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Long test: un'estate con il QJ Motor ATR 125
Sei settimane e quasi 2mila km in sella al crossover cinese: ecco tutte le cose che ci sono piaciute (e quelle che si sono piaciute di meno)
Va bene, il QJ Motor ATR 125 lo abbiamo già provato e ci era piaciuto. Ma stavolta abbiamo provato a fare qualcosa di differente. Troppo facile infatti soffermarsi alle prime impressioni di un test (una moto o uno scooter può stare in redazione una o due settimane, difficilmente viene lasciato per più tempo). Più difficile invece è superare un test di durata. E' infatti solo dall'uso prolungato di un veicolo che ci si accorge delle vere magagne, dei problemi, delle cose che non vanno e di quelle che vorresti che fossero migliori. E quindi, che cosa c'è di meglio che fare una vacanza con questo scooter?
Si parte da Milano verso la Liguria: in queste sei settimane abbiamo macinato quasi 2mila chilometri su strade statali e cittadine, usando l'ATR 125 come si conviene a uno scooter, ovvero come mezzo di servizio. Ed è per questo che nelle immagini lo vedete senza filtri, sporco (c'è anche una deiezione di un volatile…) e usato: perché è così che in Italia si "macina" uno scooter. Pochi fronzoli, zero glamour, molta sostanza.
IL PERCORSO EXTRAURBANO
Chi vi scrive adora gli scooter a pedana piatta e guarda sempre con una certa diffidenza qualunque cosa presenti un canale centrale. Ma la diffidenza iniziale è stata rapidamente messa da parte già dopo i primi chilometri. Come aveva già scritto Marco Boni nel primo test, l'ATR 125 ha dalla sua una grande guidabilità in qualunque situazione. E non possiamo che confermare questo giudizio: da Milano a Rapallo lungo le statali della provincia di Pavia e Alessandria, strade di lunga percorrenza che si trasformano nel tratto finale (ovvero da Busalla fino alla destinazione finale) in un dedalo di curve divertenti e strettissime, l'ATR 125 si rivela in primo luogo confortevolissimo. Ottima la seduta e la triangolazione del guidatore che, ben protetto dal cupolino regolabile su due posizioni (piccolo, ma ben studiato), non accusa la fatica del viaggio se non negli ultimi chilometri. Avendo fatto in passato lo stesso percorso con altri scooter da 125 cc, l'ATR 125 si rivela quello che non ti aspetti, ovvero un ottimo compagno di viaggio.
Su certi percorsi infatti il comfort è dato anche dalle emissioni acustiche del mezzo: l'ATR 125 non strepita, è regolare nell'erogazione e non ti assorda nei lunghi tratti sul quale devi andare col gas spalancato. E qui il tachimetro ci dice che lo scooter può spingere anche fino ai 100 km/h, senza però dare la sensazione (comune purtroppo ad altri prodotti della categoria) di essere vicino all'esplosione, o a perdere pezzi). Ottima anche la frenata: abbiamo regolato le leve freno (altro plus dello scooter) nella posizione a noi più consona, quindi più vicino possibile alle manopole. E il controllo sulla pinzata dei freni a disco si rivela molto sensibile. Addirittura, sui percorsi più guidati e curvilinei, il viaggio diventa un'esperienza piacevole e non più solo un affannoso trasferimento: il comportamento dinamico è davvero eccellente, così come la stabilità nei cambi di direzione.
NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Nella quotidianità delle strade urbane, l'ATR 125 mantiene in gran parte le promesse fatte in extraurbano. Nel traffico è snello (complice anche un peso di 125 kg in ordine di marcia) anche se avremmo preferito un maggiore spunto da fermo. Il motore monocilindrico da 14,7 CV piace in allungo, ma nello start improvviso si perde un po'. Non lo definiremmo pigro, questo no, ma sicuramente più grinta nella prima fase dell'erogazione non guasterebbe. Comunque sia, l'ATR 125 di fa perdonare sul fronte dei consumi: con 8 litri di carburante (capienza del serbatoio) abbiamo rilevato nel ciclo misto reale una percorrenza vera di 286 km: complimenti davvero.
Abbiamo detto del peso, che da fermo si fa abbastanza sentire: metterlo sul cavalletto centrale è semplice ma non così tanto, per cui si preferisce il cavalletto laterale (di serie). E'un po'un peccato che, quando si trova in questa posizione, lo scooter si inclini parecchio: senza dubbio una staffa anche solo leggermente più lunga non guasterebbe. Si rivela invece provvidenziale un optional da poco ma fondamentale, almeno sulle strade liguri (dove capita spesso di parcheggiare lo scooter in salita) come la levetta meccanica di blocco posizionata sul freno sinistro. Nell'uso quotidiano, capita di dovervi ricorrere più e più volte ogni giorno.
A proposito di freni, l'ATR 125 piace molto nel comportamento cittadino: la funzione combinata di ABS e controllo di trazione lo rende sicuro ed efficace. A voler essere pignoli, abbiamo notato che quando si guida in modo molto scattoso e coi freni "in mano", l'ABS tende a entrare in funzione fin troppo spesso.
Dal punto di vista della capacità di carico, l'ATR 125 è un ottimo commuter: buono lo spazio sottosella (dove può alloggiare un casco jet) a cui si aggiunge il bauletto posteriore di serie, da 33 litri e quindi molto capiente. Peccato perché il bauletto ne compromette l'estetica, ma tant'è: sull'altare della comodità si può sacrificare qualcosa. E i vani di carico sono presenti anche nel retroscudo: capiente e funzionale il cassettino di sinistra con apertura a molla, assai più piccolo quello di destra, dotato di presa Usb, capace di ossitare uno smartphone col suo cavetto di ricarica e nulla più.
Per chi usa lo scooter anche per andare a fare la spesa, l'ATR 125 vanta doti inaspettate. Vero è che gli manca la pedana piatta, ma tra sottosella e bauletto lo spazio non manca. E soprattutto il canale centrale è ampio, bello largo, sufficiente ad appoggiarci una borsa del supermercato o una confezione di acqua, le quali possono essere collocate incastrandole contro la parte più stretta e frontale della sella.
Buono nel complesso il comportamento delle sospensioni con passeggero a bordo; certo è che, se trasportate un adulto e prendete una buca a velocità sostenuta, quest'ultimo accuserà il contraccolpo, ma si tratta di un caso-limite.
QJ MOTOR ATR 125: CONCLUSIONI
Sei settimane e 2mila km dopo, abbiamo riportato lo scooter al punto di partenza. E quasi ci dispiace dovergli dire ciao. Si è comportato bene in tutti i frangenti, è stato un compagno di strada discreto e risparmioso, che non accusa la fatica (la temperatura del liquido non saliva praticamente mai, nemmeno con temperature esterne davvero bollenti o in situazioni di utilizzo da stress per l'impianto di raffreddamento) e ti proietta in una dimensione da scooter "grande" anche se sei in sella a un 125.
Sarà per le dotazioni, per il display TFT e l'avviamento keyless che non perde un colpo, o per la posizione di guida, ma raramente abbiamo trovato un compagno da città così affidabile. In questa configurazione (ruote a raggi e bauletto posteriore) costa 3.200 euro: si tratta davvero di un best buy da tenere d'occhio.
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