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Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto

Stefano Gaeta il 18/03/2025 in Anteprime
Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto
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Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto

Un motore più potente e ancora più elastico, sospensioni semiattive, scarico più compatto e ritocchi alla linea: la Speed Triple non smette di aggiornarsi e questa nuova 1200 RS si allinea alle migliori concorrenti in fatto di dotazioni, sempre mantenendo il suo inconfondibile DNA

Forse non tutti sanno che dietro a un successo che dura dal settembre 1993, data di presentazione a Parigi della prima Speed Triple della Casa inglese, c’è lo zampino di un italiano: Carlo Talamo. Storico e geniale importatore H-D, Talamo aveva capito subito il potenziale di Triumph, e dopo averne assunto la distribuzione in Italia fu proprio lui a chiedere alla Casa inglese di dare un'anima estetica più "cafè racer" alla prima Speed – allora poco diversa dalla tranquilla Trident 900 – portando alla nascita del primo grande successo della Triumph moderna: una moto diversa da tutte, bramata dagli appassionati e principale concorrente della leggendaria Ducati Monster.

Una vera "instant classic", tanto che Triumph il primo anno decise di mettere in catena di montaggio 1.400 Speed su un totale di 8.500 moto prodotte quell'anno.  E dal 1993 la galoppata della Speed non si è mai arrestata, restando una moto fondamentale per la Casa di Hinckley e una tra le moto più apprezzate dagli appassionati del segmento.

Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto

Triumph Speed Triple RS 2025

da 20.295 euro f.c. 

Speed Triple: sempre nuova, sempre la stessa

Un successo che dipende sicuramente anche dal fatto che la Speed non ha mai smesso di aggiornarsi, tecnicamente quanto esteticamente, diventando più moderna e raffinata senza però mai perdere di vista il suo DNA da naked destinata soprattutto al divertimento e la sua anima maleducata.

E così, 32 anni dopo la sua nascita, sono volato in Portogallo per mettere le mani sull’ultimo capitolo di questa leggenda: la nuova Speed Triple 1200 RS. E per essere sicuri di farci capire bene di cosa si tratta, Triumph ha organizzato una prova spalmata su due giorni, di cui uno dedicato al test su strada e un altro che ci impegnerà alla guida della Speed nel delirante circuito di Portimao, lo stesso dove corrono MotoGP e SBK. Prima però approfondiamo le caratteristiche che rendono la naked inglese una novità rispetto alla versione che l’ha preceduta.

Il primo dato che salta all’occhio è l’aumento della potenza e della coppia massima. Il triple inglese da 1.160 cc non fa un balzo epocale, di cui peraltro non aveva bisogno: la potenza raggiunge i 183 CV a 10.750 giri – + 3 CV rispetto alla precedente versione – ma con una coppia più armoniosamente spalmata e che cresce fino a 128 Nm disponibili a 8.750 giri. Rimane invariato il telaio a doppio longherone in alluminio, con forcellone monobraccio sempre in alluminio.

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Arrivano le sospensioni semiattive Öhlins

Il vero passo avanti lo fa invece il pacchetto ciclistico, che vede l’introduzione delle sospensioni Öhlins semiattive SmartEC3 che lavorano per obiettivi. Forcella NIX 30 da 43 mm di diametro completamente regolabile, con sistema di smorzamento elettronico in estensione e compressione, e ammortizzatore TTX 36 EC, con leveraggio e anch’esso dotato del sistema di smorzamento elettronico in estensione e compressione. La Speed fornisce al suo pilota tre setting preimpostati delle sospensioni, ma si può intervenire richiedendo più rigidità al posteriore e all’anteriore, maggior supporto in frenata e in accelerazione e maggior supporto in curva.

Lavorare per obiettivi significa che l’interfaccia OBTi di Öhlins monitora le condizioni della moto grazie a molteplici sensori – ci sono a bordo tre giroscopi e tre accelerometri dedicati – e regola le sospensioni continuamente per garantirne la massima resa rispetto al setting richiesto dal pilota. Un’altra novità è l'introduzione dell’ammortizzatore di sterzo regolabile.

Evidente il salto di qualità anche del pacchetto elettronico, che grazie ai controlli messi in atto dalla IMU a sei assi permette alla Speed RS MY25 di dotarsi di un nuovo wheelie control settabile su quattro soglie di intervento, dell’engine brake anch’esso settabile su quattro livelli e del brake slide assist che permette la derapata controllata in ingresso curva. Arriva anche la modalità track per il sistema ABS, cornering come pure il controllo di trazione.

Immancabili i riding mode, che sono 5 di cui uno completamente personalizzabile. E se si decide di guidare per lunghi trasferimenti torna utile il pratico cruise control. Al top l’impianto frenante, con pinze Brembo Stylema su dischi da 320 mm e pompa radiale MCS, sempre Brembo.

Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto

Round 1: Speed RS MY25 VS Portimao

Esteticamente troviamo delle novità nella linea, di coda ma soprattutto nel nuovo terminale di scarico che contribuisce all’accentramento delle masse. Cambia anche il design dei cerchi. Il peso fa fermare l’ago della bilancia a 199 chili con il pieno di benzina. Rivista anche la posizione in sella, grazie all’introduzione di un manubrio più largo e posizionato leggermente più in alto. Ci accomodiamo a bordo pronti alla prima delle due giornate di guida, quella in pista.

Già il primo colpo di gas per uscire dalla corsia dei box mi fa capire che sui saliscendi di Portimao ci sarà da divertirsi. Il dashboard mi segnala che è impostata la mappa race, quindi ABS con il posteriore più libero e antiwheelie a livello 1, quello pensato per la performance più che per la coreografia. Ai piedi calzo un bel treno di Pirelli Supercorsa appena liberate dalle termocoperte.

Ci sarebbero insomma le condizioni ideali per mettersi subito a fare le cose seriamente. Ma il tracciato di Portimao non la pensa allo stesso modo. Lui esige di essere conosciuto, per farlo bene non basterebbero forse intere giornate di guida, prima di essere affrontato sfruttando tutti i 183 cavalli che il triple inglese mette a disposizione. La Speed però ti aiuta, risultando facile ed intuitiva fin dai primi metri. La coppia generosa, che arriva più in basso di prima, le permette di uscire forte dalle curve anche quando il rapporto del cambio selezionato non è quello più corretto, e con una puntuale risposta al comando del gas.

Triumph Speed Triple RS 2025: la belva in guanti di velluto

Triumph Speed Triple RS MY25: anche in pista ti aiuta

Qualche giro per rinfrescarmi la memoria e mi infilo dietro a un uomo Triumph che pare conoscere molto bene il tracciato. In fondo al lungo rettilineo dei box, poco prima dell’inizio della discesa, arriva la prima sorpresa di questa nuova Speed 2025: i numeri digitali del contachilometri segnano 280 km/h quando, con ampio margine, tolgo il gas per iniziare la frenata verso il primo destra. Mi sembra di capire che, perlomeno in mappa Race, la Speed non abbia più la velocità massima autolimitata a 250km/h!

La frenata fornita dall’impianto Brembo è eccellente: potenza e modulabilità equamente suddivise. L’ingresso in curva è preciso e rapido e in percorrenza, con il gas in mano, la naked inglese segue bene la linea anche quando l’angolo di piega è decisamente elevato.

Il destra-sinistra all’inizio della salita è affrontato con una buona velocità di esecuzione pur non essendo una delle più rapide in assoluto. Per ottimizzare la manovra conviene concentrarsi sul gas: girare la moto nell’esatto momento in cui si dà gas per iniziare ad affrontare il tratto dello scollino alleggerisce l’anteriore quel tanto che basta per rendere la Speed più efficace. Dentro due marce in rapida successione, per far strada migliorando la trazione e sfruttando al massimo la coppia disponibile, e sono pronto a lanciarmi nella famosa discesa dove anche l’antiwheelie di ultima generazione di questa Speed fatica a tenere a bada l’anteriore che punta prepotente il cielo.

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Elettronica: la sfida di Portimao… bagnata

Un piccolo appunto al quickshifter, che ha logiche di funzionamento non particolarmente rapide: quando inserisco il rapporto successivo a gas completamente aperto il taglio è un po' troppo lungo, e questo comporta un leggero trasferimento di carico che sporca la guida. Ci sono un paio di punti nel tracciato di Portimao dove c’è la necessità di mettere una marcia quando si è già molto piegati, e il leggero ritardo della cambiata non aiuta l’assetto a rimanere costante.

Sempre vigili i sistemi di ausilio alla guida che intervengono, quando lo fanno, senza far sentire la loro presenza più di tanto, a dimostrazione di una corretta taratura. Discorso valido anche per l’ABS, che non rimanda mai pulsazioni fastidiose alla leva anche nella frenate più aggressive.

La seconda parte del test in pista è stata sporcata da continui scrosci di pioggia che hanno obbligato i meccanici inglesi a dotare le Speed a nostra disposizione di pneumatici rain, e costretto noi a guidare con maggiore attenzione. In questi frangenti risulta vincente la possibilità di intervenire sui controlli elettronici e sulle sospensioni con pochi semplici click sul joystick che controlla le impostazioni. Impostati gli ausili su livelli più conservativi, la naked inglese si è rivelata comunque sempre equilibrata e godibile, ma soprattutto davvero rassicurante anche nelle condizioni più difficili.

In generale valida la posizione in sella, che regala sempre una bella padronanza del mezzo con le pedane che in pochissimi casi hanno sfiorato l’asfalto, segno di una buona luce a terra anche per l’utilizzo in pista. Prestazioni e pacchetto elettronico rendono la nuova Speed una naked molto efficace per i track day, perfetta per i piloti alle prime esperienze e molto raffinata anche per chi è in grado di sfruttarla al 100%.

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Round 2: Speed RS MY25 VS strade portoghesi

Passano solo poche ore e siamo di nuovo in sella, questa volta per verificare le qualità della Speed 1200 RS su strada: quello che è probabilmente il suo palcoscenico più gradito. Anche in questo caso bastano proprio pochi chilometri per capire quanto questa roadster sportiva sia una moto fantastica sotto moltissimi aspetti.

Anche su strada è il suo tre cilindri a decretare gli elementi più caratterizzanti della sua personalità. Bello, corposo e pieno di coppia, permette di viaggiare con un filo di gas risultando sempre pronto a scatenarsi al primo richiamo del comando. Velocità che cresce insieme all’evidente muggito che arriva dalla cassa di aspirazione. Rimanendo intorno ai 6.000 giri indicati il triple richiede solo di inserire un rapporto dietro l’altro per far fare strada alla Speed in maniera facile ed efficace.

La posizione in sella è comoda, con una triangolazione azzeccata anche quando si prevedono molte ore di guida. Ed è proprio su strada che si apprezza maggiormente il funzionamento delle sospensioni semiattive: queste Öhlins rendono la moto super confortevole, assorbendo tutte le asperità e leggendo il terreno con assoluto rigore. Nella modalità più confortevole sono in grado di rendere questa supernaked comoda come una moto da turismo; se però si decide di alzare improvvisamente il ritmo danno subito sostegno, leggendo istantaneamente il cambio di passo grazie ai sensori integrati che trasmettono le informazioni all’interfaccia OBTi che regola la risposta di forcella e ammortizzatore.

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Nuova Triumph Speed Triple RS MY25: giudizio e prezzo

La Speed Triple 1200 RS si rivela quindi essere una moto a due facce. Godibilissima su strada, e perfetta per quei percorsi ricchi di curve dove poter mettere in campo tutte le doti del suo motore e la resa delle sue raffinate sospensioni. Ma anche un’ottima compagna per sessioni di guida in pista, dove sa dire forte di un ottimo rapporto peso/potenza, prestazioni elevatissime e una facilità che le mette alla portata di molti.

il prezzo di 20.295 euro f.c. è sicuramente importante, ma allineato alle hypernaked paragonabili per dotazioni, prestazioni e prestigio. Ci sentiamo di aggiungere che è in gran parte giustificato dal significativo passo avanti tecnico fatto dalla Speed, che si posiziona ora sullo stesso piano delle più agguerrite concorrenti di segmento.

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