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Prove della redazione

SWM Silver Vase 440 , SWM Gran Milano 440

Andrea Padovani il 06/02/2017 in Prove della redazione
SWM Silver Vase 440 , SWM Gran Milano 440
SWM Silver Vase 440
445,3 cc / 30 CV / 1 cilindro verticale / Euro3
€ 5.350 c.i.m
SWM Gran Milano 440
445,3 cc / 30 CV / 1 cilindro verticale / Euro3
€ 5.750 c.i.m.

Il rilancio dello storico marchio italiano dell'off-road, oltre alle proposte enduro e motard, prevede anche queste due monocilindriche dal sapore vintage: una declinata in modalità scrambler e l'altra con spirito cafe racer.

La storia della SWM risale a molti anni fa, all'inizio degli Anni 70, con la produzione di moto da fuoristrada. Una storia che è rimasta nel cuore di molti amanti della Regolarità (nome con cui veniva definita quella che è oggi la disciplina sportiva dell'Enduro), stregati dai propri ricordi e dalle forme di quei modelli. Le tre lettere che compongono il logo SWM sono l'acronimo di Speedy Working Motorcycles, marchio nato della fantasia di due appassionati lombardi (Pietro Sironi e Fausto Vergani) che quasi per gioco hanno iniziato a creare dei modelli off-road spinti da motori due tempi Sachs e Rotax. La produzione SWM è continuata fino alla metà degli anni Ottanta circa, quando l'azienda chiuse i battenti. Poi il nulla, come è accaduto per altre realtà italiane, soffocate dall'arrivo dei giapponesi. Questo silenzio è stato rotto nel 2014 con l'annuncio del ritorno del marchio lombardo, con le prime apparizioni ai saloni internazionali e l'avvio della produzione l'anno successivo, all'interno dei capannoni che furono della Husqvarna a Cassinetta di Biandronno, a due passi da Varese. L'SWM è ripartita proprio dai progetti off-road firmati "Husky", sfruttando il know-how dei fornitori della zona e quello degli operai e dei tecnici lombardi. Forte dei finanziamenti e della tecnologia del colosso cinese Shineray Group (molti componenti sono realizzati nel Paese orientale), l'SWM si è rimessa in moto, allargando la produzione anche a modelli meno specialistici e orientati a soddisfare i gusti di un pubblico più ampio. Stiamo parlando delle nude oggetto di questo servizio, la Silver Vale 440 e la Gran Milano 440. Leggere, facili e caratterizzate da una evocativa estetica. La Silver Vale non è una moto da off-road, ma riprende qualche dettaglio che si ispira a quel mondo della Regolarità di cui dicevamo, come ad esempio l'accenno di tebelle portanumero gialle sui fianchetti. La Gran Milano, con i suoi mezzi manubri, gioca invece al ruolo di sportiva stradale Anni 70.

Stessa base tecnica

Il cuore delle due nude italiane è il medesimo: si tratta di un monocilindrico quattro tempi, raffreddato ad aria, con cilindrata di 445,3 cc: il piccolo radiatore che si può notare in prossimità del cannotto di sterzo contribuisce solo al raffreddamento del lubrificante, che circola in un sistema a carter secco. Questa soluzione permette di contenere le dimensioni del basamento, limitando gli ingombri in altezza del propulsore. La distribuzione è monoalbero a camme in testa con quattro valvole, il sistema di alimentazione è ad iniezione elettronica. L'unica differenza riguarda la rapportatura finale: la Gran Milano monta un pignone da 16, mentre la Silver Vase da 15 denti, nell'eventualità di qualche blanda scorribanda fuoristrada, che il suo stile un po' scrambler può ispirare. Il telaio è identico, così come l'inclinazione del cannotto di sterzo, ma poi ognuna delle due moto prende la sua strada anche dal punto di vista tecnico. La Silver Vase ha ruota anteriore da 19", la Gran Milano da 17". Cambiano il forcellone (davvero bello quello in alluminio della Gran Milano) e le sospensioni: quelle della Silver Vase sono semplici e in linea con lo spirito del progetto (si notino gli ornamentali soffietti che proteggono gli steli della forcella). Più "sportive" quelle della sorella: la forcella e i due ammortizzatori (con serbatoio separato) sono completamente regolabili e offrono una taratura più sostenuta, adatta all'indole cafe racer della moto. La Gran Milano si riconosce anche per i semimanubri e i due appariscenti terminali di scarico alti. All'atto dell'acquisto questa moto viene consegnata con due differenti selle, una monoposto che integra una sorta di codino dotato di fanalino, e una biposto. Differenze importanti anche per quello che riguarda gli impianti frenanti: quello della Gran Milano presenta un disco più grande, di tipo a margherita, morso da una pinza più potente.

Naked o tuttoterreno?

Stesso motore, stessa cilindrata, sensazioni diametralmente diverse. La posizione di guida rialzata della Silver Vase e quella pronunciata verso l'avantreno della Gran Milano incidono in maniera opposta sulle caratteristiche dinamiche. Più comoda e intuitiva la prima, anche grazie al manubrio con un più ampio braccio di leva, più specialistica e aggressiva la seconda. La Gran Milano sulle prime disorienta non poco il pilota e il motivo è da ricondurre alla strana scelta dei pneumatici di primo equipaggiamento, i Golden Tyre GT 260 Rain Pro, coperture da utilizzare in caso di asfalto bagnato con le più specialistiche supermotard. Il risultato di andare a spasso con una moto dotata di rain è che alle basse velocità lo sterzo risulta pesante, questo a causa della mescola morbida che "aggrappa" molto sull'asfalto e dei tasselli che tendono a "muoversi" parecchio creando una sorta di cuscinetto tra il fondo e la carcassa della gomma. Una sensazione strana a cui occorre abituarsi ma che si affievolisce via via che le velocità in gioco aumentano. Anche perché la Gran Milano non pesa molto (168 kg sulla nostra bilancia) e proprio per questo le gomme sono stressate in maniera contenuta. Questo significa che in percorrenza la moto rimane comunque sufficientemente precisa e neutra, mai imprevedibile o pericolosa. Nei cambi di direzione, poi, risulta sempre facile da gestire e molto reattiva, merito di sospensioni ben tarate e sostenute. Tanta bontà un po' si paga sulle sconnessioni che non vengono filtrate a dovere e che si trasmettono al pilota in modo sensibile. In questo senso va un po' meglio sulla Silver Vase, non fosse altro per la posizione eretta del busto: qui il pilota viaggia in modo più rilassato, tranquillo, godendo di reazioni ciclistiche più... normali. La ruota da 19" installata all'avantreno non incide l'asfalto come farebbe una da 17", ma comunque offre un buon appoggio e feeling a sufficienza per osare nel misto e divertirsi. Certo, nelle esse occorre andare un filino più decisi sullo sterzo per farle cambiare traiettoria, sfruttando l'ampio manubrio, ma rientra tutto nella norma. Meno apprezzabile il comportamento della coppia di ammortizzatori che rispondono in modo secco sulle malformazioni. Per i freni, avremmo gradito un po' più di mordente dal disco anteriore della Silver Vase, modulabile ma carente quanto a potenza. Anche perché non c'è l'ABS nelle due SWM e quindi a forzare troppo sulla leva nelle decelerazioni di emergenza si rischia di perdere la misura, arrivando magari al bloccaggio. Nulla di tutto ciò nella Gran Milano, dotata di un impianto anteriore eccellente sotto tutti i punti di vista: potenza e modulabilità sono ottimi, occorre solo tenere presente che il grip dei pneumatici è particolare. Ma questo è un argomento già trattato. Identico invece il comportamento del disco posteriore: su entrambe è potente ma sempre ben gestibile. Che si parli di Silver Vase o di Gran Milano, le valutazioni sul motore coincidono: è un monocilindrico divertente e molto generoso. L'erogazione, fatta la tara alla cilindrata non certo maxi, è corposa fin dai regimi più bassi: già a 3.000 giri la spinta è notevole, buona la progressione tra i 3.000 e i 5.000 giri, aggressivo il temperamento oltre questa soglia fino all'intervento del limitatore posto prima dei 9.000 giri (la zona rossa dello strumento è piuttosto ottimistica...). Unica controindicazione, le vibrazioni che ai regimi più elevati si fanno leggermente sentire. Una caratteristica prevedibile trattandosi di un monocilindrico quattro tempi. Ma anche qui crediamo che non sia un problema insormontabile: queste moto vanno godute in souplesse, inserendo una marcia dopo l'altra, senza esagerare col gas. Certo, se poi inizia il misto... al polso non si comanda.

Dati Tecnici

 
SWM Silver Vase 440
SWM
Silver Vase 440
SWM Gran Milano 440
SWM
Gran Milano 440

Motore

1 cilindro verticale 1 cilindro verticale

Raffreddamento

ad aria ad aria

Alesaggio corsa

90 x 70 mm 90 x 70 mm

Cilindrata (cc)

445,3 cc 445,3 cc

Rapporto di compressione

10,0:1 10,0:1

Distribuzione

monoalbero a camme in testa monoalbero a camme in testa

Alimentazione

elettronica con 1 corpo farfallato da 36 mm elettronica con 1 corpo farfallato da 36 mm

Lubrificazione

a carter secco a carter secco

Serbatoio (litri/riserva)

22,5 lt 22,5 lt

Frizione

multidisco in bagno d'olio multidisco in bagno d'olio

Telaio

a doppia culla a doppia culla

Materiale

acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella tradizionale da 43 mm non regolabile forcella tradizionale da 47 mm completamente regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone in acciaio e doppio ammortizzatore regolabile nel precarico forcellone in alluminio e doppio ammortizzatore completamente regolabile

Escursione ruota ant/post

130/99 mm 130/106 mm

Pneumatico ant/post

100/90-19; 130/80-17 120/70-17; 150/60-17

Freno anteriore

disco da 260 mm, pinza a 2 pistoncini paralleli un disco da 320 mm, pinza a 4 pistoncini contrapposti

Freno posteriore

disco da 220 mm, pinza a singolo pistoncino disco da 220 mm, pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2.122 2.069

Altezza sella

822 809

Interasse

1.444 1.410

Peso a secco

148 145 kg

Potenza max/giri

22 kW-30 CV a 6.750 giri 22 kW-30 CV a 6.750 giri

Coppia max/giri

36,0 Nm-3,7 kgm a 5.500 giri 36,0 Nm-3,7 kgm a 5.500 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

I numeri emersi durante i rilevamenti delle SWM sono migliori di quelli fatti registrare dalla Yamaha SR400, anch'essa monocilindrica raffreddata ad aria, e quasi allineati a quelli delle più qualificate naked di 300 cc: all'appello qui manca qualche km/h sui 1.500 m e mediamente 1-2 secondi sui 400 m. Le differenze tra le due SWM sono invece minime, nonostante la rapportatura finale più lunga della Gran Milano. In questo senso stupisce che quest'ultima riesca a fare meglio della gemella nella prova di sorpasso. L'impianto frenante sottodimensionato della Silver Vase incide notevolmente sulla relativa prova, meglio la Gran Milano nonostante le gomme rain.

Curva di accelerazione

SWM Silver Vase 440 , SWM Gran Milano 440

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,8 m/s
Temperatura aria 47°C
Pressione atmosferica 1.006 mb
Temperatura asfalto 47,9°C

Rilevamenti

 
SWM Silver Vase 440
SWM
Silver Vase 440
SWM Gran Milano 440
SWM
Gran Milano 440

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 138,2 km/h (46,0 s 141,4 km/h (45,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 16,6 s (121,2 km/h) 16,5 s (122,9 km/h)
0-1000 m 33,0 s (137,7 km/h) 32,8 s (139,1 km/h)
0-90 km/h 7,0 s (108,9 m) 6,8 s (103,0 m)
0-130 km/h 21,9 s (584,9 m) 21,5 s (577,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 16,8 s (518,8 m) 15,0 s (460,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,9 s (90,6 m) 2,6 s (83,6 m)
50-0 km/h 2,8 s (26,0 m) 2,6 s (25,5 m)

CONSUMO

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 173,5 kg 168,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0 50,0/50,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 41,0/59,0 45,0/55,0

Pagelle

 
SWM Silver Vase 440
SWM
Silver Vase 440
SWM Gran Milano 440
SWM
Gran Milano 440

In sella

La Silver Vase si fa apprezzare per la posizione di guida intuitiva e la facilità complessiva. Meno accomodante la sorella con i semimanubri: alla lunga è impegnativa.
4.0
3.0

Comfort

Lo spazio a bordo per entrambe non è esagerato: ma il manubrio ampio della Silver Vase e le sospensioni meno rigide aiutano a non stancarsi troppo. Più aggressiva l'altra: in sella è più scomoda, le sospensioni non aiutano.
4.0
2.5

Dotazioni

Due moto basilari tecnicamente e nell'allestimento, specie la Silver Vase. La Gran Milano è un gradino sopra, grazie a componentistica più ricercata e alla doppia sella (mono e biposto) fornita di serie.
2.0
3.0

Qualità percepita

Non raggiunge i livelli di eccellenza della produzione europea o giapponese, ma non è nemmeno al livello così basilare di altri produttori cinesi. La strada imboccata è quella giusta.
2.5
2.5

Capacità carico

La valutazione della Gran Milano è riferita alla sella doppia, uguale a quella della Silver Vase. E il giudizio è positivo: il passeggero o un piccolo bagaglio sono ben accettati.
3.0
3.0

Motore

In assoluto, non impressionano a livello di prestazioni pure. Ma entrambi i monocilindrici SWM risultano piacevoli da usare e dotati di una buona spinta ai medi. Insomma, fanno quello che devono.
2.5
2.5

Trasmissione

Un quadro positivo: frizione sempre puntuale e morbida da azionare, cambio preciso e abbastanza rapido, finale priva di giochi.
4.0
4.0

Sospensioni

Promosse quelle della Gran Milano, più sostenute e bilanciate delle unità montate sulla Silver Vase. Questa è un filo più morbida all'avantreno, ma più rigida dietro: se si guida con tranquillità non ci sono problemi.
3.5
4.0

Freni

La Silver Vase meriterebbe qualcosa di più, soprattutto all'avantreno: manca potenza frenante. Decisamente meglio il disco posteriore. Promosso sotto ogni punto di vista l'impianto installato sulla Gran Milano.
2.0
4.0

Su strada

Le doti dinamiche delle due SWM vanno in direzioni opposte: turistica e tranquilla la Silver Vase, più spigliata l'altra. Entrambe vanno gustate con calma.
3.5
3.0

Versatilità

In questo ambito è la Silver Vase a dominare la scena, grazie a una posizione di guida più rilassante che le permette un raggio d'azione più ampio. Con l'altra serve un po' di spirito di sacrificio.
4.0
2.5

Prezzo

Non costano molto in termini assoluti, ma nemmeno poco. E la qualità costruttiva non è ancora a livello della produzione europea o giapponese. Però hanno personalità, una dote non comune.
3.0
3.0

Gallery

SWM Silver Vase 440 , SWM Gran Milano 440
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