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Prove della redazione

Hyosung Aquila GV 650

Alan Cathcart il 25/07/2012 in Prove della redazione
Hyosung Aquila GV 650
Hyosung Aquila GV 650
647 cc / 51,6 kW (70,2 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 2
€ 7.196 c.i.m.

Sembra un'Harley V-Rod, ma costa un terzo e la fanno in Corea. Una cruiser bella anche da guidare, nonostante i limiti del ridotto angolo di piega e di freni non sempre all'altezza

La presentazione avvenne nel 2003 al salone di Milano. Allora però si trattava solo di un prototipo. Oggi, la Hyosung Aquila GV650 è una solida e promettente realtà. La produzione di questa cruiser è stata avviata e non manca molto per vederla protagonista anche nel nostro mercato. Questa moto è alimentata da una versione addolcita del bicilindrico a V di 90° da 647 cc della naked Comet, un'unità raffreddata a liquido con distribuzione a quattro valvole per cilindro. Le modifiche principali riguardano soprattutto i sistemi di alimentazione (con differente scatola filtro e diverso timing dell'accensione) e quello di scarico: tutto ciò per ottenere un'erogazione più piena soprattutto ai bassi e ai medi regimi. Questo bicilindrico è ancora alimentato con due carburatori Mikuni da 39 mm (come nella Comet) ma la potenza rispetto alla citata naked di pari cilindrata è scesa di 9 CV così come è calata la coppia. In compenso l'erogazione si è fatta più omogenea e questo ha permesso di adottare un cambio a cinque marce (con quinta overdrive) e la trasmissione finale a cinghia al posto delle precedenti sei e della classica catena.

Una cruiser alla moda

L'Aquila da noi guidata è uno di primissimi esemplari usciti dalla linea di produzione della fabbrica di Changwon. E questa prima, rapida presa d contatto sembra confermare quanto di buono aveva espresso staticamente questo modello alla sua prima apparizione a Milano; la Hyosung si sta affacciando ai mercati mondiali in maniera seria e determinata, ponendosi come un punto di riferimento anche per gli altri costruttori. E un punto fermo è anche lo stile personale e retrò dell'Aquila, interamente opera degli ingegneri coreani: un look che ha destato addirittura la protesta dell'Harley-Davidson che ha accusato la Hyosung di copiare il design della V-Rod. «Davvero strano! – dice N.C. Heo, responsabile del progetto – E dire che noi eravamo preoccupati che lo stile dell'Aquila fosse troppo orientale...». Il sellino, ben imbottito e dotato di supporto lombare, è realmente molto comodo per chi guida; il comfort di marcia è buono anche per la dislocazione delle pedane che sono sì avanzate ma in maniera non eccessiva, e per il manubrio ben proteso verso il pilota e correttamente angolato. I piloti meno alti possono inoltre regolare la distanza dei poggiapiedi su di una escursione di 50 mm. Tutto ciò, abbinato alla postura reclinata che evita di stressare oltremodo la base della schiena, permette un posizione di guida poco stancante sulle lunghe distanze, anche su percorsi non proprio perfettamente lisci, come ad esempio quelli coreani luogo di questo test. L'impressione, in sella all'Aquila, è di guidare qualcosa di più di una media, sensazione che trova conferma anche nelle ottime performance del motore che non riesce a nascondere la sua estrazione sportiva.

La sportività rimane

Il bicilindrico della Hyosung si avvia lestamente e manifesta una contenuta rumorosità meccanica. Le vibrazioni sono limitate anche agli alti regimi grazie al buon bilanciamento mentre in marcia è criticabile la leggibilità della strumentazione: in presenza di luce intensa è praticamente impossibile vedere la N della folle così come la spia intermittente degli indicatori di direzione. La strumentazione è comunque piuttosto completa per essere quella di una cruiser, anche se manca il contagiri. Il motore, anche se si è rivelato sufficientemente potente e ha messo in campo una curva di coppia piatta che offre una discreta flessibilità, non si è rivelato all'altezza delle rivali giapponesi quanto a spinta ai bassi regimi. Così, si può procedere a 70 km/h con il rapporto più lungo inserito, ma è bene scalare in quarta se si vuol scattare in avanti con decisione e magari arrivare all'ottima velocità di 198 km/h letta sul tachimetro. In sostanza la derivazione del bicilindrico coreano dall'utilizzo «naked» è piuttosto evidente, infatti dà il meglio ai regimi medio-alti. Comunque non strappa mai, tanto che è difficile credere che sia alimentato ancora a carburatori.

Ottimo il feeling

L'inclinazione del cannotto di sterzo e l'avancorsa sono tipiche di una cruiser, ma l'Aquila colpisce per il buon feeling di guida: merito del peso contenuto, della precisione di sterzo e della favorevole conformazione del manubrio. Non vanno però dimenticati gli ammortizzatori posteriori, che si comportano bene anche con fondo irregolare. Il grip delle coperture Bridgestone è sufficiente ad esplorare i limiti di inclinazione della moto, che in curva tocca l'asfalto su entrambi i lati. Anche l'impianto frenante è simile a quello testato su alcune Comet: poco modulabile al posteriore (che porta porta spesso al bloccaggio la ruota) e un po' «legnoso» il doppio disco anteriore. Per ottenere una risposta vigorosa occorre esercitare una pressione notevole sulla leva (che non è regolabile) a scapito del feeling. Visto che non si tratta di una moto sportiva, tuttavia, è un difetto veniale, anche perchè la potenza frenante in senso assoluto non manca.
La Hyosung Motors & Machinery Inc. è stata fondata nel 1979 come filiale di uno dei tanti conglomerati industriali coreani, un vero gigante nel settore dell'ingegneria pesante. Dopo aver tentato partnership tecniche con vari fornitori europei questa azienda coreana ha chiuso un accordo con la Suzuki per la fornitura dei propulsori e l'avvio della produzione. L'assemblaggio di una coppia di due tempi – la FR80 e il GP125 – è iniziata nel 1980 nella fabbrica di Changwon, sede storica della Casa. Da 15.000 moto costruite il primo anno, si è passati alle 150.000 prodotte sulle due linee di assemblaggio durante il boom a cavallo degli anni '90. Ma le limitazioni messe in atto dalla Suzuki sull'esportazione dei prodotti coreani ha imposto la creazione di una struttura di ricerca e sviluppo in Giappone, per mettere a punto una gamma di prodotti interamente Hyosung. Dopo che l'azienda si è definitivamente separata dal grande parente industriale, è stata sviluppata la gamma dei bicilindrici a «V» attualmente in commercio. E i numeri parlano chiaro: 46.000 moto prodotte nel 2005, 68.000 nel 2005. E per il futuro si parla di un bicilindrico da 1.000 cc e di un mono da 450 cc a quattro valvole, entrambi in fase di sviluppo.

Dati Tecnici

 
Hyosung
Aquila GV 650

Motore

2 cilindri a V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 81,5x62,0 mm; cilindrata 647 cc; rapporto di compressione 11,6:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a carburatori Mikuni CV da 39 mm. Capacità serbatoio carburante 17 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a cinghia. Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a cinque marce.

Ciclistica

telaio a doppia culla in tubi di acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 41 mm completamente regolabile, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico, escursione ruota 67 mm. Cerchi: anteriore 18x3,50”, posteriore 17x5,50”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR18, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 300 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 270 mm e pinza a doppio pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2.430, larghezza 840, altezza sella 705, interasse 1.700. Peso a secco 218 kg.

Prestazioni

potenza 51,6 kW (70,2 CV) a 9.000 giri, coppia 61,6 Nm (6,3 kgm) a 7.500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

L’erogazione appuntita del bicilindrico gioca un ruolo importante nella fase del rilevamento dati. Nella prova con partenza da fermo, infatti, occorre tenere il motore piuttosto su di giri per spuntare tempi interessanti. Così facendo però occorre modulare in maniera più accurata la frizione e il rischio di commettere errori si fa più concreto. Per fortuna il lungo interasse e il baricentro collocato in posizione piuttosto ribassata limitano notevolmente la tendenza all’impennata. La velocità di uscita sul traguardo dei 1.500 m è interessannte, soprattutto se considerata la mancanza di una qualsivoglia protezione aerodinamica. Meno brillante si è rivelata l’Aquila nella prova di sorpasso: l’erogazione poco incisiva ai medi limita la prestazione e i decimi passano inesorabili. Di tutto rispetto le prestazioni in frenata mentre merita un cenno il valore rilevato del peso: 240 kg non sono pochi.

Curva di accelerazione

Hyosung Aquila GV 650

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento assente
Temperatura aria 3°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 4°C

Rilevamenti

 
Hyosung
Aquila GV 650

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 183,1 km/h (36,4 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,8 s (157,3 km/h)
0-1000 m 26,4 s (178,2 km/h)
0-90 km/h 4,3 s (58,9 m)
0-130 km/h 8,2 s (177,4 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,7 s (258,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (78,3 m)
50-0 km/h 2,4 s (24,4 m)

CONSUMO

Urbano 15,5 km/l
Extraurbano 16,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,4 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 240,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 42,0/58,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 40,5/59,5

Pagelle

 
Hyosung
Aquila GV 650

In sella

4.0

La posizione di guida è rilassante e non affatica la schiena. In più c’è la possibilità di regolare la posizione delle pedane sulle proprie esigenze.

Comfort

3.0

La sella ben imbottita e le pedane basse rendono la seduta comoda anche in viaggio. Naturalmente di protezione non c’è traccia.

Dotazioni

2.0

L’essenzialità regna sovrana: quel che c’è si vede, il resto è pura fantasia. Il prezzo è contenuto e la componentistica ne risente. Auspicabile un catalogo accessori.

Qualità percepita

3.5

L’oriente (non giapponese) avanza; ma la qualità non è ancora a livello della concorrenza. Rimane quel dolciastro sapore di plastica...

Capacità carico

2.0

C’è la porzione di sella del passeggero o in alternativa lo zainetto: perchè per il resto l’Aquila regala ben poca praticità.

Motore

3.0

Il carattere sportivo lo penalizza ai bassi regimi e rende poco fluida la guida in relax. Di contro agli alti sfodera carattere e prestazioni.

Trasmissione

3.0

La finale brilla per la grande dolcezza che nemmeno i più brutali chiudi-apri mettono in crisi. Ottimi anche la frizione e il cambio.

Sospensioni

4.0

Compiono fino in fondo il loro dovere, offrendo stabilità e un discreto livello di comfort. Per una cruiser non c’è di che lamentarsi.

Freni

2.0

L’impianto dell’Aquila si è rivelato «legnoso» e poco modulabile. Per tirar fuori potenza tocca tirare con forza la leva.

Su strada

3.5

Il carattere acerbo del propulsore incide sul comportamento dinamico dell’Aquila. La ciclistica però reagisce bene permettendo angoli di piega di tutto rispetto e offrendo sicurezza in ogni frangente. La maneggevolezza è di buon livello al pari della precisione direzionale.

Versatilità

2.0

Da una cruiser non si può pretendere molto: meglio esibirla al bar o sfruttarla in qualche gita fuoriporta.

Prezzo

4.0

Più a buon mercato della concorreza e di più recente progettazione. Buona la qualità generale. Quasi, quasi...

Pregi e difetti

 
Hyosung
Aquila GV 650

PREGI

Prestazioni, Design curato, Prezzo conveniente

DIFETTI

Scarso feeling in frenata, Strumentazione poco leggibile

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