficiale parte alla grande in Qatar ottenendo un secondo posto finale, nonostante fosse partito dalla pole position, dietro a Valentino Rossi, ma davanti al suo nuovo compagno di squadra. Riesce a chiudere terzo in Francia e in Gran Bretagna, ma continua ad avere problemi nel setting della sua moto e anche con Andrea Iannone che alla fine chiude la stagione davanti a Doviziosozioso. Infatti, il forlivese termina al settimo posto con 162 punti mentre il compagno riesce a chiudere quinto con 188 punti. Il 2016 è un’annata sfortunatissima per Doviziosozioso che è costretto a ritirarsi cinque volte nella stagione, Ad Austin viene centrato dalla moto di Dani Pedrosa e a Jerez deve affrontare un guasto alla sua Ducati. Insomma, una stagione sfortunata. In Argentina viene steso da una manovra al limite da Iannone all'ultimo giro, ma dopo l’incidente prende la moto e chiude al 13º posto. Dovizioso riesce a ottenere un secondo posto in Qatar, un terzo posto in Germania e altre due medaglie d’argento in Austria, dietro Iannone, e in Giappone. Ma nonostante questo 2016 sia per Dovizioso frustrante e poco fortunato, riesce a trovare la gioia della prima vittoria in sella alla Ducati. Vince il Gran Premio della Malesia dopo essere partito dalla pole position, ottenendo la sua seconda vittoria in MotoGP e l'undicesima vittoria in carriera. L’ultima vittoria risaliva al 2009, quando vinse nel Gran Premio di Gran Bretagna. Termina la stagione nonostante tutto al quinto posto con 171 punti, 59 in più di Iannone che a fine anno cambierà sella, passando alla Suzuki.

Due volte secondo

Nel 2017 il suo compagno di squadra è Jorge Lorenzo. Ogni grande avversario di Andrea è diventato suo compagno di squadra. La stagione per Dovizioso inizia bene, con un buon un secondo posto in Qatar alle spalle di Maverick Viñales. In Argentina le sue performance continuano a non essere fortunate ed è costretto al ritiro dopo un contatto con Aleix Espargaró. Chiude sesto ad Austin, poi riesce a conquistare un quinto posto a Jerez e un quarto posto in Francia. Finalmente arriva il Gran Premio d’Italia, nel quale Doviziosozioso si impone vincendo davanti a Maverick Vinales. La Ducati va forte anche a Barcellona e Andrea si ripete conquistando altri 25 punti, riuscendo ad arrivare davanti a Marc Marquez e Dani Pedrosa, entrambi in sella alla Honda del team Repsol. Ad Assen chiude quinto e nonostante il terzo posto di Marquez, il pilota romagnolo è, momentaneamente, in testa al mondiale anche per i due ritiri dello spagnolo fino a quel momento. Leadership che dura poco perché in Germania vince Marquez e Dovizioso chiude ottavo. Torna alla vittoria in Austria, un circuito su cui sia lui che la Ducati hanno un grande feeling, dopo un grande duello con Marc Marquez. La vittoria al Red Bull Ring fa seguito a un faticoso sesto posto conquistato a Brno, in Repubblica Ceca. Vince ancora, dopo l’Austria, in Gran Bretagna mettendo dietro di sé le due Yamaha ufficiali di Vinales e Rossi e torna leader del campionato. A Misano chiude terzo, dietro a Marc Marquez, primo, e Danilo Petrucci, secondo. Dopo il brutto settimo posto di Aragon, Doviziosozioso torna sul gradino più alto del podio in Giappone dopo una gara incredibile ed emozionante con lo spagnolo, conclusa all’ultima curva grazie a un cambio di direzione, un incrocio di traiettorie, diventato poi storico. Dovizioso si sta giocando il Mondiale a poche gare dalla fine del campionato ma Phillip Island, come previsto dalla stessa squadra del forlivese, non è il circuito perfetto per lui e la sua moto e infatti chiude la gara al 13° posto mentre Marquez trova la vittoria. In Malesia Andrea prova a riaprire tutto grazie a una grande vittoria ma lo spagnolo riesce con un colpo di reni a conquistare un quarto posto che garantisce diversi punti di vantaggio ma all’ultima gara di Valencia è ancora tutto possibile. In Spagna, durante l’ultima tappa della stagione, sul circuito Ricardo Tormo, l’emozione, forse, gioca un brutto scherzo a Dovizioso che scivola sulla ghiaia a pochi giri dalla fine mentre Marquez scivola, ma poi si rialza con un colpo fuori da qualsiasi logica scientifica e chiude la gara terzo. Marc Marquez vince il Mondiale e Dovizioso conclude la stagione al 2º posto con 261 punti. Andrea riparte nel 2018 sapendo che può giocarsi nuovamente il mondiale fino alla fine con Marquez e inizia la stagione alla grande, vincendo la prima gara in Qatar, dopo un sorpasso su Márquez all'ultima curva dell'ultimo giro. Poi posizionamenti poco edificanti, ma funzionali in due piste complicate per Ducati: in Argentina chiude sesto e ad Austin in quinta. Purtroppo a Jerez è costretto al ritiro dopo un incidente tra Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, mentre in Francia scivola dopo essersi portato al comando. Due buchi che lo allontanano momentaneamente dalla corsa al mondiale ma ritorna al podio in Italia, al Mugello, alle spalle del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo che vince la sua prima gara sulla rossa di Borgo Panigale. Il maiorchino si ripete a Barcellona, mentre Dovizioso è costretto al ritiro. Una stagione fatta di alti e bassi e vince in Repubblica Ceca mentre Marquez chiude terzo. In Austria vince Lorenzo davanti a Marquez e Dovizioso è costretto al terzo posto. Torna alla vittoria davanti al suo pubblico a Misano, ma il suo avversario è lì, appena dietro al secondo posto. Ad Aragon e in Thailandia chiude secondo dietro a Marquez, ma poi perde il treno in Giappone dopo aver conquistato la pole position scivola all'ultimo giro e chiude solo 18° mentre vince Marquez che conquista il titolo mondiale. Lo spagnolo si ritira in Australia, mentre Dovizioso giunge terzo. In Malesia è sesto e poi ottiene la vittoria a Valencia, chiudendo ancora una volta al secondo posto con 245 punti. Anche nel 2019 rimane nel team ufficiale Ducati con compagno di squadra Danilo Petrucci.

Dati Personali

Età: 32 (nato il 23 marzo 1986 a Forlimpopoli, Italia) Residenza: Forlì, Italia Stato Civile: celibe Altezza: 165 cm Peso: 68 kg  
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