Anteprime
Honda NC750X 2025: magari non vi piace, ma è la moto definitiva. Ecco perché
23 litri di spazio integrati e un motore fluido: la formula di Honda per la NC750X (adesso rinnovata radicalmente) crea una moto pensata per essere davvero utilizzata tutti i giorni in alternativa allo scooter
Quando si parla di due ruote in città, viene subito da pensare allo scooter: pratico, facile da guidare e con uno spazio di carico adatto alle commissioni quotidiane. Se si fa riferimento alla moto, solitamente lo sguardo punta verso le piccole cilindrate, solitamente monocilindriche e con peso ridotto. Ma si tratta quasi sempre di modelli nudi, che non hanno spazio nemmeno per alloggiare i documenti della moto.
Honda ha spezzato questo filone ben 13 anni fa quando ha lanciato le NC700X e NC700S, moto in tutto e per tutto ma che, al posto del serbatoio anteriore (che viene spostato dietro) vedono uno spazio di stivaggio grande abbastanza da contenere un casco integrale. Nel 2025, dopo diversi aggiornamenti, l'evoluzione della specie si chiama NC750X, che presenta notevoli aggiornamenti legati all'estetica e alla tecnica rispetto alla versione precdente.
La filosofia
Non sempre la moto è adrenalina (o almeno, così è per i giapponesi). Honda con la NC750X punta sulla praticità. È partita da un motore che sulla carta non verrebbe preso in considerazione per le sue specifiche tecniche, ma che poi si rivela efficiente per quello che deve fare. Stiamo parlando del 750 bicilindrico in linea già visto su X-ADV e Forza. Il fatto che sia un motore “da scooter” potrebbe rendere scettici molti, ma in realtà è abbastanza trasversale per la coppia che riesce ad erogare. La seconda soluzione è lo spazio di carico. La NC750X nasce per essere realmente utilizzata tutti i giorni, quindi si ipotizza in città, perciò Honda ha sfruttato lo spazio solitamente dedicato al serbatoio per creare un vano davvero capiente, identico a quello di X-ADV e Forza.Honda: un design sempre più omogeneo
Nell’ultimo periodo abbiamo visto tanti modelli Honda aggiornarsi, soprattutto in vista dell’EURO 5+. E si nota, come nel caso della moto in questione, una certa convergenza stilistica con altri veicoli in gamma. Se si osservano NT1100, Forza 750 e lei si nota infatti che c’è una somiglianza comune. Adesso la NC750X ha uno stile più piacevole, riconducibile al mondo adventure, nonostante sia una stradale pura, ed è più pulito e proporzionato rispetto al modello precedente ma mantiene quel muso “a punta” con linea simile alla precedente. Come per X-ADV e Forza 750, per le plastiche è stato utilizzato il materiale, chiamato Durabio, per la realizzazione di diverse parti delle carene e il parabrezza. Questo materiale derivato dal mais (non commestibile) ha proprietà simili alla plastica utilizzata in precedenza ed è resistente ai graffi e raggi UV.Una 750 con appena 54 CV?
Il motore è ciò che fa parlare. Perché realizzare un 750 bicilindrico in linea con fasatura a 270°, quindi stessa configurazione della Honda Transalp, ma con appena 54 CV? Honda punta sulla corsa lunga, di fatti si tratta un motore appena sottoquadro, con rapporto a 0,96, che si concentra principalmente sulla coppia di 69 Nm erogati già a 4000 giri. Inoltre, la esprime meglio rispetto alla Transalp, la curva parte alta già a regimi bassi e si può quindi viaggiare con marcia alta a 2000 giri senza che questa borbotti. Ha i suoi vantaggi che alla fine si rivelano adatti durante la guida ma soprattutto per il tipo di utilizzo a cui è destinata la moto. E poi c’è il DCT. La NC750X esiste anche in versione con cambio manuale ma ha più senso con il DCT per poter girare in città ancora più comodamente. Questo è stato affinato per la versione 2025, come su X-ADV. Honda ha lavorato per eliminare quegli strappi a velocità bassissime, in cui la frizione continua ad attaccare e staccare e lo fa meglio persino quando fredda. Per risolvere questo problema, Honda ha fatto affidamento sulla stima. La centralina prevede quanta pressione d’olio servirà in anticipo e quindi prevedere le mosse del pilota. Può sembrare strano ma funziona parecchio bene.Novità su tutta la moto
La ciclistica non è cambiata radicalmente, infatti la NC750X utilizza ancora un telaio a tubolari in acciaio con forcella Showa da 41 mm e mono, anche lui Showa, al posteriore. Cambia l’impianto frenante, davanti adesso ci sono due dischi flottanti da 296 mm con pinze Nissin a doppio pistoncino, un aggiornamento che serviva alla NC750X. Da puntualizzare che l’aggiunta di un secondo disco, insieme alla modifica ai cerchi in lega (che ora sono a 3 razze sdoppiate) non impatta sul peso totale della moto che rimane di 216 kg per la versione manuale e 226 kg per quella DCT, in entrambi i casi calcolati con il pieno di benzina. Novità anche dalla strumentazione. Ora lo schermo è un TFT da 5”, lo stesso montato sui nuovi modelli Honda 2025 eccetto Africa Twin, dotato si connessione per smartphone Honda RoadSync, mentre la navigazione all’interno delle impostazioni avviene tramite il nuovo blocchetto a manubrio con joystick retroilluminato. Altra novità che ci saremmo aspettati è il cruise control, che però non è disponibile nemmeno come optional. Peccato, perché per l’utilizzo quotidiano sarebbe stato davvero comodo.Ergonomia per tutti
Dato che può essere usata quotidianamente, anche la seduta in sella dev’essere comoda, semplice e intuitiva. La sella, adesso a 802 mm da terra, è accessibile per tutti. Nel mio caso (188 cm di statura) riesco a toccare bene ma mi avanza un po’ di gamba. Per chi cerca più altezza, è possibile ordinare come optional la nuova sella comfort che ha 5 mm in più di spugna ed è effettivamente più comoda della standard, soprattutto per gli spostamenti più lunghi. La triangolazione è particolare. Il manubrio è abbastanza arretrato e alto, perciò le braccia rimangono rilassate e si rimane con schiena eretta, decisamente comoda per spostamenti a basse velocità. Le pedane invece sono rialzate e un filo arretrate, perciò le gambe rimangono parecchio rannicchiate, cosa che ci si aspetterebbe da una moto più sportiva. Per brevi distanze non è un problema, ma alla lunga risulta poco confortevole.Come va
Honda NC750 X è una moto semplice ed è una Honda in tutto e per tutto: prenderci confidenza è un attimo, il motore ha questa spinta dovuta alla coppia elevata che permette di viaggiare a qualsiasi regime senza che la moto sobbalzi; perciò, uscire da una curva con marcia bassa non è un problema. Dall’altra non è esplosivo, la potenza è comunque contenuta, quando si raggiunge il picco di coppia non si ha quel calcio che dà solitamente il bicilindrico, rimane costante e tondo nell’erogazione. Per questo motivo è piacevole quando affiancato al DCT. Il cambio lavora per tenerlo sempre al giusto numero di giri per mantenere i consumi i ridotti (si parla di 28 km/l) e comunque avere una buona scorrevolezza. Si ha sempre quella sensazione di essere bassi di giri ma in realtà il motore "segue": è sempre stata una caratteristica dei corsa lunga di Honda abbinati al DCT. Il manuale invece è preciso e si apprezza quando si viaggia a velocità sostenute tra le curve. La mancanza della piattaforma di inerzia rende impreciso il DCT, soprattutto in curva, in cui è facile che innesti una marcia in più.
In generale la NC750 X è una moto "da passeggio". Il nuovo impianto frenante è stato aggiornato e adesso ha un effetto mordente decisamente migliore, sempre tarato sulle prestazioni della moto, ma non bisogna aspettarsi frenate da supersportiva. E anche il resto della ciclistica è buono, solo la forcella è “leggera”: tende ad affondare in fase di frenata e fatica a risalire ma nell’amalgama non dà fastidio, proprio perché non ci si aspetta prestazioni da record da questa moto.
Il fatto è che la NC750X rimane facilissima, una delle più facili in assoluto. Il motore ruotato di 62° permette di avere un baricentro bassissimo e quindi manualità elevata. In curva non si scompone e anche correggendo con il freno non si ha quella sensazione che voglia risalire a centro curva. Poi questa seduta fa trovare tutto al proprio posto. Quando ti ritrovi tra le curve la sensazione di stabilità è buona, e i cambi di direzione si fanno senza dover esagerare con i movimenti del corpo.