Motogp
Chi vincerà quest’anno in MotoGP?
Petrucci e Rins ospiti a un evento Nolan, fanno le carte alla stagione che sta per iniziare in questa intervista doppia
Il 2020 di Danilo Petrucci e Alex Rins è un romanzo tutto da scrivere. I due piloti (rispettivamente ufficiale Ducati e ufficiale Suzuki) oggi ospiti a un evento Nolan (l’azienda produttrice dei caschi che indossano in gara, ossia gli X-Lite X-803 RS), hanno fatto le carte alla stagione che sta per iniziare. E nella quale, dopo le vittorie dello scorso anno (due per Rins, una per l’italiano), vogliono lottare per un ruolo da protagonisti.
L’evoluzione della Ducati è stata enorme ma sappiamo che c’è molto lavoro da fare, soprattutto sulla gestione delle Michelin
Dopo i test di Sepang
Ragazzi, cosa vi è parso delle gomme dopo i test di Sepang? Petrucci: “Per Michelin è difficile fare un pneumatico che vada bene a tutte le moto. La gomma testata a Sepang non favorisce la Ducati. In compenso questa mescola aiuta lo spettacolo in pista: a Sepang c’erano 18 piloti in 8 decimi di secondo. Ciò vuol dire che almeno 10-12 possono ambire al podio”. Rins: “Per una moto come la Suzuki che dà il meglio di sé in percorrenza, le nuove coperture hanno dato ottimi risultati. Io sono tra quelli felici, perché le nuove mescole ci favoriscono”. In cosa avete trovato cambiate le moto rispetto all’anno scorso? Petrucci: “L’evoluzione della Ducati è stata enorme ma sappiamo che c’è molto lavoro da fare, soprattutto sulla gestione delle Michelin. Detto questo, siamo solo al primo test, per cui abbiamo moltissimo margine di miglioramento di fronte a noi”. Rins: “Ho trovato una grande Suzuki. Il telaio è migliorato in staccata e inoltre abbiamo guadagnato 3-4 km/h sul rettilineo, sanando quello che era il nostro punto debole lo scorso anno”. In molti guardano ai test solamente con la chiave di lettura dei tempi. Voi siete d’accordo? Petrucci: “I test dovrebbero servire per provare la moto e migliorarla, non tanto per vedere chi è andato più veloce. Dobbiamo dare quindi il giusto peso al tempo sul giro. Piuttosto, il test fa parte di un lavoro continuo di miglioramento di moto che sono già perfette. Il nostro compito come piloti è difficile, perché rischiamo di danneggiare, con una modifica, quanto di buono fatto finora”. Rins: “Sono d’accordo con Danilo. E aggiungo che in MotoGP è molto facile sbagliare. Gli ingegneri ti fanno provare molti setting differenti, sta tutto nella tua sensibilità. Il rischio che corri è quello di farti ingannare da una soluzione che ti fa fare un gran tempo sul giro, ma che poi ti penalizza nel passo-gara”."A Sepang ho trovato una grande Suzuki. Il telaio è migliorato in staccata e inoltre abbiamo guadagnato 3-4 km/h sul rettilineo, sanando quello che era il nostro punto debole lo scorso anno"