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Altri sport
Gruppo 5 enduro, la prima tappa del 2011
di Emanuelel Vertemati
il 16/03/2011 in Altri sport
Riparte ad Arma di Taggia il massimo circus dell'enduro d'epoca italiano, ma l'esordio è stato infastidito da pioggia, vento e freddo
Gruppo 5 enduro, la prima tappa del 2011
Non sempre le ciambelle riescono col buco perfetto, e quando l'organizzazione fa di tutto per regalare ai piloti il miglior inizio di campionato possibile, il tempo ci mette lo zampino.
E domenica il meteo in Liguria ha decisamente rovinato l'esordio del Campionato Italiano regolarità d'epoca (gruppo 5), atteso con la prima prova di Arma di Taggia (Imperia).
Due le speciali, una al campo di cross di Beuzi (letteralmente stravolto dal fango) e la seconda in linea, decisamente più alla portata di tutti, veloce e non pericolosa.
Tanti i ritiri e qualche defezione alla partenza per chi ormai deve mettere d'accordo gli "anta" con la passione.
Con un giro di una cinquantina di chilometri e un passo di 2 ore e 10 minuti, il totale arriva a sei ore di gara, anche se almeno una ventina di chilometri erano di asfalto.
"Forse un pochino troppi - commenta Marco Pinoli, rappresentante dei piloti – Soprattutto se accade che qualcuno resta in giro e poi bisogna andare a riprenderlo".
Così, viste le condizioni, l'ultimo dei tre giri è stato eliminato; ma anche nel corso del secondo sono stati aggiunti tagli di percorso.
E domenica il meteo in Liguria ha decisamente rovinato l'esordio del Campionato Italiano regolarità d'epoca (gruppo 5), atteso con la prima prova di Arma di Taggia (Imperia).
Due le speciali, una al campo di cross di Beuzi (letteralmente stravolto dal fango) e la seconda in linea, decisamente più alla portata di tutti, veloce e non pericolosa.
Tanti i ritiri e qualche defezione alla partenza per chi ormai deve mettere d'accordo gli "anta" con la passione.
Con un giro di una cinquantina di chilometri e un passo di 2 ore e 10 minuti, il totale arriva a sei ore di gara, anche se almeno una ventina di chilometri erano di asfalto.
"Forse un pochino troppi - commenta Marco Pinoli, rappresentante dei piloti – Soprattutto se accade che qualcuno resta in giro e poi bisogna andare a riprenderlo".
Così, viste le condizioni, l'ultimo dei tre giri è stato eliminato; ma anche nel corso del secondo sono stati aggiunti tagli di percorso.
Impegnativo a tratti il giro, con una mulattiera e un po' scalini in grado di mettere in difficoltà i meno smaliziati, ma la "compagnia della spinta" era assicurata.
E la maggior parte dei piloti ne ha avuto bisogno.
Anche se le maggiori difficoltà si sono avute in discesa: "Un bel tratto a tornanti – commenta Pinoli – Forse un po' pericoloso, infatti qualcuno è volato nel bosco.. .Ma senza farsi male veramente".
Caratteristiche della gara a parte, hanno fatto bella mostra di sé diversi "cinquantini" e "ottantini" riapparsi come per magia da qualche cantina e buttati nella mischia, otre che nel fango.
Ancillotti e Aim i più gettonati, insieme a Swm, Puch, una Transama e tanti Fantic (tra questi anche quella ufficiale con cui Roberto Gaiardoni vinse un titolo italiano, domenica nelle mani di Massimo Riva).
Bellissima quanto esclusiva la MZ 250 di Alessandro Pennati Belluschi, insieme alla Portal del francese Chemouny.
Il grosso della truppa, parliamo dei piloti, è sempre lo stesso: dal sempiterno Gritti, la "leggenda" di questo mondo, fino all'ultimo appassionato.
E la maggior parte dei piloti ne ha avuto bisogno.
Anche se le maggiori difficoltà si sono avute in discesa: "Un bel tratto a tornanti – commenta Pinoli – Forse un po' pericoloso, infatti qualcuno è volato nel bosco.. .Ma senza farsi male veramente".
Caratteristiche della gara a parte, hanno fatto bella mostra di sé diversi "cinquantini" e "ottantini" riapparsi come per magia da qualche cantina e buttati nella mischia, otre che nel fango.
Ancillotti e Aim i più gettonati, insieme a Swm, Puch, una Transama e tanti Fantic (tra questi anche quella ufficiale con cui Roberto Gaiardoni vinse un titolo italiano, domenica nelle mani di Massimo Riva).
Bellissima quanto esclusiva la MZ 250 di Alessandro Pennati Belluschi, insieme alla Portal del francese Chemouny.
Il grosso della truppa, parliamo dei piloti, è sempre lo stesso: dal sempiterno Gritti, la "leggenda" di questo mondo, fino all'ultimo appassionato.
Un mondo di facce solcate dagli anni, inossidabili per la voglia di correre ancora, di "fare il tempo", di mettersi alla prova, anche se il medico magari è dell'idea che passati i 60 sarebbe ora di stare quieti.
Moto belle, meno belle, consuete ed esclusive, ma sicuramente fresche e a punto, pronte a una nuova stagione di gare.
E subito finite nella morsa di un fango che finisce per "limare" in fretta le parti che contano e lasciare subito il segno.
Ma tant'è, al massimo basta riaprire il portafogli e tutto si aggiusta; l'importante è stare in compagnia, dare del gas e non farsi male.
Il prossimo appuntamento con la regolarità d'epoca è per il 27 marzo a Rapolano Terme (Si).
Moto belle, meno belle, consuete ed esclusive, ma sicuramente fresche e a punto, pronte a una nuova stagione di gare.
E subito finite nella morsa di un fango che finisce per "limare" in fretta le parti che contano e lasciare subito il segno.
Ma tant'è, al massimo basta riaprire il portafogli e tutto si aggiusta; l'importante è stare in compagnia, dare del gas e non farsi male.
Il prossimo appuntamento con la regolarità d'epoca è per il 27 marzo a Rapolano Terme (Si).
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