Anteprime
Yamaha Tracer 9: la sportiva in abito da sera
Un po’ offuscata dalle accessoriatissime sorelle GT e GT+, la Yamaha Tracer 9 è meno pronta per il lungo raggio, ma decisamente di più per la guida sportiva. Una moto per divertirsi tanto, con poca fatica
I nomi sono conseguenza delle cose, dicevano i latini; ma è anche vero il contrario: i nomi influenzano le cose, o almeno il modo in cui le percepiamo. Prendi la Yamaha Tracer 9, che è difficile non guardare come una tourer, sia pure sportiva; quando invece Yamaha chiamava Fazer la derivata dalla sua FZ1, era chiaro che si trattasse di una nuda con la mezza carena.
Oggi questo esercizio – prendere una naked e metterle la mezza carena – è diventato raro, e la Tracer 9 cambia rispetto alla MT-09 in modi ben più sostanziali (sella, manubrio, codino, lunghezza del forcellone, strumentazione e via dicendo) di quanto la Fazer facesse rispetto alla FZ1; ma siccome il DNA è il DNA, alla fine parliamo pur sempre di una moto che pesca a due mani da una delle fun-bike più divertenti in circolazione. Moto che tra l’altro nell’ultima generazione si è avvicinata un po’ al concetto della Tracer, offrendo una posizione di guida e un comportamento meno “motard” e un avantreno più solido.
Anche la Tracer 9 si è aggiornata nel 2021, con una rivisitazione sostanziale: motore con nuova linea di aspirazione e gestione full RBW, elettronica con IMU a 6 assi, una sella più bassa di 3 cm e cerchi più leggeri tra le altre cose. Quest’anno è cambiata solo la MT-09, divenuta ancora meno motard nell’impostazione, mentre la Tracer 9 no: l’aspetto piaceva già, l’assetto anche, se ci passate il gioco di parole. È stata lei a inaugurare il forcellone lungo, qui per migliorare l’ospitalità al secondo ma di fatto anche il comportamento su strada, meno nervoso, tanto che dal 2022 questo elemento è passato anche alla fascinosa XSR900.
Torniamo al nome: Tracer, che sa tanto di turismo. La Tracer 9, listino a 12.199 euro f.c., risulta un po' "schiacciata" tra la Tracer 7 GT, che incalza da sotto a 10.199 euro con le borse, il portapacchi e il TFT da 5” con connettività, e la Tracer 9 GT che a 14.699 euro f.c. offre borse, sospensioni semiattive, quickshifter, manopole riscaldate e luci cornering. Più lontana l’ammiraglia GT+ con radar, ACC, TFT 7” con connettività: 16.499 euro sempre f.c.
Se vuoi fare turismo vero, sono dotazioni che fanno gola. Ma se vuoi una moto con tutto quel che serve per divertirsi alla grande su strada, andando anche lontano e comunque disponibile ad essere accessoriata con una lista sterminata di opzioni, la Tracer 9 offre un pacchetto difficile da battere. Perché ha comunque una sella comoda anche per il passeggero, il plexi regolabile, le pedane e soprattutto un motore meraviglioso, che unisce schiena ai bassi e brillantezza agli alti, vibra poco e ha perso del tutto l’on-off da quando è ride-by-wire e con gli iniettori spostati più lontano dalla testa.
Certo, una Tracer 7 GT costa meno ed è pur sempre una moto divertente. Ma la Tracer 9 è un gradino (o due) più su in tutto, ha una concezione completamente diversa: telaio Deltabox e non in tubi, sospensioni (KYB) regolabili, il 60% di potenza in più e la possibilità di viaggiare a qualunque distanza, anche in coppia, senza un plissé. Ecco perché non cambia per il 2024. E del resto con l’ultima iterazione del 2021 era già diventata più protettiva, più equilibrata nella guida, ancora più facile nel motore. A Iwata hanno lavorato per offrire una moto che pur nel rispetto dei vincoli Euro5 fosse più performante, sfruttabile e ancora più coinvolgente.
Il motore, arrivato alla soglia degli 889 cc, ha i cilindri con offset rispetto al manovellismo, più inerzia dell’albero motore rispetto a prima, iniettori ora esterni alla testata e una trasmissione aggiornata. Il risultato è una curva di coppia più sostenuta, più piatta e 119 CV a 10.000 giri/min. Il telaio Deltabox ha le pareti sottili per risparmiare peso, come pure il forcellone. L’elettronica sfrutta la piattaforma a 6 assi Bosch per realizzare ABS, Traction Control (comprensivo di Slide Control) e anti-wheelie tutti cornering, organizzati in due riding mode più uno personalizzabile e quattro mappe motore. La loro gestione è affidata a una rotella sul bracciale destro e tre tasti rapidi sul bracciale sinistro; originale il doppio display TFT a colori da 3,5”, anche se non particolarmente visibile e non sfruttabile per la navigazione. Tanti gli optional tra cui raccomandiamo il quickshifter, offerto all’interno del pacchetto Sport a 616 euro.