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ANTEPRIMA ESCLUSIVA Come va la Adventure 3 cilindri di Zontes?

Zontes entra nel settore delle Adventure medie con la 703F, un prodotto convincente per dotazioni, finiture e soprattutto per il carattere del motore, un triple particolarmente elastico. Dimensioni generose, grande abitabilità ma peso e consumi un po' elevati
A quanto pare, Zontes ama i numeri dispari: dopo i monocilindrici 300, 310 e 350, salta infatti a piè pari i twin e atterra direttamente su un tre cilindri, che vediamo per la prima volta sulla crossover 703F. Three is the magic number: dopo BMW negli Anni 90, Triumph nei 90 e poi in rapida successione Yamaha, MV Agusta, adesso arrivano i cinesi: in questo 2025 abbiamo appena visto CFMOTO e ora arriva Zontes.
Questa 703F ha una linea senz'altro particolare. Zontes ha una identità di marca chiara, con un aspetto molto "disegnato" che forse non piace a tutti (a volte sembra quasi di vedere delle moto giocattolo maggiorate) ma che senz'altro ha una sua personalità. La 703F peraltro si distacca da quanto visto fin qui in casa Zontes, con uno stile più pulito anche se le linee molto nette e lo scarico squadrato rimandano alle sorelle più piccole. Le plastiche sono abbondanti nella parte anteriore, con il particolare doppio faro e il profilo da squalo che rimandano quasi a certe H-D, e la parte inferiore è chiusa da un bel paracoppa. La mano dei designer è passata dappertutto: DRL, faro posteriore, supporti pedane, portapacchi, specchetti e persino nel sottosella.

Nuovo Zontes 703: un triple quasi quadro
Al di là della somiglianza nel frazionamento e nella cilindrata, i nuovi triple CFMOTO e Zontes sono due progetti diversi fra loro, e diversi anche dalla concorrenza occidentale: basta vedere la conformazione esterna e le misure caratteristiche: il 675 di CFMOTO con 72 x 55,2 mm (A/C = 1,30) è nettamente meno superquadro dei precedenti triple 675 sia Triumph (A/C = 1,41) che MV Agusta (A/C = 1,72); questo Zontes 700 con il suo A/C = 1,16 (70 x 60,5 mm) è addirittura poco più che quadro. Si tratta del triple meno superquadro mai arrivato sul nostro mercato, al di sotto anche dei Triumph Tiger 800 (1,20) e 1200 MY12 (1,19). Il rapporto di compressione è invece allineato alle realizzazioni più sportive degli altri costruttori 13:1, segno di una costruzione comunque moderna e di volontà di avere un buon rendimento.
A Eicma era esposto sezionato, mostrando la sua architettura bialbero governata da una classica catena di distribuzione, ma con la peculiarità di avere sotto le camme dei bicchierini al lato aspirazione e dei bilancieri a dito al lato scarico. Si tratta insomma di un motore diverso dai triple visti fin qui, con caratteristiche perfette per aggredire la fascia media del mercato dopo che Zontes si è fatta conoscere con le sue piccole entry-level monocilindriche.
Questo 700 offre 102 CV a 10.000 giri e 75 Nm a 7.500 giri, con la possibilità di essere omologato in versione A2 (47,5 CV a 8.500 giri). È a iniezione non RBW, quindi offre il quickshifter ma solo a salire e due mappe che intervengono soltanto sulla mappatura di accensione e iniezione; per la stessa ragione, anche il controllo di trazione è "1.0", meno raffinato rispetto alle realizzazioni più recenti. Anche l’ABS non è cornering. La frizione è antisaltellamento asservita in coppia.

Dimensioni abbondanti
Questo triple è disponibile sul mercato asiatico da oltre un anno, e Zontes lo ha già messo su 4 modelli: una sportiva stradale, una naked e due crossover. In Italia la prima ad arrivare è la crossover 703F, il che marca un’altra differenza con CFMOTO che è partita dalla sportiva e dalla naked.
La Zontes 703F è una moto abbondante nelle dimensioni, con 1.565 mm di interasse e 22 litri di benzina nel serbatoio. La sella è posta a 845 mm, quota più da crossover che da Adventure nonostante le belle ruote da 21”-18” a raggi tubeless. Buona la luce a terra di 205 mm. Il peso dichiarato è di 241 kg in ordine di marcia.
Interessante la costruzione con telaio e telaietto in alluminio pressofuso collegato a sospensioni Marzocchi completamente regolabili e con escursione 180 mm sui due assi: la forcella è da 43 mm e il mono è assistito da leveraggio, mentre il forcellone con nervature esterne sembra quello di KTM. I freni sono J.Juan, con pinze anteriori a fissaggio radiale.
Positiva la sensazione di qualità generale, grazie alla cura dei dettagli come la sella ben conformata, gli specchietti ampi e molto ben fatti, i paramani con le frecce integrate, i supporti pedane, il piccolo ma comodo portaoggetti sul lato sinistro simmetrico al terminale di scarico e la cura nella verniciatura – metallizzata e con tutti gli adesivi sotto trasparente – ma anche nei cablaggi e della zona sottosella. La 703F riesce nella missione di risultare ricca ma non opulenta, completa ma non sopra le righe.

Tanta elettronica, ma non nel motore
Lato tecnologia spiccano le due telecamere, una anteriore e una posteriore, che potenzialmente potrebbero fornire funzioni simili a quelle dei radar come ACC o BSD, ma per il momento si limitano a registrare video del percorso o salvare gli ultimi frame prima di eventuali incidenti. Video e foto possono essere mostrati sul display, ma solo a moto ferma.
A livello più pratico si fa notare una soluzione già usata da Zontes su altri modelli: la chiave elettronica contenuta in un braccialetto che sembra un fitness tracker: all’inizio è un po' strano, ma ci si fa presto l’abitudine e funziona molto bene. È un keyless “3.0” con crittografia avanzata – un tema caldo, in cui i cinesi sembrano essere piuttosto versati.
Sempre sul versante della praticità, abbiamo le manopole riscaldate e l’immancabile display TFT con mirroring per smartphone e navigazione integrata. C’è il TPMS e c'è sotto il display una porte USB a doppio accesso, tipo A e tipo C. Come detto la gestione motore non è ride-by-wire, il che preclude le funzioni più evolute come il quickshifter bidirezionale, mappe motore veramente distinte e un controllo di trazione più morbido rispeto a questo, che appare ruvido e non molto progressivo nel ridare coppia).
I comandi al manubrio sono di scuola Africa Twin quasi alla lettera, ma diremmo più facili da utilizzare rispetto a quelli Honda, anche per funzioni come la gestione delle telecamere. Il display è chiaro e le informazioni numerose; le manopole riscaldate funzionano bene, la potenza non è forse abbonante visto che non scottano mai e ci mettono parecchio a scaldarsi, anche sul livello 3. In compenso è pratico e molto rapido il plexi elettrico, che anche nella posizione più bassa protegge molto bene.

Zontes 703F: una nave ammiraglia
Dunque: si sale a bordo senza difficoltà, con una sella relativamente bassa, e ci si accomoda su una moto che appare fin dal primo impatto decisamente lunga. La 703F è una motona, negli ingombri ricorda un po’ una KTM 1290 Super Adventure: da ferma ti sembra magari più una Morini X-Cape 649 cresciuta, ma all’atto pratico è decisamente più grande. E anche più pesante: nonostante la struttura in alluminio, il triple e le dotazioni si fanno sentire e i 241 kg in ordine di marcia ci sono tutti, anche se va detto che si sentono quasi solo in manovra.
Appena in movimento questa Zontes sfoggia infatti una bella manovrabilità grazie a uno sterzo abbondante sui due lati e leggero. A velocità medie è neutra, senza reazioni brusche e variazioni di velocità nel prendere la piega. Il peso e la ruota da 21” si sentono soprattutto nei cambi di direzione, dove emerge una certa inerzia. Molto stabile sul veloce, non è una moto da guidare col coltello tra i denti ma una bella passista, una di quelle moto che ti aspetti con un 1000 o giù di lì e invece ha un 700, del resto in linea con la propensione dei cinesi a fare moto grandi rispetto alla cilindrata.
Questa 703F diventa così un’ammiraglia, ma bisogna dire che ne ha le caratteristiche: grande e ben dotata di sostanza, si guida piacevolmente e confortevolmente. Parliamo di una moto senz’altro abitabile anche per i più alti, con un manubrio largo e lontano, le braccia distese e una posizione "dominante" in stile BMW GS. Il passeggero siede molto più in alto, con effetti sensibili sul baricentro ma con una bella visuale e In compenso parliamo di una moto senz’altro abitabile anche per i più alti, con un manubrio largo e lontano, le braccia distese e una posizione "dominante" in stile BMW GS. Il passeggero siede molto più in alto, con effetti sensibili sul baricentro ma anche con una bella visuale e comodo grazie anche alle ampie maniglie, collegate al portapacchi.

3 cilindri Zontes: motore promosso, trasmissione rimandata
Merito soprattutto di un motore che tiene fede alle premesse (e alle promesse) con una bella schiena fin dai bassi e una ottima linearità di erogazione. Non è esplosivo nell’allungo, con la zona rossa che inizia a 9.000 (anche se la potenza massima è a 10.000 – ma sulle moto cinesi accade spesso) ma ha un bel carattere. Scende senza strappare fino a 2.000 giri, che in sesta marcia corrispondono a 40 km/h, e con la stessa marcia porta fino a 200 km/h. Riprende sempre bene e muove senza impacci la stazza importante della 703F, pur senza allungare le braccia.
Rispetto ai tanti twin che abbiamo guidato sulle moto cinesi, ha sicuramente una marcia in più in termini di spinta, regolarità e anche personalità. Non silenziosissimo, è però gradevole fin dal timbro che tra i tanti triple in circolazione ricorda più quelli di Triumph, roco sopra i 6.000 giri. Ha un leggero effetto on/off in mappa E, che diventa un po’ più evidente nella mappa S (in cui la risposta è più pronta) ma mai troppo fastidioso, e un allungo regolare pur se non imperioso.
Bene ha fatto Zontes a non avventurarsi nell’ulteriore complicazione del RBW, perché a livello di regolarità di funzionamento questo triple è veramente piacevole. Non allo stesso livello ci è invece parsa la trasmissione: bene la frizione assistita, morbida e precisa, mentre il cambio è contrastato e il quickshifter non assistito da RBW è in effetti… un quickshifter non assistito da RBW. Capita che la corrente venga interrotta ma la marcia non innestata, come su qualche componente aftermarket non perfettamente tarato, e di base funziona bene usato sportivamente – a gas spalancato e oltre i 6.000 giri – oppure a gas puntato ai medi regimi. In tutte le altre situazioni, disturba un po’ la grande fluidità di marcia della 703F.

Zontes 703F: un bel viaggiare
Per fortuna il triple Zonres consente di utilizzare il cambio con parsimonia, offrendo una elasticità da riferimento. Come su altre cinesi, per salire con le prestazioni mantenendo una bella erogazione sembra però che si siano un po’ sacrificati i consumi: una media di 17 km/h in un utilizzo misto, e poco più di 16 km/l a 130 km/h, quando si viaggia a 6.500 giri. L’autonomia è comunque buona grazie ai 22 litri nel serbatoio.
E se l'asfalto finisce? Non sarà forse la Adventure più a suo agio in fuoristrada, ma le buone sospensioni e le ruote da 21"-18" garantiscono di poter affrontare in scioltezza sterrati anche di medio impegno. Il meglio di sé lo dà comunque dove l’asfalto, anziché finire, prosegue anche a lungo visto che l'attitudine ai lunghi viaggi non le manca di certo.
Notevole infatti il comfort, merito del motore fluido e che vibra pochissimo, di una sella comoda e di un'ottima protezione grazie alle abbondanti plastiche e al plexi alto e largo. Encomiabile anche il funzionamento delle sospensioni Marzocchi nell'assorbire le asperità stradali mentre i freni radiali J.Juan, che già conoscevamo per modulabili ma non particolarmente potenti, faticano un po' a controllare la stazza della 703F.

Zontes 703F: matura e alla portata di molte tasche
Questa Zontes ricorda una Triumph nell’erogazione, una GS nella posizione di guida, una Africa Twin nei comandi al manubrio, una X-Cape nelle proporzioni, una KTM nelle dimensioni e nel forcellone – ma anche nel nome, che per esteso sarebbe 703F Super Adventure. Sembra quasi di avere a che fare con uno di quei mix tirati fuori dall’intelligenza artificiale, ma alla fine va per la sua strada.
È già una moto piuttosto matura, diremmo in maniera quasi sorprendente considerando la nessuna esperienza di Zontes in questa categoria. Abbiamo ormai provato tante moto cinesi, anche qualche maxi, ma dobbiamo dire che questa è una delle proposte più convincenti, e non solo per il prezzo fortunatamente fissato in 8.690 euro f.c. Diciamo "fortunatamente" per gli altri costruttori, perché a Eicma si parlava di un prezzo che partiva con il 7 e che avrebbe di sicuro messo in grandissima difficoltà tante concorrenti.
Meno di 9.000 euro chiavi in mano restano comunque una cifra competitiva per una moto con davvero tante frecce al suo arco e pochi difetti rilevanti: fondamentalmente direi soltanto il peso, i consumi e il quickshifter. Ma se finora pensavo che i cinesi fossero ormai a livello della migliore concorrenza sui twin di 4-500 cc, posso ormai aggiungere un cilindro: anche questo triple di 700 cc non fa rimpiangere la concorrenza occidentale, se non per qualche raffinatezza che probabilmente arriverà nel giro di un paio d’anni, come il RBW con relative funzionalità. Se vi piace questa Zontes, potete averla nera oppure bianca e rossa.





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