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Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 06/06/2024 in Anteprime
Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera
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Un po’ offuscata dalle accessoriatissime sorelle GT e GT+, la Yamaha Tracer 9 è meno pronta per il lungo raggio, ma decisamente di più per la guida sportiva. Una moto per divertirsi tanto, con poca fatica

I nomi sono conseguenza delle cose, dicevano i latini; ma è anche vero il contrario: i nomi influenzano le cose, o almeno il modo in cui le percepiamo. Prendi la Yamaha Tracer 9, che è difficile non guardare come una tourer, sia pure sportiva; quando invece Yamaha chiamava Fazer la derivata dalla sua FZ1, era chiaro che si trattasse di una nuda con la mezza carena.

Oggi questo esercizio – prendere una naked e metterle la mezza carena – è diventato raro, e la Tracer 9 cambia rispetto alla MT-09 in modi ben più sostanziali (sella, manubrio, codino, lunghezza del forcellone, strumentazione e via dicendo) di quanto la Fazer facesse rispetto alla FZ1; ma siccome il DNA è il DNA, alla fine parliamo pur sempre di una moto che pesca a due mani da una delle fun-bike più divertenti in circolazione. Moto che tra l’altro nell’ultima generazione si è avvicinata un po’ al concetto della Tracer, offrendo una posizione di guida e un comportamento meno “motard” e un avantreno più solido.

Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera

Yamaha Tracer 9

da 12.459 euro c.i.m.

Anche la Tracer 9 si è aggiornata nel 2021, con una rivisitazione sostanziale: motore con nuova linea di aspirazione e gestione full RBW, elettronica con IMU a 6 assi, una sella più bassa di 3 cm e cerchi più leggeri tra le altre cose. Quest’anno è cambiata solo la MT-09, divenuta ancora meno motard nell’impostazione, mentre la Tracer 9 no: l’aspetto piaceva già, l’assetto anche, se ci passate il gioco di parole. È stata lei a inaugurare il forcellone lungo, qui per migliorare l’ospitalità al secondo ma di fatto anche il comportamento su strada, meno nervoso, tanto che dal 2022 questo elemento è passato anche alla fascinosa XSR900.

Torniamo al nome: Tracer, che sa tanto di turismo. La Tracer 9, listino a 12.199 euro f.c., risulta un po' "schiacciata" tra la Tracer 7 GT, che incalza da sotto a 10.199 euro con le borse, il portapacchi e il TFT da 5” con connettività, e la Tracer 9 GT che a 14.699 euro f.c. offre borse, sospensioni semiattive, quickshifter, manopole riscaldate e luci cornering. Più lontana l’ammiraglia GT+ con radar, ACC, TFT 7” con connettività: 16.499 euro sempre f.c.

Se vuoi fare turismo vero, sono dotazioni che fanno gola. Ma se vuoi una moto con tutto quel che serve per divertirsi alla grande su strada, andando anche lontano e comunque disponibile ad essere accessoriata con una lista sterminata di opzioni, la Tracer 9 offre un pacchetto difficile da battere. Perché ha comunque una sella comoda anche per il passeggero, il plexi regolabile, le pedane e soprattutto un motore meraviglioso, che unisce schiena ai bassi e brillantezza agli alti, vibra poco e ha perso del tutto l’on-off da quando è ride-by-wire e con gli iniettori spostati più lontano dalla testa.

Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera

Certo, una Tracer 7 GT costa meno ed è pur sempre una moto divertente. Ma la Tracer 9 è un gradino (o due) più su in tutto, ha una concezione completamente diversa: telaio Deltabox e non in tubi, sospensioni (KYB) regolabili, il 60% di potenza in più e la possibilità di viaggiare a qualunque distanza, anche in coppia, senza un plissé. Ecco perché non cambia per il 2024. E del resto con l’ultima iterazione del 2021 era già diventata più protettiva, più equilibrata nella guida, ancora più facile nel motore. A Iwata hanno lavorato per offrire una moto che pur nel rispetto dei vincoli Euro5 fosse più performante, sfruttabile e ancora più coinvolgente.

Il motore, arrivato alla soglia degli 889 cc, ha i cilindri con offset rispetto al manovellismo, più inerzia dell’albero motore rispetto a prima, iniettori ora esterni alla testata e una trasmissione aggiornata. Il risultato è una curva di coppia più sostenuta, più piatta e 119 CV a 10.000 giri/min. Il telaio Deltabox ha le pareti sottili per risparmiare peso, come pure il forcellone. L’elettronica sfrutta la piattaforma a 6 assi Bosch per realizzare ABS, Traction Control (comprensivo di Slide Control) e anti-wheelie tutti cornering, organizzati in due riding mode più uno personalizzabile e quattro mappe motore. La loro gestione è affidata a una rotella sul bracciale destro e tre tasti rapidi sul bracciale sinistro; originale il doppio display TFT a colori da 3,5”, anche se non particolarmente visibile e non sfruttabile per la navigazione. Tanti gli optional tra cui raccomandiamo il quickshifter, offerto all’interno del pacchetto Sport a 616 euro.

Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera

Yamaha Tracer 9: come va

Tutto sulla Tracer 9 ruota attorno al motore, dal temperamento ideale per una sport touring: è morbido e regolare in basso, un’apprezzabile elasticità ai medi regimi che riduce al minimo l’uso del cambio (un po’ più contrastato di quanto si vorrebbe) sui percorsi misti, ma anche un allungo sorprendente, accompagnato dalla voce roca proveniente soprattutto dai tre collettori di aspirazione a lunghezza differenziata.

In ottica sportiva, la conformazione della sella non aiuta gli spostamenti laterali del corpo: la Tracer 9 nasce per essere guidata col busto centrale, cosa che peraltro non disturba l’efficacia, visto che si può piegare tantissimo sulle Bridgestone Battlax T32 di primo equipaggiamento. Le sospensioni sono solide in frenata (anche perché l’impianto semi-monoblocco Yamaha è come sempre molto modulabile, ma non un portento in fatto di potenza), e il peso di 213 kg in ordine di marcia si gestisce senza problemi. Bene la possibilità di regolare l’idraulica, mentre il precarico del mono meriterebbe una più pratica regolazione col pomello su una moto di questo tipo.

Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera

Tracer 9: divertente senza fatica

Anche in fase di manovra la Tracer 9 è ben bilanciata e comunica poca sensazione di peso, pur se bisogna fare i conti con un angolo di sterzo non troppo ampio, che richiede a volte un paio di manovre per effettuare un’inversione di marcia sulle strade meno larghe. Valida la protezione aerodinamica offerta dall’ampio parabrezza che si regola con una sola mano (con qualche difficoltà) anche in movimento.

L’ultima generazione della Tracer 9 ha trovato una solidità di avantreno che fino a qualche stagione fa era molto meno avvertibile. Il feeling è immediato e la precisione in curva di grande livello, anche quando si decide di spingere. La moto è ora accordata in tutti i suoi comparti in maniera eccellente, e l’alternanza tra staccate, pieghe e accelerazioni di una tipica strada di montagna si gestisce in modo del tutto naturale, senza avvertire in modo particolare il peso.

La Tracer 9 “base” è una moto che consente insomma di divertirsi senza fatica, offrendo un’ottima protezione e un elevato comfort. Una di quelle moto da cui non vorresti mai scendere: una sportiva stradale efficace ma insospettabile, celata sotto un abito da sport-tourer.

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