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Harley-Davidson Sportster S 2025: la prova su strada
La "Sporty" del nuovo millennio si rinnova in alcuni dettagli, restando fedele al nuovo corso intrapreso pochi anni fa. Elemento dirompente è il motore, il V-twin Revolution Max raffreddato a liquido
Tra i nomi legati a doppio filo alla storia Harley-Davidson, Sportster è senz’altro uno dei più consolidati: le sue origini risalgono addirittura agli anni ’50. La prima Sportster è infatti del 1957, motocicletta leggera e sportiveggiante nata con il fine di combattere le moto inglesi che in quel periodo erano tanto di moda negli Stati Uniti. Quasi 70 anni più tardi, il ruolo della Sportster all’interno della gamma H-D è stato rilevato dalla Nightster, lanciata nel 2022, ma il nome Sportster vive ancora.
COME È FATTA LA HARLEY-DAVIDSON SPORTSTER S 2025
Dal 2021 è in produzione la Harley-Davidson Sportster S, un modello totalmente nuovo rispetto al passato, rivoluzionario al punto da essere dotato di un propulsore raffreddato a liquido, in comune con le Pan America 1250. Non per altro, il motore si chiama Revolution Max: 1.252 cc, 121 cavalli a 7.500 giri e 126 Nm a 6.000 giri. Il cambio è a 6 marce con frizione a filo e trasmissione finale a cinghia. Il pacchetto elettronico è super completo: c’è una piattaforma inerziale a 6 assi, ci sono ABS e controllo di trazione cornering, 5 mappe motore, differenti impostazioni del freno motore e della risposta del comando del gas. Lo strumento è un TFT a colori che offre la connettività bluetooth per smartphone.

A livello ciclistico, la Harley Sportster S si basa su di un telaio in tubi d’acciaio abbinato a forcellone in acciaio e forcella a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile. Una delle novità della Sportster S 2025 è la sospensione posteriore: è anch’essa totalmente regolabile, lavora su link e la sua escursione aumenta del 60%, passando da 50 a 82 mm, senza influire sull’altezza della sella. L’impianto frenante si affida su di un disco anteriore singolo da 320 mm, morso da pinza Brembo radiale a 4 pistoncini. Il peso è di 228 kg in ordine di marcia. Ciò che sulla Sportster S è sensazionale, sono gli pneumatici, che caratterizzano tanto l’aspetto estetico quanto la dinamica di guida. In particolar modo l’anteriore: la (fuori) misura è di 160/70-17, esattamente la stessa di quello posteriore di una Honda Hornet 750. Il posteriore rientra invece quasi nella normalità, con un 180/70-16.
IMPRESSIONI DI GUIDA: LA SPORTSTER DEL NUOVO MILLENNIO
Ma non si può ridurre una Harley-Davidson alla sua scheda tecnica, questa non racconta che una frazione infinitesimale della storia. Una storia che, a ben vedere, nel 2021 ha preso una svolta netta, abbandonando canoni sedimentati nei decenni e proiettandosi in modo deciso verso una modernità che avrà forse lasciato perplessi i più tradizionalisti amanti del marchio di Milwaukee. La Sportster S è davvero la Harley del nuovo millennio, e guidandola si ritrovano solo alcune delle peculiarità, anche difetti, che hanno nel tempo caratterizzato e reso inimitabili le moto della famiglia Sportster.
La Sportster S tiene fede al nome già ad un primo sguardo: dice addio a tutte, o quasi tutte, le cromature. Al loro posto arriva un bel nero satinato, meno classico, sicuramente più moderno e aggressivo. La posizione in sella è quella tipica di una cruiser che, se non ci si è abituati, serve qualche metro per prenderci confidenza. Il manubrio chiamiamolo pure “standard”, sono le pedane avanzate a destabilizzare, sulle prime. Ma bastano pochi chilometri per prenderci la mano e i comandi, freno posteriore e cambio, risultano da subito facilmente azionabili, nonostante la posizione insolita di gambe e piedi.
Il primo elemento che colpisce, inevitabilmente e ancor prima del motore, di cui parleremo tra poco, è il comportamento dell’avantreno, influenzato dal poderoso Dunlop da 160 di larghezza. Non si scappa, una certa resistenza alla discesa in piega e ai cambi di direzione la oppone, ma per contro offre grande stabilità e rigore in percorrenza, una volta impostata la linea. Dopotutto, anche se si chiama Sportster, la Sportster S non è una vera sportiva, non è una moto da guidare tra le curve con il coltello tra i denti, è evidente. Come suggerisce l’impostazione di guida, è una cruiser di cui godere ad andatura media dopo aver accuratamente preso le misure con gli spazi di manovra necessari. I tornantini stretti dello Stelvio potrebbero non essere il suo terreno di caccia preferito, ad esempio. Ma su vie più larghe, sinuose e con curve ampie, ecco che sa essere godibile e restituisce sensazioni che ti portano a sentirti a pieno diritto padrone della strada. L’impianto frenante a disco singolo non è progettato per le staccatone, ma ha mordente sufficiente per fermare la mole di questa Harley, che dopotutto è piuttosto contenuta per gli standard del marchio. Il comfort offerto dalle sospensioni è buono: il lavoro fatto sul model year 2025 per aumentare l’escursione del mono è andato a buon fine e dà i suoi frutti.
Entrati in sintonia con la ciclistica, si comincia ad apprezzare il carattere del V-twin raffreddato a liquido. Questo è il principale elemento di rottura con la storia Harley, fatta di bicilindrici ad aste e bilancieri con pochi giri e tanta coppia in basso. Il Revolution Max 1250, in questo, cambia e di parecchio le carte in tavola. È un motore che dà il meglio di sé ai medi e in alto, risultando comunque fluido e sfruttabile a tutti i regimi. Insomma, lo si può utilizzare in entrambi i modi e sempre con soddisfazione. Se si sceglie di veleggiare con marce lunghe lui se ne rimane tranquillo e morbido, ma pronto a prendere giri; se si abbia fretta, per così dire, ecco che oltre i 6.000 giri è capace di sfoderare un allungo da riferimento, sempre senza un filo di vibrazioni, aspetto quest’ultimo che lo rende ideale anche per i lunghi trasferimenti, al netto dell’assenza di protezione aerodinamica. Ottimo anche il cambio, preciso, contrastato il giusto, senza quick shifter, e rapportato ben disteso; tenerissima e facile da azionare la frizione a filo.
Come già scritto, il passo ideale della Sportster S è una via di mezzo. Dà gusto sfruttare il tiro del motore, ma la posizione di guida cruiser, sicuramente non sportiva, ti porta a trovarti quasi impreparato a gestire le alte velocità. È bello pennellare con la marcia lunga, frenando a moto dritta e impostando la curva con il dovuto anticipo, ché ritardando il tutto ci si ritroverebbe con la necessità di piegare la moto più dei 35° gradi consentiti, che sono pochini.
Ma niente paura, è tutto facile, i tempi di adattamento si contraggono a pochi chilometri, sicuramente sono più rapidi di quelli necessari per entrare nelle grazie delle Harley più tradizionali. Un neo però c’è: il sound, che non è quello dei V-twin raffreddati ad aria. Il Revolution Max, sulla Sportster S come sulla Pan America e sulla Nightster, su quest’ultima ridotto a 975 cc, presenta un rumore di trascinamento non piacevolissimo. Certo, in marcia il suono di scarico ha la meglio, ma l’emozione che arriva non è comunque la stessa vibrante di motori tipo il 117.
La Harley-Davidson Sportster S 2025 sa conquistare, e lo fa con un carattere unico forte soprattutto di una presenza scenica massiccia, poderosa, solida. Le finiture, i dettagli e i colori chiudono il cerchio, un cerchio fatto di modernità intrisa di originale spirito americano, un mix riuscito che non può lasciare indifferenti. Non è una moto per tutti, non può piacere a tutti, è chiaro, ma non si può negare che abbia stile. Tutto questo stile lo si può acquistare: il prezzo di listino della Harley-Davidson Sportster S 2025 parte da 17.900 euro, per la colorazione grigio pastello, ne servono 450 in più per il nero e il rosso, 1.000 in più per il bellissimo viola metallizzato.