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Prove della redazione

BMW F 800 GS

Riccardo Capacchione il 20/04/2012 in Prove della redazione
BMW F 800 GS
BMW F 800 GS
798 cc / 63 kW (85 CV) / 2 cilindri paralleli trasversali a 4 tempi / Euro 3
€ 10.630

Le dune rossastre e i luoghi incantati, come il lago di sale che si nasconde tra le sabbie, resteranno per sempre nei nostri ricordi. Un viaggio emozionante con l'enduro tedesca nel Paese africano dove la natura si offre integra ai viaggiatori

Mille chilometri nel cuore dell'Africa, in sella all'eclettica BMW F 800 GS. Non sappiamo esattamente cosa ci aspetta mentre viaggiamo a bordo dell'incredibile Airbus A-380, l'aereo più grande del mondo. Esistono voli diretti per la capitale Windhoek, oppure si può fare scalo a Johannesburg, in ogni caso tra l'Italia e la Namibia ci sono almeno dieci ore di aereo. Un po' frastornati dal lungo volo, cerchiamo di orientarci mentre il tassista evita con consumata esperienza le buche che a tratti si aprono nell'asfalto. "Colpa delle piogge - spiega - non si erano mai viste così, il tempo è diventato matto!". Per fortuna, al momento il cielo della Namibia promette una splendida giornata di sole che fa luccicare il metallo delle F 800 GS parcheggiate all'ingresso dell'hotel che ci ospiterà il primo giorno. Il gruppo di viaggio è composto da giornalisti provenienti da tutto il mondo e da tecnici e manager della BMW, compreso il presidente Hendrik Von Kuenheim, appassionato di offroad e profondo conoscitore dell'Africa meridionale. Windhoek è situata su un altipiano, a oltre 1700 metri di altezza, dove il clima è reso mite dalle montagne che riparano la città dai venti freddi. D'inverno le precipitazioni sono più scarse e la temperatura diurna non supera i 25°, mentre d'estate le giornate sono molto più calde, oltre i 35°, ma il rischio di piogge è maggiore.

Briefing, si parte!

Jurgen Muess è il titolare della Karoo Biking, la società di viaggi avventura che ha curato ogni aspetto del nostro tour. Specialità di Jurgen, oltre a guidare davvero bene in fuoristrada, sono i briefing, ed è con uno di questi che inizia il nostro viaggio. Le raccomandazioni principali sono riservate alla sicurezza: il pericolo più grande è rappresentato per noi "destrorsi", dalla guida a sinistra, oltre che dalle buche, animali sulla strada, attraversamenti d'acqua, banchi di sabbia... Meglio partire, scopriremo cosa ci aspetta strada facendo. Percorriamo un tratto asfaltato di circa 80 km in direzione Okahandia, dove ci fermiamo prima di affrontare gli sterrati che ci aspettano per tutto il tour. Ne approfittiamo per regolare il manubrio, la leva del cambio e quella del freno per adattarla alla guida in piedi, più redditizia in offroad. Si parte e dopo pochi chilometri svoltiamo in una stradina sterrata: Jurgen ci precede, deve aprire i 6 cancelli che chiudono l'area safari dove pernotteremo. Lo sterrato è facile e la GS molto comoda, viaggiamo rilassati godendoci il panorama della savana, ma sempre prestando attenzione al fondo che a tratti è ancora fangoso per le piogge recenti. Manteniamo 200 metri tra una moto e l'altra, la polvere che si alza dalle Metzeler Karooo è come nebbia e riduce la visibilità. Sentiamo i granelli tra i denti, una sensazione che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Il primo giorno in moto corre veloce, è stato un buon "riscaldamento", ma il meglio è ancora da venire. Intanto ci godiamo il pomeriggio a bordo di una 4x4, esplorando la riserva di Erindi e incontrando molti animali che qui vivono liberi e protetti. Giraffe, antilopi, ghepardi e anche un leone si lasciano fotografare senza prestare, ovviamente, la minima attenzione alla nostra eccitazione un po' infantile.

Verso l'oceano

Dopo il consueto briefing di Jurgen lasciamo alle spalle la riserva, la strada si allarga con fondo compatto che però a tratti nasconde insidiosi banchi di sabbia. Bisogna stare attenti anche ai canali che la pioggia ha scavato trasversalmente alla carreggiata: lo impariamo troppo tardi e in uno di questi pieghiamo il nostro cerchio anteriore, affrontandolo a circa 120 km/h. Nessun problema però, il pneumatico non perde pressione essendo dotato di camera d'aria. La media è elevata, si viaggia costantemente oltre i 100 km/h, in piedi sulle pedane, e la fatica si fa sentire dopo un centinaio di km, ma il gusto della guida è tale che ce ne dimentichiamo. Stiamo imparando la tecnica corretta: testa alta e sguardo che punta lontano, con le ginocchia ben strette sui fianchi del serbatoio e le mani che stringono il manubrio a tutta forza. Bilanciando il peso e non badando troppo agli scuotimenti dell'avantreno si entra in curva con il gas costante, per poi accelerare al massimo in uscita dalle svolte. Risultato, derapate di centinaia di metri in stile speedway che regalano sensazioni esaltanti e portano il nostro umore alle stelle! Purtroppo registriamo una caduta, e così salutiamo un compagno di viaggio che rientrerà prima del dovuto. Nulla di grave per fortuna, ma questa disavventura ci ricorda di mantenere precisi limiti e di non fidarci troppo delle nostre capacità, la strada nasconde troppe insidie inaspettate. Swakopmund è la città sull'oceano, meta di giornata. Per raggiungerla attraversiamo un tratto di deserto di circa 120 km: qui non c'è assolutamente nulla e conviene rifornire le GS appena possibile: l'autonomia in queste condizioni è di circa 250 km, ma è sempre meglio avere il serbatoio pieno. La sera porta un po' di fresco, molto gradito visto che in pieno deserto abbiamo toccato i 34°C. Il vento ha il profumo del mare e infatti, in fondo a uno sterminato rettilineo, appare l'Oceano. Sembra un miraggio, l'azzurro dell'acqua si stempera nel tremolio dell'aria surriscaldata, ma più ci avviciniamo e più i contorni si fanno precisi e distinti. Dopo 380 km di polvere ci lanciamo come bambini sulla spiaggia, grandissima, bianca di sabbia e di sale. Se qualcuno ci vedesse ci darebbe dei matti, osservandoci scorrazzare con le moto senza una meta precisa.
Dopo una notte di sonno profondo, ci risvegliamo nella nebbia salmastra che spesso avvolge questa città: ragazzini biondi in divisa stanno andando a scuola e nell'aria riecheggiano parole in tedesco. Sembra di essere in un paesino della Germania e in effetti Swakopmund è stata costruita dai molti immigrati tedeschi. Briefing - ovviamente - e poi via, pochi chilometri e ci appare uno spettacolo mozzafiato: Dune 7, la duna numero sette, altissima, dai fianchi verticali e rossa di sabbia portata dal vento. Dopo aver disinserito l'ABS per consentire il bloccaggio del posteriore in frenata ci lanciamo sui fianchi della duna, con il peso del corpo indietro, in terza marcia e a gas spalancato. Il motore urla e balbetta quando il limitatore taglia l'accensione, si sale fino a che la moto avanza, pronti a svoltare verso il basso quando perde velocità. La discesa è pazzesca e quando si raggiunge il fondo la testa gira come sulle montagne russe, fantastico! Chi scrive non ha esperienza in offroad, ma la ciclistica molto intuitiva della 800 GS , l'erogazione lineare e robusta del bicilindrico e la modulabilità dei freni consentono un approccio amichevole alla guida sulla sabbia. Non possiamo però fermarci troppo, ci aspettano quasi 400 km di sterrato e così lasciamo le dune per affrontare nuovamente il deserto di polvere dove sembra di correre verso il cielo. Viaggiamo tutto il giorno sul filo dei 130 km/h, fermandoci solo per la foto ricordo al Tropico del Capricorno e per il rifornimento a Solitaire, quattro case, un benzinaio e la torta di mele più buona della Namibia cotta da un pasticciere tedesco pacioccone. Mancano un'ottantina di chilometri all'hotel che si rivela essere il più bello del viaggio: le camere sono piccole case, realizzate per metà come delle tende da accampamento, il tutto in un contesto così chic da sembrare surreale in mezzo al deserto. Sfruttiamo la giornata seguente per scalare a piedi le dune rosse e il lago salato che potete vedere nelle foto di apertura di questo servizio. Qui il caldo è soffocante, ma la fatica dell'ascesa viene ripagata da una vista mozzafiato. La calura delle dune viene sostituita dalla pioggia dell'ultimo giorno: 300 chilometri sotto un acquazzone continuo, scalando il Gambsberg Pass lungo la strada che ci porterà a Windhoek, dove arriviamo la sera, fradici, intirizziti e molto felici.

Dati Tecnici

 
BMW
F 800 GS

Motore

2 cilindri paralleli trasversali a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 82,0x75,5 mm; cilindrata 798 cc; rapporto di compressione 12,0:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 46 mm. Capacità serbatoio carburante 16 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (16/42). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 45 mm non regolabile, escursione ruota 230 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore regolabile nel precarico e nel freno idraulico di ritorno, escursione ruota 215 mm. Cerchi: anteriore 2,15x21”, posteriore 4,25x17”. Pneumatici: anteriore 90/90-ZR21, posteriore 150/70-R17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 300 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 265 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2320, larghezza 945, altezza sella 880, interasse 1578. Peso a secco 185 kg.

Prestazioni

potenza 63 kW (85 CV) a 7500 giri, coppia 83 Nm (8,5 kgm) a 5750 giri.

Prestazioni

Condizione della prova

Cielo Cielo sereno
Vento 1,0 m/s
Temperatura aria 11,7°C
Pressione atmosferica 1018 mb
Temperatura asfalto 16,7°C

Rilevamenti

 
BMW
F 800 GS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 194,5 km/h (33,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,5 s (170,1 km/h)
0-1000 m 24,3 s (190,5 km/h)
0-90 km/h 3,4 s (46,4 m)
0-130 km/h 6,2 s (133,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,1 s (179,5 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,5 m)
50-0 km/h 2,4 s (23,7 m)

CONSUMO

Urbano 15,8 km/l
Extraurbano 17,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 14,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 218,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,0/53,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,5/55,5

Pagelle

Pregi e difetti

 
BMW
F 800 GS

PREGI

Ciclistica: efficace, sia nel fuoristrada leggero sia su afalto., Motore: erogazione della coppia molto lineare che nell’offroad aiuta nei passaggi più difficili., Freni: molto modulabili i dischi anteriori. Qualità apprezzabile con fondo sdrucciolevole.

DIFETTI

Posizione in sella: da seduti il manubrio è un po’ troppo alto., Nella guida in piedi i fianchi del serbatoio costringono le gambe a una posizione poco naturale., Sospensioni: la forcella nel fuoristrada risulta troppo soffice.

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