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Yamaha Ténéré 700 2025: ottima evoluzione +VIDEO+

L’hanno evoluta dove serviva, senza stravolgerla. E senza aumentarne il prezzo (10.999 euro la Standard, 12.199 la Rally): la strategia migliore quando hai un’icona per le mani e la Cina che ti mette con le spalle al muro
Con la Ténéré, Yamaha ha saputo ricreare un mito: operazione facile solo in apparenza, come dimostra il fatto che di modelli mitici sono pieni gli archivi, ma non i listini di oggi. A Iwata (e Gerno di Lesmo) hanno fatto un ottimo lavoro, perché l’hanno evoluta dove serviva, senza stravolgerla. E senza aumentarne il prezzo (10.999 euro la Standard, 12.199 la Rally). La strategia migliore quando hai un'icona per le mani e la Cina che ti mette con le spalle al muro.

Stesso feeling, migliorato
Triangolazione perfetta, con il manubrio decisamente alto. Stupisce solo il fatto che sembra meno largo della media (come prima). Manopole con un bel grip (il disegno è quello delle YZ/WR), ma in plastica un po' dura (segnano le mani, senti la bava del disegno che hanno). La sella, ora in un solo pezzo, consente di avanzare e arretrare meglio. Solita frizione a cavo, con una corsa limitata della leva e un funzionamento poco progressivo (in gergo, On-Off). E solito sviluppo accentuato in altezza del plexi, c'è un bel riparo a livello busto/testa.
Lo strumento TFT è più grosso (da 5" a 6,3") e molto chiaro. Basta rotella sul blocchetto di destra, che aveva trovato poco consenso e scarsa funzionalità. Entrambi i blocchetti sono nuovi, ora si fa tutto con un comodo joystick sulla sinistra (ed entrare nei menu è facile). A sinistra del TFT c’è un comodissimo tastone per escludere l’ABS su entrambe le ruote, ma entrando nel setting si può anche lasciarlo sulla sola ruota anteriore. Il serbatoio sale meno verticale dove si congiunge con la sella (in quel punto, è 7 mm più bassa) e questo migliora la guida in piedi (l'effetto c'è, anche se non così percepibile).
La coda è leggermente più bassa, ma anche prima consentiva di salire molto bene senza obbligare a contorsionismi della gamba. Altezza sella aumentata di 1 cm, da 865 a 875 mm: rimane importante, ma non drammatica. Le pedane sono maxi, e questo si avverte subito, specie nella guida in Off con gli stivali.

Ride By Wire: due mappature ben distinte, meno verve
L'arrivo del ride by wire ha portato due mappature (per fortuna solo due…), Explore e Sport: c’è tanto delta fra di loro. La prima è fin troppo addolcita, l’attacco del gas è un po' addormentato, per contro agevola chi è alle prime armi a mettere le ruote fuori dall’asfalto. La seconda ricorda la Ténéré che abbiamo conosciuto, con un bel sotto progressivo, piacevole. Il CP2 di cui ci si innamora.
Però l’omologazione Euro5+ ha tolto un po’ di verve, specie a metà e agli alti. Graffia meno ora dopo i 4.000 giri. Ci sono anche 3 kg in più (da 205 a 208 kg), ma questo ridimensionamento di carattere è più dovuto alle forche caudine imposte dalla legge che ad altro. La nuova elettronica ha portato anche il controllo di trazione, eliminabile entrando nel setting e comunque tanto invasivo in Off (taglia subito).
La forcella (una Kayaba rovesciata da 43 mm a cartuccia aperta) ora è dotata di precarico, mentre il nuovo mono adesso ha anche la regolazione idraulica in affondamento. È cambiato anche il leveraggio, mantiene la stessa escursione della ruota, 200 mm, ma consente una corsa maggiore al mono ammortizzatore (da 94 a 101 mm). Questo per cambiare la progressione, migliorando soprattutto la resa vicino al fondo corsa.

Ténéré 700 2025 su asfalto: ancora più a punto
Frenata buona, coerente con il carattere della moto. Molto apprezzabile l'innesto della frizione nel carter ruotato in avanti di 35°, perché ora non interferisce più con l’interno dello stivale. Inoltre, gli hanno fatto un carterino di protezione bello sagomato, poco sporgente. Il cambio è onesto, ce ne sono di migliori come rapidità/precisione, ma non manifesta un contrasto così accentuato da sporcare il piacere di guida.
Su asfalto, in curva la moto è sempre sincera, con il suo davanti alto che scende bene in piega, in modo progressivo e poco nervoso. È sufficientemente agile (i cerchi stretti, non tubeless, aiutano in questo) e le Pirelli Scorpion Rally STR con cui abbiamo provato la versione standard regalano una resa di compromesso difficilmente raggiungibile per tanti altri brand: su asfalto consentono davvero di osare e fuori di esplorare (che non vuol dire attaccare...).
Insomma, era e rimane una moto facile, totale, adatta a tutti e con una versatilità d’utilizzo esemplare. Non c’è un aspetto singolo ad emergere, ma una resa globale encomiabile. Il tipico prodotto giapponese che non vuole stupire, ma che ti fa dire wow dopo aver messo due marce.

E se all'asfalto preferisci la terra... Ténéré 700 Rally
20 mm di escursione in più davanti e dietro, forcella più pregiata con cartuccia chiusa e trattamento per lo scorrimento, sella con schiumato diverso (a ben 910 mm da terra), gomme più aggressive (Michelin Anakee Wild) e terzo layout della strumentazione con raffigurati 2 trip fanno la differenza. E valgono ben più dei 1.200 euro in più che bisogna sborsare rispetto alla versione Standard (in più, ci sono anche parafango alto, paracoppa in alluminio spesso 4 mm e pedane in titanio (-228 gr).
Sì, si tocca con un solo piede e con la punta (se si è alti 174 cm), ma in Off si guida enormemente meglio. Vuoi perché passi più facilmente da seduto a in piedi (cosa frequentissima), ma anche perché da seduto hai un controllo migliore (e quando sei stanco, ci stai parecchio così). Con queste sospensioni, se vai piano, hai una sensazione di comfort peggiore ("mangiano" meno le piccole asperità), ma come aumenti il passo incassano molto meglio, hanno sostegno e la moto è nettamente più stabile.
Sei invogliato ad osare e a guidare in modo più professionale. Anche perché le Anakee Wild sono più aggressive delle Scorpion Rally STR, ragion per cui si può fare fuosistrada vero. Le pedane offrono il medesimo appoggio (ottimo) di quelle standard, sono solo più leggere. E la strumentazione settata in modalità Trip consente di impratichirsi col mondo Adventouring. Questa versione attinge a qualcosa della precedente Extreme, ma la notizia positiva è che di Ténéré ora non sono più disponibili 5 versioni (troppe, generano solo confusione) bensì solo 2 (Standard/Rally, di cui la prima anche Low, bassa). E la Rally è disponibile solo nel mitico azzurrino anni Ottanta, citazione delle mitiche Yamaha IT da Enduro, non ufficialmente importate da noi ma nel cuore di molti appassionati del tassello.




















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