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Aprilia Tuareg Rally 660: il ritorno di una leggenda, più cattiva e pronta al deserto +VIDEO+

A 40 anni dalla nascita della prima Tuareg, Aprilia presenta la nuova Tuareg Rally 660, una versione estrema sviluppata con Jacopo Cerutti. Motore aggiornato, ciclistica rivista e componenti racing per affrontare senza paura i rally e i deserti. Ecco com’è fatta e come va
Era il 1985 quando a Noale nasceva la Tuareg Rally. Un nome che avrebbe lasciato il segno nel mondo delle moto da rally-raid, ma rimasto in vita appena nove anni. Oggi, a distanza di 40 anni, Aprilia riporta in vita quella leggenda con la nuova Tuareg Rally 660, una versione ancora più estrema e raffinata della già ottima Tuareg Euro 5+. Il risultato? Una moto che punta dritto al cuore degli appassionati di vere avventure.
UN RITORNO LEGGENDARIO, DEDICATO AL RALLY VERO
Nel 1985 a Noale nasceva la prima Tuareg Rally, una moto entrata nel cuore degli appassionati, anche se rimasta in produzione per soli nove anni. Oggi, quarant’anni dopo, Aprilia riporta in vita quel nome leggendario con la nuova Tuareg Rally 660. Non si tratta solo di una versione speciale della già ottima Tuareg 660 Euro5+, ma di un progetto curato nei minimi dettagli per affrontare il fuoristrada più impegnativo.
La base tecnica è stata aggiornata a partire dal motore, sempre il bicilindrico frontemarcia da 660 cc ma adeguato alle ultime normative. Il corpo farfallato cresce da 48 a 52 mm, mentre i cornetti di aspirazione sono stati completamente ridisegnati. Ne deriva un lavoro profondo anche sull’elettronica e sulla gestione del gas ride-by-wire, che adesso risponde con ancora più precisione e prontezza. Tra le novità spicca anche un nuovo generatore a terre rare, più leggero ed efficiente, pensato per alleggerire la moto e migliorarne le prestazioni.

DESIGN RIVISTO E COMPONENTI DA GARA
Anche l’estetica racconta il carattere più estremo di questa Rally. Il frontale è stato ridisegnato eliminando le alette sotto al faro e le due prese d’aria laterali, regalando alla moto un aspetto più filante, pulito e decisamente più aggressivo. La torretta della strumentazione è tutta nuova, realizzata in una fibra più carica e resistente, con punti di attacco al telaio completamente rivisti.
L’anima racing di questa versione si vede anche nei dettagli: il parafango alto richiama subito le regine della Dakar, mentre la protezione del motore è stata estesa e realizzata in alluminio più resistente, pronta a proteggere la moto dalle pietre e dai colpi più duri. I paramani integrano ora un inserto metallico per una robustezza superiore, e i cerchi in ergal hanno nuove misure dedicate, con l’anteriore più stretto per migliorare la precisione e il posteriore ridotto da 4.25 a 4 pollici. A completare il pacchetto c’è uno scarico SC Project sviluppato appositamente, che oltre a regalare un sound da vera rally contribuisce a migliorare la spinta del motore. Dettagli come la protezione per il sensore del cavalletto confermano quanto questa moto sia pensata per chi vuole andare davvero oltre l’asfalto.
SOSPENSIONI EVOLUTE E ASSETTO DA DESERTO
La ciclistica è il vero salto di qualità della Tuareg Rally 660. La sella guadagna due centimetri rispetto alla versione standard, passando da 860 a 913 mm di altezza grazie anche alla nuova taratura delle sospensioni e al precarico maggiorato. La cosa sorprendente è che questa differenza non si avverte troppo nella guida, anzi, la posizione in sella migliora nettamente, soprattutto grazie a una seduta più snella e rastremata e a un manubrio con una piega più alta e avanzata.
Le sospensioni sono state completamente riviste. L’idraulica dedicata e le nuove molle a carico lineare, al posto di quelle progressive, permettono alla Rally di affrontare anche i tratti più difficili con una sicurezza e una precisione che la standard non aveva. Sia sull’asfalto, dove si apprezza tutta la sopraffina ciclistica Aprilia, sia sullo sterrato, la Rally regala confidenza fin dai primi metri.
COME VA SU STRADA E FUORISTRADA
Nel fuoristrada la differenza è netta. Gli pneumatici Pirelli Scorpion Rally con cui è gommata (sebbene di serie la moto monti Pirelli Scorpion STR) lavorano perfettamente con le sospensioni e i cerchi dedicati, regalando una confidenza tale da permettere di affrontare sassi, canali e passaggi viscidi senza mai mettere in difficoltà anche chi non è un esperto. Le discese con pietra smossa si possono affrontare a velocità impensabili e le ripartenze in salita sono sempre alla portata. La gestione del motore, rivista con grande attenzione, è forse la sorpresa più grande. La mappa offroad è pronta ai bassi, fluida in curva e capace di esplodere quando serve. Lo scarico dedicato aiuta, ma il lavoro sull’elettronica è evidente e porta la Tuareg Rally a un livello superiore.
L’ergonomia è migliorata tantissimo. Se sulla versione standard si aveva la sensazione di stare dentro la moto, adesso si è sopra, più piloti che passeggeri. La moto si lascia guidare con naturalezza e tutta l’elettronica, dai riding mode al traction control fino all’ABS, funziona benissimo e resta sempre regolabile secondo le esigenze. Anche i puristi troveranno un setup che lascia spazio alla guida vera, senza ausili troppo invadenti.
PESO, PREZZO E LA "FIRMA" DI JACOPO CERUTTI
La Tuareg Rally 660 viene proposta solo nella versione Replica, la stessa con cui Jacopo Cerutti ha vinto due Africa Eco Race e due Campionati Italiani Motorally. Pesa 199 kg, cinque in meno della versione standard, e viene proposta a 13.999 euro, contro i 12.199 della sorella meno estrema.
A rendere il tutto ancora più affascinante è proprio la conferma di Cerutti, che ci ha raccontato come con questa moto si sentirebbe pronto a finire una gara nel deserto cambiando solo i pneumatici. E non è un dettaglio da poco: questa Rally porta davvero la firma di un pilota.
CONCLUSIONI: LA MIGLIORE TUAREG DI SEMPRE
La Tuareg Rally 660 è la dimostrazione di come una moto già riuscita possa trasformarsi in qualcosa di radicalmente diverso senza stravolgere il progetto originale. Aprilia ha lavorato di fino, intervenendo su dettagli che insieme fanno la differenza e portano questa versione Rally a essere una vera regina dell’offroad. Adesso non ci sono più scuse: il limite è solo il pilota.














































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