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BMW R 1200 RT ABS Sport

Andrea Padovani il 13/09/2012 in Prove della redazione
BMW R 1200 RT ABS Sport
BMW R 1200 RT ABS Sport
1.170 cc / 81 kW (110 CV) / 2 cilindri boxer / Euro 2
€ 16.350 c.i.m.

Da Parma a Carpi, attraverso la «bassa», alla scoperta della cultura dell'Emilia. 80 chilometri su una tourer capace di regalare anche emozioni nella guida

Sapori forti, decisi. La concreta e generosa terra quale fondamento di tutto. L'Emilia - meta di questo nostro breve viaggio - è così, «grassa» e per certi versi fortunata. A livello gastronomico, quasi a rispecchiare la sua essenza, offre tanto, anche se la nouvelle cuisine non è certo di casa. Questo spicchio d'Italia regala infatti, oltre a luoghi di grande interesse culturale, anche alcuni dei piatti più prelibati e gustosi della nostra penisola, che solleticano il palato con aromi legati alla tradizione contadina e proprio per questo saporiti e veraci, al pari degli uomini che abitano la pianura a ridosso degli Appennini. Persone spesso semplici, ma concrete e infaticabili. Un po' come la R 1200 RT, maxi tourer BMW ideata per il turismo a largo raggio. Una moto che non nasconde alcuna delle sue pregevoli caratteristiche e che offre all'appassionato una spiccata personalità. Certo, perché non solo tra le sportive senza compromessi, o tra le custom, si nascondono proposte di spessore. Insomma, una moto perfetta per andare a scoprire in tutto relax i segreti di queste zone, soprattutto quando la stagione non è propizia alle lunghe trasferte su due ruote. Il nostro itinerario gastronomico-culturale nella «bassa», come viene detta la zona Emiliana a ridosso del Po, inizia a Parma dove abbandoniamo l'autostrada e le comodità che in viaggio sono peculiari di una classica tourer.

Perfetta per viaggiare

Il comfort è regale: la posizione in sella è a dir poco perfetta grazie al cuscino ampio (e regolabile in altezza) e al manubrio ben proteso verso il busto del pilota. Ma in autostrada della RT si apprezza anche l'impagabile protezione aerodinamica, da ricondurre all'ampio frontale e alla sagomatissima carenatura laterale. Il plexiglass, infatti, oltre ad essere molto esteso è pure regolabile nell'incidenza mediante un pulsante posto sul blocchetto di sinistra. Trovare la condizione di marcia ideale non è operazione difficile. Altrettanto apprezzabile è la posizione delle gambe, anch'esse ben protette grazie alle ampie svasature del serbatoio in cui si inseriscono. Paghiamo al casello e svoltiamo verso Mantova, lascian-doci dietro le spalle Parma. Prima tappa della nostra gita è Colorno, splendida cittadina sorta a ridosso del Po. Una sosta è d'obbligo, un po' per sgranchire le gambe, un po' per ammirare il grazioso centro storico e soprattutto l'imponente Reggia omonima e il suo giardino. Quest'ultima è una delle dimore farnesiane più famose, sorta sui resti di una rocca risalente circa alla metà del 1300. Lasciamo il piccolo centro parmense e la trafficata strada statale che porta a Mantova su cui abbiamo apprezzato la buona elasticità del bicilindrico boxer. La RT si lascia infatti guidare con grande facilità nonostante il peso non sia proprio contenuto; tra auto e camion la maxi bavarese si muove con scioltezza, inoltre non impone un ricorso forsennato al cambio, soprattutto ora che questo è dotato di sesta marcia «corta» e non più studiata solo per i trasferimenti autostradali (come accadeva nella versione precedente). Ci attende un tratto guidato: abbandonate le strade principali, ci dirigiamo verso Brescello guidando sugli argini che delimitano il corso del placido Po. La nostra mente, via via che ci avviciniamo a questo piccolo paese, corre alle immagini ingenue dei film di Don Camillo e Peppone qui girati, ispirati alle novelle di Giovanni Guareschi. Sorridiamo ripensando alle esilaranti gag in bianco e nero della coppia Fernandel-Cervi e agli splendidi paesaggi della pianura. E quasi senza volerlo ci ritroviamo nella famosa piazzetta dominata dall'inconfondibile chiesa. Una rapida visita al museo ispirato alla saga e poi di nuovo in sella, a gustarci le curve che portano a Gualtieri.
La RT è una delle piacevoli scoperte di questo viaggio. È una tourer, e questo si vede benissimo dalle dimensioni. Quello che non si può apprezzare a colpo d'occhio è invece l'eccellente maneggevolezza che sfoggia nel misto e la facilità di guida che mette in campo nonostante l'impostazione da maxi. Insomma, in sella la RT diverte e non è raro ritrovarsi a guidare di buon passo tra curve e controcurve. In ingresso serve comunque un minimo di attenzione per il peso rilevante e il baricentro piuttosto alto. In compenso la moto non tende a cadere in maniera marcata verso l'interno e sembra trovare magicamente l'inclinazione ideale. Basta lasciare alle sospensioni il tempo di lavorare e assestarsi e il gioco è fatto. Poi, se proprio si vuole, si può giocare con l'acceleratore e sfruttare tutta la coppia che il bicilindrico regala ai medi, la zona di erogazione più favorevole. Insistere troppo con il gas, verso gli alti, non conviene. In un attimo ci ritroviamo a Gualtieri, antico feudo dei Bentivoglio, un altro splendido borgo adagiato sulle rive del Po. La sua piazza è davvero incantevole, circondata da portici e palazzi del Seicento: qui nel 1965 morì il pittore Antonio Ligabue, una delle figure più singolari e drammatiche dell'arte contemporanea italiana, cui è stato dedicato anche un museo. Nella sua piazza decidiamo finalmente di gustare la ricca cucina emiliana. La scelta cade sugli inconfondibili cappelletti in brodo e su un piatto di squisiti tortelli di zucca con il soffritto. In attesa dei primi però non potevano non cedere ai ciccioli, bocconcini di carne di maiale bollita e successivamente pressata, assolutamente sconsigliati ai salutisti. Il tutto ovviamente bagnato da un sorso di sano e frizzante Lambrusco. La carne domina il panorama culinario di queste zone. Per rimanere sul classico ci orientiamo verso un bel vassoio di affettati misti (Parma con il suo prosciutto è a pochi chilometri) e gnocco fritto e tigella (calde) sopra cui adagiare il tutto. Non prima però di aver spalmato un velo di lardo di Colonnata per insaporire maggiormente il boccone. Un bel pezzo di Parmigiano Reggiano – le calorie per affrontare i rigori dell'inverno potrebbero non bastare! – per chiudere in bellezza e via: la strada però è ancora lunga e... fredda. Dobbiamo andare.

Stabile sul veloce

La nostra fida R 1200 RT ci aspetta fuori dal ristorante. Prossima tappa Guastalla per gustare un caffè ristoratore in uno dei bar del centro storico. Sede dell'omonimo Ducato, questo centro ha conservato l'aspetto della «capitale», con il cinquecentesco Palazzo Ducale e la Cattedrale. Il tempo stringe e la luce inizia inesorabilmente a calare. Il freddo si fa sempre più pungente: per fortuna le manopole riscaldate installate come optional funzionano alla grande. Puntiamo in direzione di Novellara e quindi Correggio. La RT, appena la strada si fa più scorrevole, sembra volare. Nelle curve in appoggio, anche se a pieno carico, non soffre di scompensi d'assetto e la precisione direzionale è davvero ottima. Meno a punto risulta il cambio visto che con gli stivali invernali siamo occorsi in qualche sonora sfollata. Supera a pieni voti l'esame della strada la frenata, atipica per la presenza del servo-freno: la potenza decelerante è davvero notevole come lodevole è la poca pressione che tocca esercitare sulla leva per ottenere decelarazioni degne di nota. Nelle frenate più decise si apprezza pure l'assenza di trasferimento di carico verso l'anteriore, un comportamento tipico delle moto BMW. Ciò è da ricondurre alla sospensione anteriore di tipo Telelever, un sistema che se da un lato toglie un po' di feeling con l'avantreno, dall'altro mantiene un assetto piatto del mezzo a vantaggio della guidabilità. Pochi chilometri e siamo a Correggio, anch'essa ex capitale del minuscolo e omonimo Stato. Una rapida sosta per ammirare i palazzi che si affacciano sulla bella via centrale e poi ancora in sella per l'ultima tappa del nostro breve viaggio: Carpi, con la grande Piazza Martiri incorniciata dal complesso degli edifici che compongono il Castello dei Pio e dalla Cattedrale. Il tempo non gioca a nostro favore e la RT scalpita per tornare a casa: il sole infatti è ormai prossimo al tramonto e non rimane molto prima che la temperatura si faccia davvero polare. Il casello dell'autostrada è a pochi chilometri. Dentro la prima e via...
Il motore della nuova RT è l'ultima evoluzione dei boxer a quattro valvole, cominciata nel 1993 con la R 1100 RS. I vantaggi dei motori boxer sono l'ottima equilibratura, la regolarità dell'intervallo tra le combustioni (cosa che li rende molto «morbidi» ai bassissimi regimi) e la possibilità di essere raffreddati ad aria in modo molto efficiente. Gli svantaggi sono soprattutto legati alla larghezza complessiva del motore, decisamente superiore a tutti gli altri schemi costruttivi. Rispetto al motore a due valvole precedente (un progetto degli anni Sessanta) il 4 valvole è più moderno e prestante, anche se più complesso a livello costruttivo. La caratteristica tecnica più interessante e inconsueta dei BMW boxer è la distribuzione ad «albero rialzato»: per contenere gli ingombri dei gruppi termici gli alberi a camme non sono posizionati sopra le valvole, ma di fianco, e le azionano per mezzo di corte punterie e bilancieri a tre bracci. Per il medesimo motivo anche la corsa dei pistoni è particolarmente contenuta. Nella nuova versione da 1.200 cc (1.170, per la precisione), l'alesaggio di ben 101 mm è stato abbinato ad una corsa aumentata da 70,5 a 73 mm rispetto ai modelli di 1.150 cc. Quest'ultima versione del motore è caratterizzata anche da un contralbero di equilibratura (apparso per la prima volta sulla R 1200 GS), che ha il doppio scopo di ridurre ulteriormente le vibrazioni e di contrastare almeno parzialmente la coppia di reazione, tipica dei motori con albero motore disposto in senso longitudinale. Rispetto ai propulsori da cui derivano, i 1.200 hanno una caratterizzazione più sportiva: appaiono decisamente più «spinti» a livello di rapporto di compressione – 12:1 sulla RT – e di distribuzione (gli alberi a camme hanno profili più «cattivi»), mentre i sistemi di aspirazione e scarico sono stati riprogettati in modo da raggiungere la rispettabile potenza di 110 CV, pur mantenendo un'erogazione sostenuta anche ai regimi intermedi. In quest'ottica è interessante notare come anche la gestione elettronica del propulsore si sia sensibilmente evoluta: il sistema di controllo del battito in testa permette di far funzionare il motore con l'anticipo di accensione più efficiente e nello stesso tempo di scongiurare danni anche con benzine con numero di ottano di 95 invece di 98; inoltre ogni cilindro è servito da due candele e alimentato in modo indipendente sotto il controllo di due sonde Lambda: in questo modo in ogni camera di combustione si brucia nel modo più completo una miscela aria-benzina dosata con precisione, a vantaggio dei consumi e delle emissioni inquinanti.
La R 1200 RT è realizzata sulla base tecnica della R 1200 GS introdotta nel 2004. Il progetto è strutturato intorno al propulsore boxer da 1.170 cc con funzione portante e al telaio a traliccio in tubi d'acciaio che lo abbraccia superiormente. Il motore è un moderno bicilindrico di tipica progettazione BMW: il raffreddamento, come si può dedurre dall'alettatura sui cilindri, è ad aria mentre la distribuzione è a quattro valvole per cilindro. Non poteva mancare su una moto di questo tipo l'alimentazione a iniezione elettronica: questa è gestita dalla centralina che controlla pure l'accensione. Tra le chicche da segnalare la regolazione antidetonante con sonde lambda sui collettori che permettono una gestione estremamente raffinata della combustione della miscela. Completa il quadro il contralbero equilibratore per ridurre sensibilmente le vibrazioni e la frizione monodisco a secco, ormai marchio di fabbrica BMW. Da un punto di vista ciclistico la RT adotta l'ormai collaudato Telelever all'anteriore e il Paralever al retrotreno. Il primo ha la particolarità di separare la funzione ammortizzante (delegata a un ammortizzatore centrale non regolabile) da quella di guida della ruota (la classica forcella, peraltro ben visibile ma priva dei classici elementi interni). Il Paralever impiega invece un monoammortizzatore caratterizzato da un aumento progressivo del freno idraulico in funzione dell'escursione. Da segnalare, infine, la presenza nell'allestimento di serie dell'impianto frenante servoassistito EVO con ABS.

Dati Tecnici

 
BMW
R 1200 RT ABS Sport

Motore

bicilindrico boxer a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 101,0x73,0 mm; cilindrata 1.170 cc; rapporto di compressione 12,0:1. Distribuzione monoalbero a camma rialzata con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con antibattito integrato BMS-K. Capacità serbatoio carburante 27 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale ad albero (rapporto 2,62). Frizione monodisco a secco e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio; sospensione anteriore con sistema Telelever non regolabile, escursione ruota 120 mm; sospensione posteriore monobraccio con sistema Paralever e monoammortizzatore regolabile nel precarico, escursione ruota 135 mm. Cerchi: anteriore 17x3,50”, posteriore 17x5,00”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55- ZR17. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 265 mm e pinza a 4 pistoncini.

Dimensioni

lunghezza 2.230, larghezza 905, altezza sella 820-840, interasse 1.485. Peso a secco 229 kg.

Prestazioni

potenza 81 kW (110 CV) a 7.500 giri, coppia 115 Nm (11,7 kgm) a 6.000 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Nella prova di accelerazione bisogna porre parecchia attenzione alla cambiata: facile incappare in una sfollata salendo di rapporto, più per la posizione piuttosto nascosta della leva del cambio che per imprecisione del selettore. Gli innesti delle marce sono comunque lunghi e si perde del tempo prezioso ai fini della prestazione assoluta. Gestibilissima la frenata, grazie al Telelever che nella situazione-limite del test elimina i trasferimenti di carico, consentendo di sfruttare al massimo la potenza dei freni. L’ABS si sente ma non disturba più di tanto.

Curva di accelerazione

BMW R 1200 RT ABS Sport

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 1°C
Pressione atmosferica 1.013 mb
Temperatura asfalto 4°C

Rilevamenti

 
BMW
R 1200 RT ABS Sport

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 212,2 km/h (32,2 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,6 s (178,6 km/h)
0-1000 m 23,7 s (206,8 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (47,4 m)
0-130 km/h 7,8 s (126,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,8 s (228,9 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (77,5 m)
50-0 km/h 2,4 s (24,1 m)

CONSUMO

Urbano 17,6 km/l
Extraurbano 16,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,3 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 285,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 50,5/49,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46,0/54,0

Pagelle

 
BMW
R 1200 RT ABS Sport

In sella

4.0

Il trattamento è buono: la posizione di guida è estremamente comoda e naturale e la funzionalità di ogni particolare di alto livello.

Comfort

5.0

Il peso non proprio trascurabile in manovra è l’unico problema: per il resto è come viaggiare in business class. I km passano senza stress, grazie alla grande protettività e alle sospensioni ben tarate.

Dotazioni

4.0

L’ABS e il plexiglass regolabile forniti di serie sono un buon antipasto. Il bello arriva però se si approfitta della lista di optional fornita dalla Casa.

Qualità percepita

4.5

E’ davvero elevata e non si scorgono cadute di stile: plastiche solide, dotazione di ottimo livello e finiture degne di una berlina su due ruote.

Capacità carico

4.5

Se le valigie da 32 litri di serie non vi bastano si possono richiedere il «top case» (da 49 o 28 litri) e la borsa da serbatoio da fissare sulla piastra.

Motore

3.5

Non ha certo la spinta del 4 cilindri della LT. Comunque questo boxer sa difendersi alla grande con una coppia ai medi corposa e una buona trattabilità.

Trasmissione

2.5

Se paragonati alle rivali il cambio richiede un po’ di attenzione, pena qualche sfollata, e pure la frizione monodisco non brilla per feeling.

Sospensioni

4.0

Filtrano bene le asperità e offono stabilità nella guida; in più il Telelever limita l’affondamento in staccata. Promosse!

Freni

4.5

C’è il servofreno e l’ABS di serie: la potenza non manca, così come la modulabilità e la sicurezza in caso di fondo scivoloso.

Su strada

5.0

E’ una tourer con i fiocchi, comoda e protettiva: tutta da gustare sul misto grazie a un peso elevato ma gestibile e a un bilanciamento che permette di divertirsi. Tra le migliori proposte del settore.

Versatilità

4.0

Si può usare in vacanza così come per qualche giretto la domenica o per andare al lavoro in città. L’unico limite sono gli ingombri perchè per il resto può fare davvero tutto.

Prezzo

3.0

La RT non costa poco ma la qualità e la sostanza sono davvero elevate, soprattutto perchè la guida è appagante e la funzionalità ottima.

Pregi e difetti

 
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R 1200 RT ABS Sport

PREGI

Comfort di viaggio, Maneggevolezza nel misto, Finiture accurate

DIFETTI

Ingombri notevoli, Peso, Cambio impreciso

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