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MotoGP Mugello: una festa tricolore

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Giornata storica per il motociclismo italiano al Mugello. In MotoGP Andrea Dovizioso vince e porta la Ducati al successo. In Moto2 Mattia Pasini ritrova la vittoria e la Moto3 vede la prima affermazione di Andrea Migno

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L’inno di Mameli suona per tre volte sulle colline del Mugello a suggellare una giornata storica per il motociclismo italiano. Una domenica iniziata con l’affermazione di Andrea Migno in volata nella Moto3, la prima da quando corre nel Mondiale, proseguita con il ritorno alla vittoria di Mattia Pasini in Moto2 che ha dedicato il successo all’amico e rivale di sempre Marco Simoncelli e culminata con il successo di Andrea Dovizioso sulla Ducati nella MotoGP. Una giornata così è di quelle da segnare sul calendario per le emozioni che ha regalato in ogni gara.

In MotoGP Andrea Dovizioso ha fatto diventare realtà il sogno di tanti: pilota italiano che vince su una moto italiana sulla leggendaria pista toscana. Dovizioso ha corso una delle gare più belle della sua vita. Sicuro di sé e della sua Ducati fin dai primi giri. Capace di portarsi al comando e di tenere la testa della corsa cogliendo una vittoria di forza su una delle piste più difficili della stagione. Godendosi il successo. E la gioia per aver avuto un abbraccio dai tifosi sincero. Dovizioso e la Ducati hanno scritto una pagina storica sul circuito del Mugello, un pezzo di storia in cui spicca anche il nome di un altro italiano, Danilo Petrucci, salito sul terzo gradino del podio con la Desmosedici (ufficiale) del team Pramac. In questo quadro italiano è mancato Valentino Rossi. Ma lui, che solo una settimana fa era in ospedale per i postumi di una caduta mentre si allenava con il cross, ha messo insieme un fine settimana ben al di sopra delle attese. Tanto che dopo l’ottima partenza ha dato tutto per stare coi primi e il quarto posto, seppure non sia il risultato a cui ambiva, è positivo.

Se Rossi è rimasto giù la Yamaha festeggia con il secondo posto di un Maverick Vinales sempre più consistente e che fa un ulteriore passo in avanti in ottica mondiale. Mentre ne fa uno indietro Marc Marquez con una Honda che resta lontana parente di quella che lo scorso anno contese la vittoria alla Yamaha di Lorenzo e chiude sesto preceduto dalla Ducati di Alvaro Bautista. Team HRC che perde anche Dani Pedrosa che nella scivolata atterra l’incolpevole Honda di Cal Crutchlow.
Restando in tema spagnoli se la Ducati festeggia con il successo di Dovi e il terzo posto di Petrux, Lorenzo, dopo il buon avvio, porta a casa un ottavo posto alle spalle di Johan Zarco. Il cinque volte campione del mondo non si nasconde, sa cosa gli manca per guidare la Rossa e deve ancora farla sua… menzione d’onore in Ducati per Michele Pirro che su questa pista ha mostrato di avere il passo dei top rider del mondiale chiudendo nono.

Capitolo Suzuki. Andrea Iannone soffre, stringe i denti ci prova ma se lo scorso anno era salito sul podio con la GSX-RR, adesso porta a casa un decimo posto, ma da Hamamatsu sono pronti a portare linfa vitale al progetto dalla prossima gara con l’arrivo di un nuovo telaio e di una nuova elettronica. Per una Suzuki che deve crescere, l’Aprilia con Aleix Espargarò ha mostrato di avere sempre più le carte in regola per stare davanti. Peccato che alla fine però lo spagnolo raccolga meno di quanto semini. Da rivedere magari il prossimo fine settimana al Montmelò.

Tornando alle altre classi merita applausi anche Fabio Di Giannantonio, alla sua seconda stagione nel Mondiale Moto3 e di nuovo sul podio al Mugello battuto nel rush finale per soli 37 millesimi dal pilota del team Sky VR46 e nella Moto2, bene Alex Marquez e Thomas Luthi, ma bravo anche a Franco Morbidelli capace di “accontentarsi” nella gara di casa per non commettere altri errori in ottica campionato che lo vede al comando della classifica. Ora qualche giorno di respiro e poi i piloti del Motomondiale torneranno in pista a Barcellona per la settima prova della stagione.
MotoGP Mugello 2017: le foto!
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