Motogp
Andrea Iannone, la sentenza: 18 mesi di squalifica
Ammessa la tesi della contaminazione alimentare il pilota Aprilia è stato sospeso. La replica di Massimo Rivola: “Pena assurda, e’ una sentenza che riconosce, di fatto, l’innocenza di Iannone. Rivogliamo Andrea in sella e lo sosterremo nel suo ricorso al TAS”
Ammessa la tesi della contaminazione alimentare Andrea Iannone è stato sospeso. Aprila Racing prende atto del provvedimento FIM che infligge diciotto mesi di squalifica al pilota di Vasto e nella sua nota stampa precisa: da una prima analisi della sentenza si rileva con soddisfazione come sia stata riconosciuta la totale assenza di dolo e la accidentalità della assunzione di steroidi ammettendo, di fatto, la tesi della contaminazione alimentare, fatto mai accaduto prima. Questo scenario apre nuove possibilità di appello per Andrea Iannone, ma rimane lo sconcerto per una pena del tutto incoerente con la ricostruzione contenuta nella sentenza stessa che riconosce nei fatti, pur non assolvendolo, l’innocenza di Andrea Iannone.
Nel rispetto dei valori sportivi che da sempre ispirano la sua attività e che non prevedono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti, Aprilia Racing ha sempre ribadito la piena fiducia nel suo pilota, lo fa con nuova forza dopo questa sentenza e lo sosterrà nel suo ricorso al TAS.